06/03/2024 - EX. - studio di progettazione fondato da Andrea Cassi e Michele Versaci, già autori del Bivacco Corradini - ha progettato un nuovo bivacco d’alta quota sulle Alpi Occidentali, a 2.850 m.s.l.m.
Pinwheel Shelter, il bivacco intitolato alla memoria di Stefano Berrone, è una struttura a origami, in legno e alluminio installata sul ghiaione alla base del lungo pendio che porta alla cima del Vallonetto, montagna parte del massiccio degli Ambin, in Alta Valle di Susa.
Un’interferenza discreta nel paesaggio alpino: una tenda rigida la cui forma sfaccettata è stata progettata a partire dallo studio dell’esposizione e della direzione del vento, così da definire un dialogo continuo con la morfologia della montagna e con i suoi agenti atmosferici.
Un’architettura che, oltre a offrire riparo ad alpinisti ed escursionisti, ha l’obiettivo di investigare la relazione tra un manufatto artificiale e l’ambiente naturale in cui è calato, attraverso la progettazione del suo impatto nel corso del tempo e della sua relazione con le condizioni ambientali.
Il progetto è stato sviluppato da EX. secondo tre principi chiave:
1. Reversibilità e leggerezza
L'obiettivo principale del progetto è l’installazione di una struttura leggera, poco invasiva e totalmente reversibile. La tecnologia costruttiva è stata sviluppata in questo senso: un guscio strutturale composto da pannelli in CLT (Cross Laminated Timber) appoggiato su una base in acciaio che insiste su quattro plinti prefabbricati. Un sistema a secco montabile in quattro giorni di lavoro e facilmente smontabile. I pannelli strutturali lignei, l’involucro esterno e la base metallica sono stati progettati con l’obiettivo di ottimizzarne i pesi, nell’ottica di facilitare le operazioni di montaggio o smontaggio.
2. Architettura e paesaggio
L’inserimento del manufatto nell’ambiente alpino e la sua relazione con i colori e le forme che caratterizzano il vallone hanno portato alla definizione di un dispositivo spaziale che permette una fruizione del paesaggio a 360° gradi, attraverso le quattro aperture ricavate grazie alla geometria sfaccettata della copertura. L’involucro in alluminio definisce un’architettura “atmosferica”, capace di dialogare con la luce e con le tonalità delle rocce e dei pendii circostanti in un gioco continuo di riflessi nel rapporto della forma e del materiale con le condizioni atmosferiche.
3. Una tenda come luogo d’incontro
L’organizzazione radiale dell’edificio definisce la posizione dei posti letto intorno a un vano centrale - simbolicamente il focolare di questa piccola struttura - secondo proporzioni che richiamano quelle di un tatami. L’altezza interna ridotta e la copertura spiovente mettono gli alpinisti in una condizione simile a quella dell’interno di una tenda. I fruitori non possono entrare in piedi all’interno del bivacco ma devono forzatamente abbassarsi e restare seduti o in ginocchio sulla grande piattaforma in legno di larice. Questa configurazione spaziale ha permesso di ricavare da otto fino a dieci posti letto minimizzando la dimensione dell’edificio e, in particolare, l’altezza. Il punto più alto della struttura, infatti è di 2,80 metri, corrispondente al vertice della copertura verso l’esterno.
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