17/01/2025 - Suggestioni ancestrali e un sottile equilibrio tra materiale e immateriale: i nuovi rivestimenti murali in tessuto Dedar esplorano e scoprono nuove dimensioni del bianco, avvolgendo l’ambiente di luminosa calma. I rivestimenti sono parte della collezione White Writings: tessuti luminosi, leggeri e strutturati, ravvivati da ricami e interventi artistici, decori discreti e silenziosi che giocano con la luce.
La collezione White Writings
Un’immersione nel bianco che è percorso di scoperta. White Writings ha l’energia del chiarore: un bianco sfaccettato e materico prende vita in tessuti trasparenti, traslucenti o semicoprenti, in lino, canapa e lana. L’espressione di ciascun tessuto riflette la natura del filato o della tecnica: sono fibre e processi a dare il segno.
La matericità di questa collezione di tessuti, campìta di striature, gradazioni e grafismi, distingue la tessitura delle fibre: da texture tipiche del gesso e degli stucchi si giunge alle decise irregolarità di pietre e legni. Su ispirazione dell’arte di Arp o Mondrian, nasce una famiglia tessile a cavallo tra couture, pittura e scultura, in cui diversi filati dialogano tra loro grazie alla tecnica jacquard.
I nuovi rivestimenti murali
Grafie bianche segnano su rivestimenti murali geografie astratte dalle linee pure. In sintonia con le ricerche dell’arte astratta, elementi figurativi dai contorni rarefatti e segni gestuali assumono significati diversi a seconda della materia che attraversano: il lino lucente, la seta materica e la juta irregolare.
Nello spazio predomina l’intreccio di disegni, materia e tecnica. La superficie tessile abbraccia forme eterogenee dai profili sfaccettati e assume declinazioni uniche, esprimendosi con un sottile senso di gioco nella sovrapposizione e continuità delle campiture naturali, nelle associazioni materiche e nella rifrazione sempre nuova della luce.
I disegni spaziano da segni arcaici, gesti primordiali o archetipi, ricchi di evocazioni profonde che toccano nel vivo, alla libertà e imprevedibilità dei fenomeni naturali.
Goral Wall combina echi di forme organiche, simili a rami o coralli, con un fondo di seta matka corposa e irregolare.
Lost in Nazca Wall è un labirinto preistorico su shantung di pura seta, percorso da un delicato mistero. Za Wall sovrappone un disegno d’ispirazione pittorica, in cui un gesto esprime azione pura, all’effetto glassato del chintz di puro lino (nel suo gemello, Ze Wall, lo stesso disegno si accompagna a un fondo in juta laminata).
In Idola Theatri Wall, estremamente materico, la brunitura della luce amplificata incide nella juta laminata il senso evanescente di una foresta, tra visione e memoria. Yamnaya Letters Wall evoca alfabeti ideali e un’arte che gioca con gli archetipi, di nuovo contrapponendo un disegno opaco a un luminoso fondo di chintz. Marmore Wall chiama in causa il suminagashi giapponese o la marmorizzazione dell’ébru turco, tratteggiando movimenti dolci e circolari ispirati a quelli del regno naturale.
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