03/12/2024 - Abimis inaugura a Milano il primo showroom monomarca in Corso Monforte 16, nel cuore del design district.
Situato all’interno uno storico palazzo del ‘600, lo showroom apre sui suoi due cortili, il primo con un colonnato che ne segna tre lati, il secondo abitato da un piccolo giardino. Li si può vedere dalle finestre che ritmano lo spazio, esteso per circa 90 mq al piano terra, e permettono il dialogo con le preesistenze: inizia proprio da questi scorci l’antitesi tra vecchio e nuovo, che ripercorre la filosofia più cara ad Abimis, con le sue cucine ispirate e rinnovate a partire dalla tradizione.
Il confronto tra le soluzioni interamente in acciaio inox del brand, per uso domestico ma con retaggio estetico e funzionale professionale, e i dettagli originali dell’edificio scandisce le stanze: quattro, concatenate tra loro, ognuna delle quali vede protagonista una collezione - Ego, Atelier, Atria e AlterEgo, inserita in un interior curato da Studio Salaris nei toni sabbia, con superfici dall’effetto materico e pavimentazioni originali in terrazzo e parquet verniciato antracite.
Ego occupa la sala più importante, l’ultima nel percorso di visita: la linea più identificativa di Abimis è presentata in un’ampia versione a isola in acciaio inox AISI 304 orbitato a mano e maniglie ad anello in ottone satinato, con piano snack integrato, ed è completata dalle colonne nella stessa finitura con forni e macchine da caffè. Ad accompagnarla è una carta da parati con toni naturali e un pattern dalle leggere geometrie a cerchio che rievoca la volta celeste, per creare una sorta di paesaggio astratto e astrale dove il metallo e l’estetica innovativa delle cucine si integrano perfettamente. L’atmosfera lunare è accentuata dall’importante lampada a sospensione in vetro fumè, mentre la volta è trattata con smalto lucido di tonalità rosa terra, analogo a quella della facciata del palazzo in cui lo showroom ha sede.
Precedono quindi Ego il modello per outdoor Àtria, in una sala raccolta sormontata da un soppalco con parapetto in acciaio inox realizzato sempre da Abimis; la collezione Atelier, esposta in un blocco a parete con finitura a specchio che riflette la texture della pavimentazione a terrazzo; e la madia AlterEgo, all’ingresso dello showroom, con ante rivestite in radica e i dettagli raggiati tipici della collezione di cui propone il completamento.
“Il marchio Abimis è cresciuto moltissimo in questo decennio e dopo un primo spazio in Brera, in condivisione con altri brand, siamo orgogliosi di questo passaggio importante. Abimis Monforte esprime al meglio la nostra filosofia, l’equilibrio tra un retaggio storico e un progetto all’avanguardia tanto che provocatoriamente abbiamo voluto accompagnare l’inaugurazione con lo slogan ‘vieni a scoprire la cucina che non c’era’. Lo spazio è caldo, misurato, ma anche in qualche modo ‘stellare’ per accompagnare l’immagine delle cucine, monolitiche e cangianti, nella loro composizione in acciaio inox, che abbiamo voluto utilizzare anche per creare molti dettagli” dichiara Anna Ongaro, alla guida del brand.
Oltre al parapetto del soppalco, la capacità produttiva del brand e il know-how nella lavorazione su misura dell’acciaio si esprime in un fil rouge progettuale: un grande portale rivestito in questo materiale segna il passaggio tra l’ingresso e le stanze di esposizione delle cucine; cover metalliche ricoprono gli elementi tecnici dedicati alla climatizzazione, mensole attrezzano due nicchie funzionali mentre, nell’ambiente di servizio, il mobile lavabo è realizzato utilizzando per le ante gli stessi angoli raggiati tipici della collezione Ego.
“Non ci sono solo cucine nello showroom, ma c’è tutta la nostra storia, legata alla nostra casa madre, Prisma, e ai suoi quarant’anni di competenza produttiva nel mondo della ristorazione professionale in acciaio inox. È per questo che abbiamo voluto raccontare - attraverso gli elementi compositivi dell’interior e alcune soluzioni di rivestimento - quello che siamo e quello che sappiamo fare da sempre: trasformare l’acciaio grezzo in soluzioni uniche, personalizzate, plasmate con cura artigianale” conclude Anna Ongaro.
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