PH Denise Manzi - Courtesy of ADI Design Museum
03/10/2024 - Fino al 24 ottobre, in scena all'ADI Design Museum una mostra monografica su Angelo Cortesi, il designer e architetto che ha fatto del riformismo la cifra stilistica della sua progettazione. “Angelo Cortesi - una vita nel progetto” è il titolo del libro e della prima personale a cura di Luciano Galimberti sulla figura e le opere dell'ideatore di icone urbane, come gli aeroporti di Malpensa e Linate e la stazione ferroviaria di Cadorna. Progetto di allestimento di Alessandro Colombo e Paola Garbuglio.
La mostra evidenzia l’attitudine del progettista “militante”, il suo impegno, la continuità nel nome del design, la volontà di vivere la vita come fosse un progetto in continuo divenire, senza sosta, senza fine.
Dai lavori fatti per l’Estremo Oriente alla XVIII Triennale Internazionale di Milano, e ancora l’abitare, il lavoro. Ma anche memorie relative al pensiero critico, progetti manifesto per affermare nuove teorie, gli oggetti che immancabilmente lo accompagnavano nelle sue giornate fuori casa e le esperienze vissute con la grande famiglia ADI.
Fra le tante collaborazioni intraprese con aziende, enti e infrastrutture, la più significativa è forse quella con SEA Milan Airports, che ha contribuito alla realizzazione della mostra, a sigillo di un legame professionale e umano durato anni.
“Un rapporto - racconta Alessandro Fidato, Direttore Operativo di SEA Milan Airports - nato per portare a compimento una infinita messe di progetti di architettura che riguardavano gli scali di Linate e di Malpensa Terminal 2, sfociati nel grande lavoro di Malpensa 2000: come veniva chiamato in quegli anni quel macroscopico progetto aeroportuale”, così . Una collaborazione che ha contribuito a determinare l’esperienza di visita negli aeroporti per le generazioni che sono venute poi, dirette testimoni dell’evoluzione della mobilità aerea, estesa a tutte le fasce della popolazione, “tutto continuando a fare del design d’insieme un modello ricco di sfumature e di invenzioni caparbie.”
Un inedito, circolare rimando tra il mondo degli affetti privati, l’impegno politico, la pervasività del progetto e il destino del design: questa la struttura filologica che ha guidato il concepimento del libro e della mostra, per ricostruire e raccontare criticamente l’identità di uno dei protagonisti della cultura italiana del progetto, che sino a questo momento era rimasto inesplorato.
L’allestimento site-specific restituisce le due prospettive di lettura indicate dai curatori: la prima si orienta secondo un approccio antologico costruito su una raccolta qualitativa di opere e progetti di Angelo Cortesi, che vengono aggregati secondo specifiche distinzioni tematiche, orientate per caratteri tipologici, funzionali, o classificate seguendo la localizzazione dei progetti.
A un altro livello, la mostra si manifesta anche in forma di retrospettiva, riportando sull’asse temporale la narrazione continuativa delle tappe biografiche fondamentali della sua vita: una timeline attraversa l’intera estensione dello spazio espositivo, in lunghezza, in larghezza, in altezza, divenendo connettore di esperienze e progetti, incardinandoli lungo il percorso esistenziale del protagonista che con questo espediente viene riportato nel suo tempo storico.
Sulle isole espositive sono visibili disegni originali, modelli inediti, prodotti disegnati per le aziende, prototipi, manifesti, riviste e immagini fotografiche dei progetti di Angelo Cortesi raccontati in tutta la loro attualità. Come episodi di un lungo presente, da questi emerge la piena coscienza del designer che lavora per il futuro, riuscendo a essere incisivo anche in ambiti inconsueti, affermando la centralità del progetto come chiave di lettura lungimirante e trasversale a più campi del sapere.
Trasversalità che si accorda con la struttura museologica dell’ADI Design Museum, che intende la fruizione delle proprie mostre e della collezione permanente sempre circolare, fluida e senza soluzione di continuità.
La sovrapposizione dei livelli narrativi, la presenza contemporanea di una pluralità di tempi del racconto, la molteplicità delle scelte critiche sottese al libro e alla mostra ne fanno un prodotto culturale di divulgazione che al contempo pone interrogativi rivolti al mondo del progetto, al sistema politico, alla società civile: qual è oggi il ruolo del design? È ancora possibile immaginare un’evoluzione, o invece c’è una regressione rispetto a quanto immaginato da Angelo Cortesi? E di che cosa abbiamo davvero bisogno?
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