02/07/2024 - “Ibridazione tipologica” è il tema che caratterizza Casa Acerbis di Buratti Architetti ad Albino (BG).
Questo progetto ha un duplice volto: sulla piazza completa la cortina edilizia storica della via, reinterpretando gli elementi tradizionali dell’edilizia tipica del centro storico di Albino, mentre sul cortile interno, si trasforma in villa con giardino.
“Albino è una piccola cittadina dove tutti si conoscono e più volte abbiamo discusso con i nostri committenti della bellezza di abitare in piazza, di uscire a piedi ed incontrare amici e poter prendere un caffè al bar all’angolo, ma anche di poter stare isolati e protetti in una villa che si apre su un giardino privato interno, poter cenare sotto il portico e camminare a piedi nudi sul prato” spiegano i progettisti. “Piazza San Giuliano è la principale del paese con la chiesa omonima di fronte e quella trecentesca di San Bartolomeo adiacente al nuovo edificio, quest’ultima con i numerosi affreschi cinquecenteschi del Moroni. Per comprendere questa variazione/trasformazione tipologica occorre entrare, passare dal luogo urbano e pubblico della piazza a quello intimo e privato del giardino. Attraversare l’androne voltato e passare dalla facciata esterna intonacata, che impagina le aperture in un ritmo ricercato, al fianco interamente rivestito in Ceppo di Grè, pietra tipica della Milano moderna che si cava non lontano da qui, filtro di rappresentanza dove è posizionato l’ingresso della casa, per poi girarsi ed accedere al giardino, apprezzando il portico e ritrovando l’aspetto domestico di questa parte dell’edificio.
In realtà non si tratta del solo appartamento padronale su tre piani, che si svolge per la massima parte verso l’interno, ma l’edificio contiene anche un secondo appartamento, più piccolo e su due piani, che guarda la piazza”.
Altro tema importante di questo progetto è l’articolazione degli spazi e dei volumi interni, con i tre piani che si affacciano su una sorta di cavedio a tutta altezza, dove si aprono le varie zone della casa.
Una spazialità verticale ricercata che inonda di luce tutti gli ambienti interni sottostanti e connette i luoghi e le persone che vivono la casa.
Alla luce verticale si contrappongono le viste orizzontali che attraversano lo spazio e bucano la grande copertura inclinata per formare il portico a piano terra ed i vari terrazzi ai piani superiori.
La palette materica è altrettanto ricercata e diversificata, sia per gli esterni che per gli interni, dove le pietre naturali come il ceppo, la basaltina e l’invisibile venato, si alternano ai legni rovere naturale e olmo tinto nero, per arrivare al ferro crudo cerato ed agli specchi colorati.
Il disegno dell’interno e dell’arredo è stato piuttosto impegnativo e pensato con l’intento di costruire uno spazio domestico ricercato e rappresentativo, ma anche tranquillo e rilassante, dove uno degli elementi più importanti è la boiserie in rovere rigato che riveste tutto un lato del cavedio a tripla altezza. Molti mobili sono stati progettati ad hoc per questa casa ed altri sono disegnati dallo studio per importanti aziende italiane.
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