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14/05/2024 - Ricostruire il simbolo della città di Baltimora, nel Maryland (USA): è ciò che si propone di fare lo studio di progettazione CRA-Carlo Ratti Associati che, insieme al gruppo internazionale di costruzioni WeBuild e all'ingegnere consulente e progettista francese Michel Virlogeux, presenta il progetto per il ponte sostitutivo del Francis Scott Key Bridge, lo storico ponte crollato nel marzo 2024 a seguito dello scontro con la nave portacontainer MV Dali. Seguendo un approccio strallato, il progetto migliora diverse caratteristiche funzionali del vecchio ponte, aumentando la sicurezza e l'adattabilità a lungo termine.
Nel nuovo concept, la campata principale del ponte viene ampliata da 1200 piedi a 2230 piedi (700 m) e i pilastri di sostegno principali saranno situati in acque molto basse (una profondità di circa 23 piedi), ben lontani dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi, in modo da evitare incidenti simili a quello verificatosi lo scorso marzo.
Una carreggiata più ampia, con l'aggiunta di una nuova corsia in ogni direzione, consentirà di aumentare la capacità dei veicoli, affrontando gli elevati livelli di traffico attraverso il ponte. Anche l'altezza libera è stata aumentata da 185 piedi a 230 piedi (70 m), in conformità con i più recenti standard del settore navale e consentendo al porto di Baltimora di rimanere un importante porto internazionale anche negli anni a venire.
Il disegno del ponte segue il lavoro del professor Carlo Ratti presso il Senseable City Lab del MIT, il cui progetto “Good Vibrations” ha studiato modi innovativi per monitorare la sicurezza strutturale dei ponti utilizzando i dati dei telefoni cellulari. Sulla base di questa ricerca, le caratteristiche intelligenti proposte dal progetto consentono una gestione sicura del traffico e tecniche di manutenzione predittiva.
“La scelta di una soluzione strallata - commenta Carlo Ratti, professore al Massachusetts Institute of Technology e socio fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati - consente di posizionare le pile a una distanza di sicurezza, ben lontana dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi, evitando così il rischio che si ripeta una tragedia come quella del 26 marzo. Questo approccio fornisce anche una soluzione leggera per ricollegare due lati di Baltimora, sia socialmente che economicamente: ciò che le infrastrutture americane dovrebbero sforzarsi di fare nel XXI secolo".
Il progetto è in collaborazione con il famoso ingegnere consulente e designer francese Michel Virlogeux, che ha disegnato molti dei più importanti ponti strallati del mondo, tra cui il Ponto Vasco da Gama di Lisbona e il ponte più alto della Terra, il Viadotto di Millau nella regione dell'Occitania in Francia.
Parte del team di realizzazione del nuovo ponte è il gruppo internazionale di costruzioni Webuild, la cui filiale italiana è stata responsabile della ricostruzione a tempo di record del Ponte Morandi di Genova, Italia, crollato nell'agosto 2018.
Un progetto sostenibile
In termini di sostenibilità, il progetto strallato di Baltimora è uno dei modi più efficienti per costruire la campata proposta, riducendo al minimo il carbonio incorporato nel progetto ed evitando la necessità di costruire isole artificiali per proteggere i pilastri, che disturberebbero notevolmente l'ecosistema del fiume Patapsco, dove vivono diverse specie di pesci migratori autoctoni.
Inoltre, il progetto mira anche a minimizzare il disturbo al “santuario accidentale degli uccelli” sulla vicina isola artificiale di Fort Carroll. Riflettendo l'impegno verso le soluzioni di energia rinnovabile, l'installazione di pannelli fotovoltaici sull'intera campata ottimizza l'efficienza energetica.
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