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Luca Guadagnino ridisegna gli interni di Palazzo Talìa, il collegio più antico di Roma oggi hotel di lusso
A due passi dal Pantheon e dalla Fontana di Trevi l'antico palazzo cinquecentesco rinasce come hotel a 5 stelle, dove arte, storia e design si incontrano
Autore: rossana vinci
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LUCA GUADAGNINO RIDISEGNA GLI INTERNI DI PALAZZO TALÌA, IL COLLEGIO PIÙ ANTICO DI ROMA OGGI HOTEL DI LUSSO
25/09/2024 - Interni da film e dove trovarli. Il regista premio Oscar Luca Guadagnino ha curato la direzione creativa delle aree comuni di Palazzo Talìa, nuovo e attesissimo hotel 5 stelle nel cuore della Capitale, a due passi dal Pantheon e dalla Fontana di Trevi. 

L’area ricevimento, la terrace suite, il ristorante, il bar e la spa di Palazzo Talìa portano la firma dell’omonimo studio di progettazione fondato da Guadagnino nel 2017, per la prima volta prestato al mondo dell’hôtellerie.

Il risultato? Spazi densi della cifra stilistica del regista noto per la sua sensibilità estetica, caratterizzata da una combinazione perfetta tra sensualità e lusso che traspare in ogni inquadratura.

Basta varcare il grande portone ligneo presso Sant’Andrea delle Fratte e dare un’occhiata all’antica insegna in marmo originale per iniziare un viaggio nel tempo. Il nuovo Hotel Palazzo Talìa, inaugurato a maggio 2024, unisce un carattere contemporaneo con soluzioni custom-made. Ventisei camere e suite, un ristorante e un cocktail bar convivono in armonia all’interno degli spazi cinquecenteschi di quello che fu il Collegio più antico di Roma.

L'edificio, risalente al Cinquecento, era la residenza dell'umanista Angelo Maria Colocci e fu donato nel Seicento a San Giuseppe Calasanzio, fondatore dell'Ordine degli Scolopi. Il Collegio Nazareno, creato da Calasanzio, fu la scuola più antica di Roma e ospitò personalità come Carlo Verdone, Christian De Sica e Dario Argento. Il Palazzo ospita poi la sede del Partito Democratico, che ancora occupa l’ultimo piano ma con un ‘entrata separata. Tra i tesori del luogo ci sono 60 opere in marmo, tra cui busti romani e la Statua di Menade, che accoglie gli ospiti nella hall.

«Il cromatismo è alla guida dell’intero progetto, così come la stretta collaborazione con gli artigiani. Un aspetto, quest’ultimo, che ci ha consentito di sperimentare con diverse tecniche. Il progetto stesso è frutto di un processo finalizzato a raggiungere questa sintesi decorativa equilibrata» dichiara Pablo Molezún, project manager di studiolucaguadagnino.

«L’idea di lavorare con un regista e di avere uno spazio come questo, scenografico e non formattato, è quella che mi ha colpito. Mi piace l’estrema attenzione estetica di Guadagnino, che traspare anche nei suoi film, ma anche la sua più assoluta modernità, la maniacalità nei dettagli e la caparbietà tutta siciliana di saper creare il su misura, che è una grande qualità per Palazzo Talìa, dove regna l’artigianalità. Lui sa interpretare un’eleganza attuale, ma senza tempo» aggiunge l’ingegnere Elia Federici, patron e anima del progetto, al fianco della famiglia, della figlia Angelica e di Fortunato responsabile delle gestioni alberghiere del Gruppo. 

Studiolucaguadagnino si è occupato degli interni di tutti gli spazi comuni, ristorante e bar inclusi. Ma anche dell’ imponente moquette, come una sorta di tappeto-percorso da seguire, con un tema vagamente floreale, creato da Nigel Peake per studiolucaguadagnino, cromaticamente intenso e con le tonalità che identificano l’hotel, dal rosso al vinaccia, dal rosa al vinaccia: si snoda, anche, in versione guida lungo la scala monumentale che conduce al piano nobile, dove si trovano altre camere e l’Aula Magna, 248 metri quadrati di grandeur e magnificenza, con aYreschi settecenteschi del pittore Gaspare Serenari, che verrà utilizzata per eventi privati o prenotata insieme alle attigue suite come Talìa Suite. 

Sempre a studiolucaguadagnino il compito di aver disegnato quasi tutti i mobili, molti accessori d’arredo come le lampade, alcuni rivestimenti e l’Area wellness che richiama la romanità, con marmi pregiati accostati a maioliche verdi, provenienza da artigiani spagnoli. 

Allo studio anche la scelta di disegnare e personalizzare una camera speciale all’ultimo piano, la Terrace Suite: boiserie in legno di pesco, tetto spiovente, colori tenui e morbidi sul rosa, camino, letto immaginato come un’alcova e uno straordinario terrazzo di 66 metri quadrati che si aYaccia sul cortile interno. Quest’ultimo è come un salotto urbano ricco di verde tropicale e curato dalla paesaggista Blu Mambor, dove è stato collocato il bar e parte dei coperti del ristorante, aperti entrambi anche agli ospiti esterni dell’hotel. 

L’architetto Marianna Lubrano Lavadera dello studio di progettazione e store Mia Home Design Gallery con l’architetto Laura Feroldi di Laura Feroldi Studio hanno invece progettato gli interni delle 25 camere, una diversa dall’altra, e dei corridoi del primo e del secondo piano. «Il progetto per Palazzo Talìa ha origine da un approfondito studio della storia del luogo, con le sue sovrapposizioni architettoniche e i diversi utilizzi della struttura nel tempo. Ogni elemento è risultato prezioso nella costruzione del concept: le geometrie, gli aYreschi, le vecchie storie, le statue. L'obiettivo era plasmare un'esperienza di accoglienza per un viaggiatore esigente ed attento, ben rappresentato dal termine francese ‘flâneur’ ed inteso come osservatore urbano errante con uno sguardo curioso sulla città» raccontano. 
 

  Scheda progetto: Palazzo Talìa
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