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21/10/2024 - Il Teatro Borsoni a Brescia costituisce un intervento centrale nell’ambito del più generale progetto di riqualificazione di Via Milano denominato “Oltre la strada”. L’intervento di Camillo Botticini, di Botticini+Facchinelli ARW, e Brescia infrastrutture cerca di definire una nuova caratterizzazione del contesto ponendosi quale centralità di un ambito in cambiamento e che ha visto realizzati numerosi progetti di valorizzazione.
L’architettura allontanandosi dal filo stradale definisce un “sagrato civile” pavimentato in granito ed una piazza alberata sul lato est verso l’abitato esistente. La piazza è caratterizzata dai camini di ventilazione impiantistica e dal volume specchiante della centrale posta a sud della piazza stessa. La ridefinizione dello spazio pubblico circostante diviene in questo senso centrale nella valorizzazione del contesto, importante quanto il valore dello spazio costruito.
L’architettura del teatro, pensato come una “architettura civile”, è un vero condensatore culturale.
Questa si presenta come un volume parallelepipedo caratterizzato da un bugnato in calcestruzzo a scala gigante ed un fronte marcato da una loggia in alluminio, scavata sul lato nord verso Via Milano.
Qui si trova l’accesso principale del teatro. Una vetrata continua connette visivamente il foyer con la piazza antistante ad enfatizzare la relazione di apertura verso la città.
In corrispondenza del palco, dal volume si eleva la torre scenica che sui lati lunghi è caratterizzata da pannelli di policarbonato illuminabili dall’interno nelle ore notturne.
Il teatro è pensato come un luogo aperto alla città caratterizzato da sale pensate per diverse fasce d'età unite a funzioni collettive, un bar-foyer rivolto alla nuova piazza, una grande sala con palco connessa a camerini e depositi.
I materiali utilizzati per l’interno sono il legno per i pannelli acustici delle pareti in contrappunto al grigio scuro degli intonaci e delle pavimentazioni in resina nelle sale, mentre negli spazi di relazione al grigio chiaro ed al legno, è l’alluminio di scale parapetti e dei banchi di accueil che segnano il carattere dello spazio.
Un “percorso arancio” conduce dal foyer alla sala dei ragazzi identificando ed introducendo questo spazio dedicato.
Nello specifico il teatro è composto da due sale spettacolo entrambe accessibili dal primo piano.
La principale ospita 312 spettatori ed è attraversata da tre camminamenti, uno centrale e due laterali connessi alle uscite di sicurezza. Illuminate da strisce led, le pareti in legno insieme alla conformazione della copertura permettono di ottenere una efficace amplificazione sonora.
La sala è dotata di un palco sopraelevato costruito anche questo in legno con spazio cavo sottostante per realizzare una miglior riverbero della voce.
La sala destinata ai ragazzi invece presenta 169 posti a sedere, un piano in legno in continuità con lo spazio a palco per sedute informali e non è dotato torre scenica.
Si propone un’architettura per la città, nella città, una occasione di riscatto di un’area che ha avuto un rinomato passato industriale e che possa diventare un avamposto del cambiamento per l’abitato di oggi e di domani.
"Fonte di ispirazione per il progetto sono stati il contesto post-industriale e l’idea di un’architettura che guardasse al Rinascimento inteso come idea di architettura civile ed urbana" spiega Camillo Botticini. "Via Milano ha una storia densa di architetture importanti, come il cimitero neoclassico del Vantini e l’industria Caffaro, in stile neoromanico. Il teatro si pone così come ulteriore elemento di urbanità”.
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