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13/11/2024 - Il nuovo edificio per uffici L’Ark, situato nel quartiere Bordeaux Belvédère e progettato da Cino Zucchi Architetti, rappresenta un simbolo della continua rinascita architettonica della città, integrando un design contemporaneo ad un profondo rispetto per il tessuto urbano della città.
La disposizione dell'edificio L’Ark e la sua configurazione tipologica rispondono in modo efficace alle linee guida del masterplan generale, adattandosi alle caratteristiche uniche del sito e alla progettazione complessiva degli spazi aperti circostanti. La grande massa dell'edificio è stata modellata piegando il suo perimetro verso l'interno, creando una configurazione che combina uno schema a forma di H con un layout centralizzato. I lati più corti del volume del parallelepipedo – quelli che si affacciano sul Boulevard e sul parco retrostante – si trasformano così in due morbide curve concave.
La "pelle" perimetrale continua che delimita gli spazi interni è suddivisa in diversi strati, donando profondità e creando un suggestivo gioco di luci e ombre. La parete interna alterna una fascia di finestre a nastro a una superficie opaca, arricchita da elementi frangisole in alluminio anodizzato che reagiscono alle condizioni meteorologiche.
Le facciate dell'edificio sono animate da colonne di spessore e ritmo variabile, disposte in sette ordini irregolari segnati da cornici marcapiano. Queste colonne, il cui design bilancia proporzioni classiche con un'estetica contemporanea, generano allo stesso tempo volume e profondità sulle facciate. Mentre l’ordine superiore collega gli ultimi due livelli e apre uno spazio che ospita una terrazza-giardino protetta.
Le colonne non sono solo strutturali ma anche elementi altamente espressivi, ciascuna realizzata in calcestruzzo con texture e colore che richiamano la pietra storica di Bordeaux. Esse sono state modellate utilizzando tecnologie avanzate di produzione a controllo numerico, le quali hanno consentito di controllare e trasferire la continua variazione dei parametri compositivi con cui sono state progettate. Nella loro solida essenza, il risultato è quasi uno schermo strutturale autoportante.
Infine, il progetto riesce a evocare elementi dell'architettura storica francese e bordolese senza alcuno spirito nostalgico. Le colonne dell'atrio, ad esempio, ricordano le trompe angolari dell'architettura francese, ma lo fanno con un approccio contemporaneo.
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