Una visual story a cura di Barbara Corti e Omar Sosa: dodici lampade firmate da maestri del design sono immortalate in spaccati di vita quotidiana con gli scatti di Daniel Riera
11/09/2024 - Celebrare il design storico ed esaltarne l'attualità: è lo scopo di Icons, una visual story dedicata alle icone Flos. Da un'idea della Chief Creative Officer del brand Barbara Corti e sotto la direzione artistica di Omar Sosa di Apartamento Studios, dodici lampade firmate dai grandi maestri del design sono raccontate negli scatti fotografici dell'artista catalano Daniel Riera: immagini essenziali ed evocative traducono spaccati di vita quotidiana in cui il design industriale dialoga con la grande architettura italiana.
“La volontà di pensare ad una rinnovata visual story per le nostre icone - spiega Barbara Corti - ci ha costretto a pensare il perché fossero, dopo tanti anni, ancora contemporanee. Lo abbiamo fatto fotografandole in architetture milanesi costruite tra gli anni ‘30 e gli anni ’60. Potrebbero essere sempre state lì o appena installate. In questa danza tra passato e futuro le abbiamo raccontate attraverso gestualità e prossemica di chi abita lo spazio, si muove, ci interagisce. Il design non viene indossato ma è un potente strumento intermediario tra noi e ciò che abitiamo. Le icone sono organi e strumenti di contemplazione del reale”.
Un contenuto visivo dalla forte carica creativa ed emozionale che vuole esprimere la contemporaneità e lo stile senza tempo delle icone Flos. Le lampade sono ritratte all’interno di palazzi storici milanesi costruiti tra gli anni Trenta e i primi anni Sessanta. Dai materiali preziosi e dai dettagli unici di pavimenti, scale, pareti e soffitti degli interni si riconoscono nomi importanti dell’architettura italiana, quali Renato Ferrari, Achille Luigi Ferraresi, Gio Ponti, Alberto Rosselli e Vito e Gustavo Latis.
Tra i dettagli architettonici si inseriscono le firme dei maestri del design come Gino Sarfatti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Tobia Scarpa, o i contemporanei Jasper Morrison e Michael Anastassiades,creando un gioco di linee e di geometrie in perfetta armonia tra loro.
Gli oggetti di design non interagiscono solo con l’architettura degli spazi. Attorno a loro, figure umane stilizzate passano e si muovono, in uno spaccato di vita quotidiana contemporanea evocativa di un lifestyle prettamente italiano.
Icons si sviluppa così in una serie di rappresentazioni visive giustapposte, a colori e in bianco e nero. Gli scatti a colori, in cui risalta la bellezza senza tempo degli oggetti di design, sono affiancati a istantanee in bianco e nero in cui la presenza e l’interazione umana definisce il tempo in cui viviamo e l’attualità del momento.
Design, architettura, arte, grafica e cultura si combinano in immagini pure e fortemente comunicative.
“Ogni icona - continua la CCO di Flos - la vogliamo pensare come un’interfaccia tra sé stessa e il soggetto che ne fa uso e che rende questa interazione un momento di dialogo reciproco, una vera e propria conversazione che attraversa tempo, spazio, classi sociali e culture. Le icone portano vita dove essa non c’era, diventano oggetti universali, sociali, ci insegnano in questo percorso immaginifico che la forma, la geometria, la funzione non bastano da sole, sono l’uso e l’esperienza a renderle reali”.
Le icone Flos tra storia e contemporaneità
Fin dalla sua fondazione nel 1962, Flos ha creato forme di illuminazione innovative e destinate a divenire veri e propri archetipi industriali. A partire dalle sperimentazioni con l’utilizzo del cocoon di Artur Eisenkeil, un’inedita resina che veniva spruzzata in forma liquida intorno a una struttura metallica per ottenere lampade dalle forme poetiche, alla creazione di prodotti rivoluzionari come la storica lampada da terra Arco, disegnata dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, la ricca eredità del brand ricca ha spinto avanti il marchio in oltre sessant’anni di storia, preservando i valori delle origini.
La visual story Icons ha un duplice compito: quello di restituire la grande eredità di un brand che ha fatto la storia stessa dell’illuminazione, e al tempo stesso di stimolare una riflessione sul significato di contemporaneità, sull’essenza e il segreto della longevità delle icone Flos, che si traduce nella capacità di interpretare lo spirito del tempo.
Una narrazione che va dalle lampade frutto degli anni Cinquanta e Sessanta, come 2097, Luminator, Arco, Taccia, Taraxacum, Gatto, Snoopy e Biagio, a quelle nate negli anni Settanta, come l'eclettica lampada Parentesi, o Ottanta come l’eterea Taraxacum 88; fino ad arrivare ai successi più recenti, come le collezioni Glo-Ball e IC, che hanno raggiunto lo stesso potere iconico e senso di familiarità proprio dei modelli storici.
“Questo lavoro - conclude Barbara Corti - mi ha permesso di avere un’inedita e più libera relazione con il passato, è stato un esercizio importante per ripartire dalla nostra legacy, mi ha fatto capire la potenza di questi oggetti, che portano l’intimo e il privato ovunque si trovano (anche se in questo caso sono applicati a dei possibili luoghi di passaggio e comuni). Sono oggetti che non hanno bisogno di marcare e descrivere la storia, proprio per la loro capacità di vivere il tempo in modo leggero e imprudente. Queste icone non distinguono più il passato dal futuro, che è un’attitudine proprietaria del design e parte fondante del DNA di Flos”.
La visual story Icons sarà lanciata da settembre 2024 attraverso tutti i canali organici del brand, declinata in formato fotografico digitale, stampa e video. A supporto della narrazione visiva e come arricchimento del lavoro, Flos ha sviluppato un booklet con un breve saggio introduttivo a cura di Deyan Sudjic, pensato come tool di lavoro e omaggio per il pubblico e per tutti gli appassionati della storia del design.
“L’heritage di Flos - commenta Matteo Luoni, Deputy CEO di Flos - è una ricchezza inestimabile, la cui valorizzazione costituisce uno dei pillars della nostra strategia. Rendere il senso della contemporaneità di queste creazioni straordinarie è stata una vera missione e sono orgoglioso del risultato che abbiamo raggiunto con Icons. Non c’è un aspetto nostalgico in questo racconto. Al contrario, Icons rappresenta la volontà di continuare a trarre ispirazione dalla nostra identità storica per guardare sempre avanti e sviluppare design che ponga al centro l’essere umano, il pianeta, e la cultura. Questo significa essere radicali oggi: saper gestire con grande senso di responsabilità, creatività e coraggio situazioni – tecnologiche, economiche, produttive – sempre più complesse e sfidanti”.
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