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31/05/2024 - A Parma, Enrico Molteni Architecture ha realizzato un Polo didattico dal programma misto basato sul principio educativo centrato sull’inclusione.
Frutto della collaborazione tra l’Università di Parma e la Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari, l’architettura ha interpretato questa caratteristica realizzando due edifici in uno, identici e speculari.
L’uno comprende un asilo nido e una scuola materna destinati ai figli, da 0 e 6 anni di età, di dipendenti e studenti dell’ateneo.
L’altro è dedicato all’inclusione culturale e sociale di minori di età compresa tra i 10 e 14 anni che versano in situazioni di fragilità.
Situata nel parco universitario che si trova a sud della città emiliana, in un’area di margine prossima al torrente Cinghio oltre il quale si stendono campi coltivati, l’opera di Enrico Molteni è un padiglione leggero, realizzato su un unico piano fuori terra circondato da un porticato composto da esili appoggi lievemente inclinati.
La forma rettangolare del padiglione è ottenuta tramite l’affiancamento di due corpi perfettamente quadrati e fortemente ravvicinati, tra i quali trova spazio un ambito di relazione, anch’esso di forma quadrata. Interamente costruito a secco con struttura portante in legno lamellare e pannelli CLT per i solai e dotato di grandi serramenti vetrati per i prospetti perimetrali, l’edificio di circa 2.450 metri quadrati ha una elevata efficienza energetica. La sua costruzione, conclusa nell’autunno 2023, è durata poco più di un anno.
L’integrazione tra committenza pubblica e privata ha fornito lo spunto per la concezione di un’opera nella quale i due programmi didattici, distinti, si compongono e si integrano all’interno di un unico edificio.
Il padiglione è come un puzzle. La composizione degli spazi in pianta è fortemente geometrica, e fa uso di doppie simmetrie, di figure intere o sagomate, incastrate l’una nell’altra all’interno di una forma composta da due quadrati avvolti dal portico perimetrale.
Gli ambienti sono interconnessi e occasionalmente definiscono viste che attraversano il corpo dell’edificio da una facciata all’altra dando luogo a una serie di sconfinamenti visivi.
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