Ospitata dall’ADI Design Museum e promossa da Edra, la mostra mette in scena attraverso disegni, sculture, poesie, divani e biodanza l’immaginario di un artista stratificatosi nel corso degli anni
03/05/2024 - Inaugurata all’ADI Design Museum nei giorni della Milano Design Week 2024 e visitabile fino al prossimo 5 maggio, la mostra “L’attimo prima” di Francesco Binfarè è realizzata con la curatela di Silvana Annicchiarico e promossa da Edra, per la quale l’artista ha disegnato divani che sono diventati iconici: Flap, Standard, On the Rocks, Pack.
La mostra “L’attimo prima” di Francesco Binfarè è una sorta di pièce introspettiva – di cui lo stesso Binfarè è regista – che attraverso disegni, sculture, poesie, divani e biodanza mette in scena il modus operandi di un artista, ma soprattutto le diverse stratificazioni che nel corso degli anni si sono sedimentate nel suo immaginario.
Francesco Binfarè ci guida nel percorso della mostra “L’attimo prima” e ci spiega il senso del progetto:
Non si tratta della retrospettiva di un artista, né di una mostra dedicata all’azienda che produce i suoi progetti. È piuttosto una “mostra opera” – spiega la curatrice – che raccoglie tratti autobiografici ed elementi legati ad un vissuto intenso che colgono le urgenze della contemporaneità. È espressione di una personalità complessa che sente la necessità delle relazioni, l’emergenza climatica, l'urgenza di entrare in contatto con la natura, un “attimo prima” che queste cose accadano.
“ll mio lavoro è la visione dell’attimo prima. Io lavoro sempre durante l’attimo prima.
Poi arriva l’attimo, è un attimo, e io ricomincio da capo.
La mostra raccoglie alcuni attimi prima significativi.
1980, 2000, 2019, 2023.
Raramente faccio mostre. Sono l’attimo dopo. Sono quello che succede”, Francesco Binfarè.
La visione che porta al progetto è spesso in Binfarè intrecciata con le vicende della vita. All’origine di tutto può esserci un’emozione, un’immagine, un’esperienza, una visione. Ma anche il trauma della guerra, o l’inquietudine generata dalla pandemia. La percezione delle bellezze e degli orrori del mondo genera in lui schizzi e disegni che poi si concretizzano nelle sue installazioni domestiche itineranti. I suoi divani.
Binfarè è quello che osservando dei bagnanti distesi sugli scogli ha inventato il divano On the Rocks. Osservando un orso disteso sulla banchina ha immaginato il divano Pack. Ha progettato il divano Standard con il cuscino intelligente. Ha sognato l’ala di un angelo venuto a salvarlo e a donargli bellezza e questo sogno ha generato Flap.
Frutto di un’instancabile attività di ricerca che ha origine negli anni Sessanta, e che si è nutrita del rapporto e del confronto con altri maestri come Gaetano Pesce, Vico Magistretti e Mario Bellini, il lavoro di Binfarè esposto in mostra evoca se stesso (e su se stesso riflette), sintetizzandosi in una accurata selezione di disegni dagli anni Ottanta in poi, che come racconti che tracciano sequenze, delineano una sorta di embrionale sceneggiatura, prefigurando semi embrionali di possibili progetti futuri.
Al centro dell’esposizione “L’attimo prima” di Francesco Binfarè c’è un’installazione che ha come protagonista un angelo seduto. Nume tutelare e spirito guida, l’angelo è il custode delle idee reificate negli oggetti e negli arredi.
“Guardando la creatura alata di Binfarè – scrive Silvana Annicchiarico nel testo introduttivo alla Mostra – non si può non pensare all’Angelo di Paul Klee ripreso da Benjamin nel suo Angelus Novus. Custode di rovine, ma anche annunciatore di innovazioni, L’Angelo in Mostra ha un’ala posata a terra. Un’ala forse caduta. È qui, sulla terra. Non sta spiccando il volo. E allora annuncia proprio il contatto con il suolo, con le radici. Quelle che nei divani prendono forma e diventano storia, racconto e sogno”.
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