Il segno tessile che definisce l'identità di Paola Lenti
Inimitabili tessuti per esterno dai mille colori, ispirati alle cime delle barche e intrecciati con le tecniche della maglieria. Il cortometraggio “Per filo e per segno” racconta 20 anni di sperimentazioni e scoperte attraverso la voce di Paola Lenti
15/03/2024 - Nella scelta di un arredo per esterni il primo pensiero va ai tessuti. Resisterà? Esteticamente avrà la stessa qualità di un prodotto per interni? Saranno disponibili più combinazioni di colori e texture? Oggi il mercato offre senza dubbio infinite soluzioni, sia funzionali che estetiche. Ma fino a qualche anno fa non era così semplice.
Della ricerca sui tessuti per esterni Paola Lenti ha fatto la sua missione, dedicando oltre vent’anni alla sperimentazione. Nel cortometraggio 'Per filo e per segno’ è la voce stessa della fondatrice del brand che racconta come nascono i tessuti per esterni Paola Lenti. Tessuti dai mille colori coordinati alle corde, alle maglie e ai tanti materiali che nel tempo hanno tracciato quell’inconfondibile segno tessile che definisce l’identità di Paola Lenti.
Tutto è cominciato con un filo, più di 20 anni fa. Un filo sottile in polipropilene, impalpabile ma capace di essere ritorto, accoppiato e intrecciato.
Dai primi tappeti artigianali realizzati nel 1994 inizia un lungo percorso di sperimentazione sui filati in polipropilene, da cui sono nati i primi tessuti per esterni Paola Lenti. Sono anni di sperimentazioni, passioni, invenzioni, scoperte e incontri che hanno segnato il destino del brand.
“Volevo studiare un tessuto – spiega Paola Lenti nel cortometraggio – per una linea di mobili da giardino in controtendenza con quello che il mercato offriva in quel momento. Ho trovato un polimero. Era impermeabile, naturalmente antibatterico e antimuffa, leggero ed aveva una caratteristica per me molto importante: era completamente riciclabile. Era il polipropilene. Quando ho ottenuto i primi risultati ho pensato: questo è il futuro!".
Impermeabile, leggero, antimuffa per natura e soprattutto riciclabile, il polipropilene le sembrò il materiale giusto. Non solo durevole e resistente, ma anche adatto a soddisfare le moderne esigenze dell’economia circolare. Fu così che ebbe inizio un lavoro di ricerca finalizzato a migliorarne le caratteristiche e rivelarne anche le potenzialità estetiche, fino a trasformarlo in un tessuto di rivestimenti per esterno.
“Ispirandomi alle cime delle barche a vela, ho iniziato a produrre una serie di corde di dimensioni diverse e dalle strutture sempre più complesse. Cucendole, sono diventate tappeti o hanno dato volume a divani e poltrone. E infine le abbiamo intrecciate. Ai tempi non esisteva nulla di simile, per cui l'intreccio è diventato il nostro segno di riconoscimento".
Un materiale fino ad allora intrappolato in una tecnologia che lo rendeva rigido e senz’anima, poteva finalmente trasformarsi in corde di dimensioni e forme diverse, abbastanza duttili da poter essere intrecciate, e in maglie morbide e piacevoli al tatto.
“Cercando altri materiali da intrecciare, ho iniziato a esplorare tecniche diverse, come quelle della maglieria. Abbiamo provato a tessere maglie tubolari utilizzando vecchie macchine per produrre calzettoni sportivi. Li abbiamo imbottiti e poi abbiamo provato con queste calze ad intrecciare una serie di oggetti. Costa inglese, maglia rasata e grana di riso sono diventate tessuti, con i quali abbiamo rivestito cuscini e divani dando loro un aspetto del “fatto a mano”.
Nel cortometraggio “Per filo e per segno” è la stessa Paola Lenti a condurci nel suo percorso di ricerca degli ultimi 20 anni, mentre riannoda ancora una volta il filo della storia del brand che porta il suo nome: un filo sottilissimo, ma così tenace da lasciare un segno.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�