Foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano
02/08/2024 - Fino al 15 settembre 2024 Triennale Milano ospita la mostra Inga Sempé. La casa imperfetta a cura di Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano.
L’esposizione, che fa parte delle proposte di Triennale per la Design Week 2024, si inserisce nei progetti della Design Platform, lo spazio espositivo collegato al Museo del Design Italiano e dedicato ad approfondimenti su temi e figure chiave del design contemporaneo.
La casa imperfetta mette in scena progetti, oggetti e disegni in uno scenario domestico, reso accessibile grazie al percorso espositivo sviluppato da un’idea della designer francese Inga Sempé e progettato da Studio A/C di Alessia Pessano e Chiara Novello. Una vera e propria abitazione che ha l’obiettivo di trasmettere al visitatore la complessità e l’approfondimento del suo lavoro. La costruzione di ambienti dedicati accoglie l’universo dei prodotti realizzati dalla designer francese, che rifugge un’idea di target, di marketing, di genere, recuperando la tradizione degli oggetti anonimi.
Il visitatore potrà interagire con ambienti come camera da letto, cucina, corridoio, disimpegno, spazio esterno, e svolgere delle azioni come leggere un libro, sedersi sul divano, accendere e spegnere le luci: gesti quotidiani che generalmente non sono permessi all’interno delle mostre. Saranno, inoltre, esposti alcuni oggetti disegnati da Vico Magistretti e Massimo Morozzi, e opere di artisti internazionali, tra cui Gilbert & George, Domenico Gnoli, Mette Ivers, oltre a 7 opere di Saul Steinberg.
Per Sempé risulta molto importante riuscire a realizzare oggetti di qualità, capaci di inserirsi facilmente nelle logiche aziendali ma allo stesso tempo lontani dalle leggi del marketing: per questo motivo cerca di focalizzarsi su progetti senza tempo, dotati di apposite caratteristiche, forme e qualità, lontani dalle mode. Il percorso progettuale di Inga Sempé si pone al di là di schemi storicizzati, presentando una propria via autonoma che non corrisponde ai modelli generalmente riconosciuti quali caratteri distintivi della cultura del design francese.
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