Agapecasa - Tavolo Eros e vasi Cap53 - Ph. Andrea Ferrari
04/06/2024 - In occasione del festival danese 3DaysofDesign, l'arredo bagno Agape e l'arredo Agapecasa animeranno gli spazi di Pakhus 11, un ex magazzino portuale appositamente allestito dall'architetta Camilla Benedini. Con un’installazione site-specific per Design/Dialogue by Ark Journal, l’allestimento gioca sul contrasto/dialogo fra lo scenario post-industriale e un sapore volutamente museale.
Soffitti altissimi, cementine originali alle pareti e ai pavimenti e, disposti su semplici elementi a cubo, alcuni progetti iconici esemplificano la visione del bagno di Agape come spazio architettonico di benessere, pensato nella sua interezza e con coerenza e profondità in tutti i suoi elementi.
Dalle vasche ai lavabi, dalle docce agli accessori e complementi, dall’illuminazione agli specchi, ai sanitari, alla rubinetteria e ai contenitori, prodotti senza tempo che traducono in modo sempre inedito la funzione nella forma, valorizzati dall’allestimento nella loro presenza magnetica.
Una summa espositiva che allude alle collaborazioni con numerosi designer, in una pluralità stimolante di linguaggi dove la cultura del progetto di Agape rimane sempre il coerente fil rouge.
In mostra su geometriche pedane alcuni pezzi particolarmente significativi di Angelo Mangiarotti, fra i maestri del design e dell’architettura più poliedrici e interessanti del ‘900. Arredi emblematici per l’originale sintesi tra materia, forma, tecnologia e pensiero che, usciti da anni dalla produzione, Agape ha deciso di rieditare con rigore filologico creando il marchio Agapecasa.
Colpisce la potenza scultorea dei tavoli e consolle Eros, esaltata dall’ingegnoso incastro a gravità. Il fascino del legno emerge nell’essenzialità di Cavalletto, sistema di arredo basato su un unico principio costruttivo che permette di assemblare i moduli con estrema facilità.
Assieme alla costruzione esplicitamente architettonica della poltroncina Club 44, l’esposizione si completa con la serie di vasi CAP53, autentiche sculture dove la sperimentazione di Mangiarotti su forme e materiali si esprime nella lavorazione del bronzo con l’antica tecnica della fusione a cera persa.
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