29/01/2025 - Il prossimo 6 giugno, inaugurerà il Serpentine Pavilion 2025, firmato da Marina Tabassum e dal suo studio MTA | Marina Tabassum Architects. L'architetta bengalese, nota per il suo approccio radicato nella sostenibilità e nel contesto culturale e climatico, trasforma questa commissione annuale in una celebrazione dell'effimero e del dialogo collettivo, con il supporto di Goldman Sachs, main partner del progetto per l’undicesimo anno consecutivo.
Concepito come A Capsule in Time, il padiglione combina ispirazioni della tradizione architettonica del delta del Gange con l'interdisciplinarità che caratterizza il programma del Serpentine.
Il progetto 2025 presenta quattro capsule in legno dalla facciata semi-trasparente, immerse nella luce naturale che filtra dolcemente attraverso materiali ispirati agli Shamiyana, tradizionali tende bengalesi. Il cuore del padiglione è una corte centrale, perfettamente allineata con il campanile del Serpentine South, che invita i visitatori a una relazione contemplativa tra natura, spazio e luce.
Elemento distintivo del progetto è la dimensione cinetica: una delle capsule è progettata per spostarsi, trasformando l’architettura in un palcoscenico flessibile, pensato per eventi e interazioni sociali. Questo approccio dinamico riflette una visione di architettura come esperienza condivisa, che unisce persone e storie in uno spazio costruito.
Fondato sulla sensibilità per il contesto e l’ecologia, lo studio MTA di Tabassum è noto per progetti come il Khudi Bari (2020), case modulari pensate per le comunità più vulnerabili del Bangladesh, capaci di adattarsi ai cambiamenti ambientali. La stessa logica di adattabilità si riflette nel Serpentine Pavilion, che esplora la tensione tra permanenza e impermanenza: “Il padiglione – spiega Tabassum – è una capsula di memoria e tempo, dove l’architettura celebra il desiderio umano di continuità al di là della vita.”
Nel suo 25° anno, il Serpentine Pavilion continua a rappresentare un laboratorio di innovazione architettonica. Nato con Zaha Hadid nel 2000, questo progetto è un punto d’incontro tra arte, design e comunità. Quest’anno, sotto la guida di Bettina Korek e Hans Ulrich Obrist, la rassegna includerà eventi interdisciplinari che animeranno il padiglione per tutta l’estate, consolidando il suo ruolo come piattaforma di connessione culturale e sperimentazione artistica.
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