08/10/2024 - Si è svolta venerdì sera a Verona la premiazione e l’inaugurazione della mostra di tutti i partecipanti alla VII edizione del Premio ArchitettiVerona, lanciata in primavera dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Verona.
Tre residenze a Verona, Tregnago e Punta San Vigilio nel comune di Garda, una struttura ricettiva a Grezzana, un centro per la comunità a Villafranca di Verona e il recupero di un parco storico a Valeggio sul Mincio sono stati proclamati i sei migliori progetti. Le opere si impongono insieme ai loro sei progettisti: vincitori sono Zarcola Architetti, CLAB Architettura e Romano Tinazzi, Filippo Romano e Leopoldo Tinazzi; menzionati sono Bricolo Falsarella Associati, Antonio Ravalli e Giorgio Nicolò e i giovani MASAAI Studio.
Gli interventi selezionati sono stati individuati all’interno di un parterre di 40 opere che negli ultimi tre anni anni hanno contribuito alla trasformazione virtuosa del territorio veronese. Il Premio è infatti un osservatorio importante sull’architettura recente realizzata in tutta la provincia: ammesse alla partecipazione erano opere realizzate nel territorio provinciale da non oltre tre anni, quindi a partire dal 2021.
I progetti vincitori
Casa Larun, Tregnago (2024) di Zarcola architetti (Edoardo Giancola e Federico Zarattini)
Casa Larus, ©Alessandro Saletta
Il progetto recupera un piccolo edificio residenziale collocato all’interno di una corte privata e condivisa nel centro storico di Tregnago. I suoi due affacci, a nord e a sud, diventano gli elementi generatori di una struttura lignea interna modulare, antisismica e collaborante con le pareti perimetrali che fungono da controvento, costituita da esili listelli (3x3 cm di sezione). All’interno sono distribuiti 70 mq su due livelli: ingresso e servizi verso la facciata nord, realizzata con pietre di Prun, soggiorno e camera verso quella sud, più aperta e vetrata. Tra i due livelli, una scala di connessione che conferisce maggiore stabilità.
Motivazioni: Per le caratteristiche dell’intervento di recupero di un ex fienile che, nella condizione eccezionale della casa per sé e dell’autocostruzione, diventa palestra progettuale di un processo sartoriale sull’esistente mosso da una rigorosa coerenza nella scelta del materiale e da un attento studio del dettaglio costruttivo.
● Committente: privato
● Collaboratori e consulenti: Opera mista srl, servizi d’ingegneria
● Imprese: Marchi immobiliare srl, Falegnameria Aresi srl, Falegnameria Zenari srl, Fattori Raffaele (carpenteria metallica, alcune lavorazioni in autocostruzione)
Recupero e la valorizzazione del Giardino Storico di Villa Maffei-Sigurtà a Valeggio Sul Mincio (2024) di CLAB Architettura
Recupero e la valorizzazione del Giardino Storico di Villa Maffei-Sigurtà, foto ©Marcello Mariana
Il progetto interviene nei 3 ettari del compendio della seicentesca villa, mirato a risvegliare l'antica grandiosità di un ampio “orto” caratterizzato da piante secolari, anfiteatri di cipressi, specchi d’acqua e sculture di bosso. Lavora sul paesaggio ripristinando il bosco di bossi, piantumando alberature in sostituzione degli alberi secolari persi nel tempo e rafforzando l’impianto romantico del giardino, e sugli elementi architettonici introducendo una casetta nel parco, una peschiera e un nuovo belvedere in dialogo con il verde circostante.
Motivazioni: per la sensibilità nell’espressione del punto di vista degli architetti sul progetto di paesaggio, attraverso piccoli segni puntuali che danno la misura del luogo nel delicato contesto di un giardino romantico, e che si affiancano a un completo recupero del verde storico.
● Committente: Josè Antonio Pedro Ruiz-Berdejo dei Sigurtà di Valeggio
● Collaboratori e consulenti: Anna Valbusa, Ilaria Signorini, Ing. Paolo De Beni, Dott. For. Stefano Dionisi, Garden Designer Gaia Chaillet Giusti, Soprintendenza beni architettonici (funzionario architetto Marco Cofani)
● Imprese: Ediltre SNC, FPM Impianti, Lugo Vivai, Simes Illuminazione, MetalRiv, Marini Porfidi, Piantitalia, Tisato Restauri
Residenza Savonarola, Verona (2023) di Romano Tinazzi, Filippo Romano e Leopoldo Tinazzi
Residenza Savonarola, foto ©Federico Villa
Il recupero di una casa unifamiliare in via Savonarola, destinata nei primi anni del Novecento ai dipendenti delle ferrovie, rende opportunità il vincolo di mantenimento della sagoma e dei caratteri originari. Il progetto restaura l’esterno e trasforma radicalmente l’interno con un nuovo innesto costituito da un telaio in carpenteria metallica, sottili solai in lamiera grecata e corpo scala in calcestruzzo armato. All’interno, 160 mq in tre livelli con spazio living, cucina e un patio esterno al piano terra e la zona notte con servizi ai piani superiori.
Motivazioni: per la capacità di determinare con pochi elementi una buona qualità e una buona evoluzione tipologica dello spazio abitativo, che riesce a porsi come esempio di riqualificazione in un contesto marginale della città attraverso un uso attento e inventivo dei materiali.
● Committente: privato
● Imprese: Edilmorselli di Morselli Massimo, Cunego termoidraulica, Enecom Tech srl
I progetti menzionati
Locanda Case Vecie, Grezzana (2023) di MASAAI Studio
Locanda Case Vecie, foto ©francesca iovene
Un ecosistema agricolo di 70 ettari con boschi, vigneti d’altitudine e casolari sta sviluppando un progetto di ospitalità diffusa che, in progressiva realizzazione secondo un piano decennale, prevede glamping, riuso dei ruderi sul territorio, percorsi tematici e aree camper. Punto di partenza il recupero della Locanda, un piccolo edificio rurale i cui 760 mq sono trasformati in un agriturismo che offre ospitalità, ristoro, punto di riferimento e supporto per il cicloturismo e degustazione del vino in loco prodotto: cantina, osteria con sala degustazione, due appartamenti e sala polifunzionale a doppia altezza nell’ex fruttaia.
Motivazioni: per il rispetto nei confronti di un edificio rurale e delle sue caratteristiche tipologiche, grazie a misurati gesti progettuali frutto di un sano realismo e di un equilibrato rigore, capaci di riattivare anche dal punto di vista sociale il luogo senza nessuna forzatura estetica.
● Committente: Azienda Agricola Brigaldara
● Impresa: Begalli Cav. Dario
● Collaboratori e consulenti: Studio Breoni (Sicurezza, progettazione e direzione lavori strutturale), BRN Engineering (progettazione impiantistica)
Centro Civico, Villafranca di Verona (2022) di Antonio Ravalli e Giorgio Nicolò
Centro Anck’io, foto ©Marco Totè
Un flessibile atrio con pareti mobili, un ufficio, due aule per la didattica e gli incontri che possono diventare una all’occorrenza, una biblioteca e un blocco servizi, ma anche una piccola sala convegni da 120 mq ricavabile unendo l’atrio e un’aula sono il programma funzionale del nuovo centro comunitario destinato alle famiglie del Comune. 330 mq di spazi sotto la grande piastra in legno lamellare che, con i suoi 550 mq, unisce i volumi sottostanti e si relaziona con il contesto.
Motivazioni: per la chiara leggibilità dell’impianto e della logica costruttiva, grazie alla grande copertura lignea sostenuta dai setti in calcestruzzo, che ha restituito, nel controllo del budget di un’opera pubblica, un edificio di chiara riconoscibilità del suo ruolo assieme a una certa piacevolezza e allegria.
● Collaboratori e consulenti: Arch. Simone Pelliconi, Arch. Valentina Zago, Ing. Roberto Daducci (strutture), Ing. Andrea Fornari (impianti)
● Committente: Comune di Villafranca di Verona
● Imprese: Edilconfort, B.O.N.O. Costruzioni, Falegnameria Cereghini
Villa Tarika, Punta San Vigilio nel comune di Garda (2012) di Bricolo Falsarella Associati (Filippo Bricolo e Francesca Falsarella)
Villa Tarika, foto ©atelier XYZ
Si affaccia direttamente sulle rive del lago, in un paesaggio di acqua, montagne, rocce e declivi, un luogo che nasce per rallentare, filtro tra la velocità della vita e la quiete del lago. I 995 mq di superficie complessiva del lotto racchiudono un piccolo edificio rivestito in roccia locale sbozzata che, tra il suo interno e l’esterno, lavora per creare studiate viste sul panorama: Rocca di Garda, il Monte Luppia e i folti alberati presenti nell’intorno.
Motivazioni: per la grande capacità professionale con cui il progetto fa propria, con gli strumenti della composizione, la condizione privilegiata di un contesto di eccellenza, cogliendo le tracce del luogo per accompagnare lo sguardo sul paesaggio del lago in maniera equilibrata e attenta.
● Committente: privato
● Collaboratori e consulenti: Francesca Falsarella, Davide Burro, Valeria Righetti, Roberto Daducci (strutture), Michele Leso (geologia)
● Imprese: A.M. S.A.S di Angelo Maltempi e C. (opere edili), Tecnica Verde – San Benedetto Group (giardini e paesaggio), Dalle Pezze Luciano S.r.L. (pavimentazioni e ripiani in pietra), Formenti Group S.r.L. (serramenti)
La valutazione è stata affidata a una giuria specializzata, composta dall’architetta altoatesina Sandy Attia (MoDusArchitects), dal professor Alberto Ferlenga (Università IUAV di Venezia) e dall’architetto e docente Enrico Molteni (EMArchitecture e Università degli Studi di Genova).
“I premi assegnati per questa edizione vanno nella direzione di segnalare”, sottolinea la giuria, “una condizione generale che riguarda in primo luogo la giovane età dei progettisti delle opere selezionate, tutte derivanti da occasioni progettuali riferite all’esistente, che oggi sembrano essere quelle prevalenti.
La capacità di lavorare nella realtà è la caratteristica che accomuna i tre progetti premiati anche per le dimensioni limitate degli interventi, dalla scala dell’abitazione minima a quella dei pochi e controllati segni nel paesaggio: con l’intensità e l’energia delle giovani generazioni, assieme a una naturale ambizione che non sfocia nel radicalismo ma si risolve bensì in gesti semplici, pieni di sensibilità e giudiziosi, da cui originano opere fresche e contemporanee”.
Il premio, istituito nel 2009 e promosso ogni tre anni, riconosce non solo gli architetti ma viene conferito congiuntamente anche ai committenti e alle imprese di costruzioni. Obiettivo è infatti la promozione della cultura architettonica nel territorio provinciale ma anche il riconoscimento del valore di tutta una filiera attraverso commesse e lavoro di realizzazione.
Secondo Luca Ottoboni, componente del comitato organizzatore del Premio: “Credo che questa edizione sia un segnale molto incoraggiante e una speranza per la professione. L’età dei vincitori è la testimonianza del grande lavoro che stanno facendo i giovani studi di architettura per emergere in un contesto in cui si riscontra una certa disattenzione verso il nostro ruolo. Nelle opere vincitrici abbiamo notato grande responsabilità verso le opportunità proposte rivelando sviluppata capacità e misurata sensibilità del gesto architettonico. L’ambizione tipica dei giovani legata alla profonda ricerca pratica nell’uso dei materiali e delle tecniche costruttive, sfocia in un grande senso del mestiere quasi sorprendente per la loro età. Spero che questa edizione oltre ad essere un bell’esempio di pratica professionale sia anche un trampolino di lancio per questi giovani studi”.
La mostra di tutti i progetti partecipanti è allestita fino al 18 ottobre davanti alla sede dell’Ordine, presso i Magazzini Generali in via Santa Teresa 2.
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