Una 'piastrella in legno' con incursioni metalliche. Anastassiades per Mutina
Ispirato alle pavimentazioni industriali e al concetto di stratificazione, il nuovo rivestimento in rovere naturale riprende la tecnica di taglio "controvena"
27/09/2024 - Una 'piastrella in legno' con incursioni metalliche: nasce Rings, il nuovo rivestimento Mutina in rovere naturale disegnato da Michael Anastassiades. Il rivestimento è parte della mostra Good Days in programma fino al 24 gennaio 2025 nello Spazio Mutina di Fiorano Modenese.
Da sempre orientata sulla produzione di rivestimenti in ceramica, Mutina ha intrapreso negli ultimi anni un ambizioso percorso di ricerca verso nuovi materiali, come legno e metallo.
La collaborazione con OEO Studio ha dato vita ad Accents, una collezione di elementi architettonici in legno progettati per integrarsi armoniosamente con le superfici ceramiche. Successivamente, con Pico Bois di Ronan ed Erwan Bouroullec, Mutina ha reinterpretato il parquet, mantenendo il caratteristico motivo grafico della collezione Pico.
L'ultima novità, frutto della collaborazione con Anastassiades, offre una visione inedita del legno, ispirandosi alle pavimentazioni industriali e sperimentando il taglio "controvena".
I moduli del nuovo rivestimento Mutina ricordano le piastrelle ceramiche, ma sono ottenuti dall’assemblaggio casuale di quattro pezzi di rovere naturale tagliato in sezione, con la tecnica chiamata “controvena”. Il rivestimentoRings creaun pavimento non orientato, in cui le venature sono accostate in maniera casuale. Ciascun modulo è caratterizzato da anelli concentrici (rings) che danno il nome alla collezione.
Nonostante il richiamo alla natura, il rivestimento in rovere naturale Mutina s’ispira al mondo delle pavimentazioni industriali. Queste sono normalmente soggette a una stratificazione di detriti metallici e chiodi, che finiscono per essere inglobati nella superficie dando vita a un interessante gioco di stratificazioni. Per omaggiare questo processo involontario, Anastassiades ha pensato a una variante della collezione arricchita di piccoli inserti in ottone con finitura invecchiata délabré. In fase di progettazione, ciascuno può scegliere con quale densità inserire l’elemento decorativo, conferendo anche un diverso grado di lucentezza al pavimento.
“Volevo creare qualcosa di simile a una pavimentazione industriale, utilizzando le venature del legno tagliato in sezione", spiega Anastassiades. "Ho aggiunto poi l’elemento in ottone come riferimento alle intrusioni accidentali che si stratificano in quel tipo di legno con l’utilizzo. Per questo, è un riferimento simbolico più che una decorazione. E conferisce al legno una luce inaspettata, in punti inaspettati”.
Il rivestimento è stato presentato nello Spazio Mutina di Fiorano Modenese con la mostra Good Days, una visione completa sull’approccio del designer cipriota al progetto e alla materia, restituendo un’immagine del mondo in cui uomo e natura sono tra loro in armonia.
Il titolo Good Days riprende un suo precedente lavoro esposto a ICA (Milano) nel 2021, Cheerfully Optimistic About the Future. “In un periodo storico colmo di negatività”, afferma il designer, “è necessario trovare una rinnovata visione positiva del mondo e dei tempi che verranno”. Per questo, sceglie di partire dalla luce, elemento che contraddistingue il suo lavoro da svariati anni.
L’allestimento ripropone le iconiche Bamboo Light esposte a Milano nel 2021, una serie di opere "hand-made" dall'estetica minimalista che rende omaggio alle irregolarità e alle imperfezioni della materia. La struttura delle lampade, interamente realizzata in canne di bambù tenute insieme da fili di lino cerato, ha un forte rimando al mondo naturale e a ciò che questo può offrire – rendendo quasi superfluo l’intervento umano.
Le Bamboo Light si alternano ad una serie di colonne rivestite dalla collezione Rings, mentre sulle pareti due nuovi oggetti che arricchiscono la collezione Mutina Editions: Continental, una mensola in pasta bianca smaltata dal taglio irregolare; Equinox, un uovo di struzzo realistico realizzato in porcellana bianca.
“Volevo creare degli oggetti che fossero completamente al di fuori del linguaggio di Mutina; realizzare una mensola apparentemente ‘rotta’ e lavorare sulla perfetta replica di un uovo di struzzo. Volevo fare qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato, né da me né da Mutina”.
La mensola Continental presenta, sul bordo superiore applicato al muro, un taglio irregolare realizzato a mano in maniera sempre diversa. L’idea era quella di creare una serie di oggetti unici che richiamassero la configurazione imprevedibile della natura, collocandosi sul confine tra prodotto e scultura.
Continental deve il suo nome al cosiddetto continental shelf (“piattaforma continentale”), ovvero una porzione di continente sommersa da un’area d’acqua relativamente bassa, nota come shelf sea (“mare di piattaforma”). Il gioco di parole ha origine dunque dal doppio significato di shelf, termine che vuol dire anche, appunto, mensola o scaffale.
Il vaso Equinox riprende la forma di un uovo di struzzo. Alla sua estremità presenta un foro dalla circonferenza irregolare, in cui accogliere piante e fiori. La superficie è caratterizzata da una texture a puntini, come a sottolineare la natura grezza del prodotto. Un piccolo peso inserito al suo interno consente di posizionare l’oggetto sia in “verticale” che in “orizzontale”, mantenendo sempre una leggera inclinazione.
Equinox deve il suo nome a un’antica credenza secondo la quale era possibile raggiungere l’equilibrio di un uovo solamente durante l’equinozio di primavera. Si pensava che il fenomeno fosse associato all’interferenza della luna col campo gravitazionale. La teoria dà il nome a quest’oggetto dai mille rimandi simbolici, che è delicatamente bilanciato ma sembra costantemente sul punto di cadere. “Avendo l’uovo una forma perfetta, si pensa che possa rotolare giù e rompersi da un momento all’altro. Mi piaceva proprio l’idea di creare quasi una tensione verso qualcosa che non accadrà mai. In qualche modo, Equinox afferra quel momento appena precedente e lo congela”.
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