24/07/2024 - Le Forum des Vestiges, di pratique architecture e fanum architecture, è una delle sei “capanne” temporanee in legno che troneggiano nei giardini di Villa Medici a Roma. In occasione dell’evento estivo Festival des Cabanes, i giardini storici dell’Accademia di Francia a Roma vengono trasformati in un laboratorio di sperimentazione e pratica architettonica.
Il progetto Forum des vestiges (forum delle vestigia), una “capanna” a forma di padiglione, attinge il fulcro della sua ispirazione e della sua progettazione dall’eredità architettonica romana.
Oltre ai resti fisici, persistono oggi i principi e i termini dell'architettura romana, come il foro (forum): più di una forma architettonica, il foro rappresenta uno spazio - virtuale o reale - di libero scambio, socializzazione e dibattito. Nella piazza, dove si sviluppa il progetto, frammenti di antiche colonne giocano con le nuove colonne di legno. Un dialogo senza tempo si svolge tra l'immutevole e l'immortale di fronte all'effimero e al mutevole.
Come il foro, il progetto è concepito come un luogo di vita, di scambi e di rappresentazioni. Sul principio di un tempio, una colonnata forma un peristilio, offrendo una passeggiata al confine tra interno ed esterno, giocando con le inquadrature e il gioco di ombre e luci. Si scoprono nelle cavità delle colonne dei sedili che permettono di isolarsi. Al cuore della struttura si erge un monolite di legno, che ospita una lunga tavola, oggetto di convivialità e scambio che contribuisce a fare di questo luogo uno spazio di possibilità.
Il foro trova le sue proporzioni e i suoi limiti nella relazione che mantiene con il giardino rispondendo alla geometria rigorosa formata dalle siepi. L'essenza di questa architettura risiede nella ripetizione di un modulo di colonna sormontato da un architrave.
Realizzate esclusivamente con pannelli di compensato di pino marittimo delle Landes, le diverse parti sono assemblate tra loro con un sistema di incastri. Questo principio costruttivo ha permesso di limitare il tempo di montaggio in loco nella costruzione di questo tempio di 12,5 metri di lunghezza, 6,25 metri di larghezza e 5 metri di altezza.
Aiutati da tre carpentieri, gli architetti/designer sono stati anche costruttori della loro opera. Il tempo di costruzione in loco è stato un vero momento di scambio e invenzione collettiva.
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