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26/04/2024 - Allo IULM di Milano, la Libera università di lingue e comunicazione, nascerà un nuovo edificio progettato da Cino Zucchi Architetti con Ortus, di Paolo Catrambone e Maria Ave Romani.
Nel quadro allargato del sistema universitario milanese, lo IULM costituisce un polo di eccellenza e un catalizzatore di nuove dinamiche urbane. Il complesso di edifici che lo ospita forma un vero e proprio campus cresciuto nel tempo intorno al suo nucleo originario miscelando alcuni caratteri della tradizione anglosassone – la struttura a padiglioni isolati in uno spazio aperto verde – con il modello a cortili e portici proprio della storia italiana. Il suo contesto urbano in rapida metamorfosi mostra ancora la sua natura originaria di prima periferia, dove edifici produttivi si alternano a uffici, residenze e qualche servizio pubblico.
Il nuovo edificio del campus IULM interpreta al contempo le peculiarità dell’intorno urbano, le esigenze del programma funzionale e il carattere di uno delle istituzioni più dinamiche nel campo dell’educazione superiore. La contiguità con la circle line ferroviaria e con le fermate del trasporto pubblico genera una sua presenza privilegiata sul flusso pedonale che porta all’ingresso principale del complesso. Il nuovo edificio genera al suo contorno un sistema di spazi aperti diversi di grande qualità, creando un luogo attrattivo per lo scambio di conoscenza.
Spazi che accolgono il presente e guardano al futuro
La sequenza degli spazi collettivi esistenti costituisce la spina dorsale del complesso. La strada interna tra IULM 1 e IULM 3 viene valorizzata da una sistemazione che anticipa l’ingresso al nuovo edificio creando una piazzetta a quota zero; essa a sua volta affaccia su di un’ampia gradonata che porta alla caffetteria, collocata insieme alla piscina e all’area fitness ad una quota inferiore. La grande vetrata del fronte ovest mostra lo spazio a tripla altezza, vero cuore dell’edificio che collega tutti i livelli tra loro con una serie di scale aperte sul vuoto. Ogni parte del programma è collocata in maniera ottimale in base alla sua dimensione e alle sue necessità di luce e di accesso; la generosità degli spazi connettivi permette di ospitare postazioni libere necessarie per le modalità di lavoro e studio portate dall’information technology.
Un’architettura contemporanea, una nuova sensibilità ambientale e urbana
L’architettura dell’edificio si fonda sull’interpretazione di una serie di valori oggi condivisi. Il primo è quello della salvaguardia ambientale: la sua copertura sfrutta l’illuminazione diffusa da nord dagli shed e la resa dei pannelli fotovoltaici volti a sud per minimizzare il consumo energetico; tutti i materiali e le tecnologie mirano nella stessa direzione contenendo la loro embedded energy e i successivi costi di manutenzione.
I caratteri e il linguaggio del nuovo edificio vogliono costituire una riflessione attenta sul carattere di una “nuova urbanità” sempre più attenta alla natura e all’ambiente: le sue forme e i suoi materiali – il profilo dentato del coronamento e l’impiego del mattone a vista e del vetro – sono un’interpretazione sia dell’origine industriale dell’area che delle architetture esistenti del campus, alle quali esso è strettamente legato da un’“aria di famiglia”. Infine, l’elemento a sbalzo che prolunga la facciata di via Russoli fino all’angolo su via Filargo e porta in testata un grande schermo a cristalli liquidi abbraccia lo spazio verde esistente di fronte alla mensa e costituisce un segnale forte per chi viaggia sul treno e per i pedoni proveniente da Romolo. La cura della scala locale si coniuga così con il dialogo con la dimensione metropolitana, in una Milano sempre più presente nella scena globale anche grazie a una serie di nuove di architetture identitarie di grande qualità.
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IULM, rendering, Cino Zucchi Architetti con ORTUS, Alessandro Rossi Images IULM, rendering, Cino Zucchi Architetti con ORTUS, Alessandro Rossi Images
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