'Jello' di Marco Campardo. L'alchimia tra materia e gesto
Reinventare oggetti attraverso la sperimentazione manuale e la celebrazione dell'imperfezione. In scena alla Galerie Kreo di Parigi dal 7 febbraio al 5 aprile
17/01/2025 - In un'audace sfida alle convenzioni del progetto, il designer e maker Marco Campardo, di origine veneta e con base a Londra, presenta alla Galerie Kreo una personale che rivela un approccio radicalmente nuovo alla creazione di forme. Con "Jello", Campardo ci invita in un viaggio attraverso un processo creativo che sovverte le gerarchie tradizionali tra progettazione e realizzazione. Scaturita da una sperimentazione ossessiva con materiali e tecniche, questa collezione di oggetti unici rivela un'estetica organica e scultorea, frutto di un dialogo tra l'artista e la materia.Pensare con le mani e fare con la testa: questo il paradosso che anima l'approccio di Marco Campardo al design. Unendo la manualità più istintiva a una riflessione profonda sui processi produttivi, l'artista dà vita a oggetti che sono al tempo stesso espressione di un gesto creativo e risultato di una rigorosa ricerca formale.
Con la personale 'Jello', in scena alla Galerie Kreo di Parigi dal 7 febbraio al 5 aprile, Marco Campardo sovverte radicalmente i canoni tradizionali della progettazione. Laddove il design industriale punta alla riproducibilità infinita di forme ideali attraverso la precisione di uno stampo, Campardo abbraccia l'imprevedibilità del processo manuale, dimostrando che la bellezza può nascere dall'imperfezione e dall'unicità di ogni pezzo.Infatti, raramente Campardo progetta qualcosa da zero. La sua creatività si accende di fronte alle limitazioni, trasformandole in opportunità per inventare soluzioni uniche. La sua infanzia trascorsa con il padre in una falegnameria ha influenzato il suo approccio al mondo,partendo da una comprensione tecnica degli oggetti, di come sono fatti e di come devono essere utilizzati.
Il progetto 'Jello' è il risultato della continua sperimentazione di Campardo con lo stampaggio rotazionale “manuale”, concepito per la prima volta nel 2020 per la sua serie di sgabelli Butter progettati per un progetto site-specific per il MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma.
Luca Lo Pinto, direttore uscente del MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma, ha condiviso un aneddoto sul percorso creativo di Marco Campardo: “Quando ho incontrato Marco quindici anni fa, il suo rapporto con il linguaggio del design era squisitamente bidimensionale, in quanto era un graphic designer. Un graphic designer con un'attitudine Helvetica intrisa di spirito mediterraneo, così solido nelle sue convinzioni sul design, che difficilmente avrei potuto immaginarlo al di fuori di quella cornice. Eppure, quando l'ho invitato a lavorare sull'identità visiva del MACRO, il museo d'arte contemporanea di Roma che dirigevo, lo feci sulla base della consapevolezza che sarebbe stato in grado di uscire dalla cornice bidimensionale, lavorando con la forma tridimensionale e lo spazio, progettando sistemi di seduta e allestimenti espositivi. Fu sorprendente assistere da vicino alla trasformazione di Marco Campardo da designer di segni a designer di oggetti. Durante un workshop tenutosi al MACRO per produrre sgabelli – senza un budget significativo o strumenti professionali – Marco ha ideato un processo che gli ha permesso di creare oggetti in modo seriale, ma comunque unici, utilizzando uno stampo di cartone al posto del silicone. Questa è la storia delle origini di Jello mostrata oggi. Un progetto e un'idea, nati per superare i limiti – di tempo, spazio, materiali, tecnologie – che paradossalmente si sono trasformati in una sorta di manifesto personale.”La scelta iniziale del cartone, materiale umile per eccellenza, rappresentava una netta presa di posizione contro i canoni estetici tradizionali del design. Abbracciando la semplicità e l'imperfezione proprie di questo materiale, Campardo ha dato vita a una serie di oggetti che, partendo dalle semplici sgabelli realizzate per il MACRO, si sono evoluti in una costellazione di arredi di grandi dimensioni, ora esposti alla Galerie Kreo: un tavolo da pranzo, un tavolino, una consolle, una panca e uno specchio/sedia ibrido.
Seppur affinate da tecniche sempre più precise, le creazioni di Campardo conservano l'impronta autentica del loro processo originario. Ne sono testimonianza i caratteristici motivi ondulati, che rivelano l'intricata danza tra materiale e lavorazione. L'artista, anziché imporre forme predefinite, interviene direttamente sulla materia, plasmandola con un approccio analogico e fidandosi del fluire del processo. L'estetica degli oggetti esposti alla Galerie Kreo è, dunque, il risultato di questa dialettica, unita a una palette cromatica sorprendente e inattesa.Oggi, sia nel mondo dell'arte che in quello del design, assistiamo a una totale fluidità e apertura a qualsiasi forma di slittamento e mescolanza tra linguaggi. In questo senso, Marco Campardo vive una contemporaneità senza tempo, portando avanti una ricerca che è al contempo profondamente metodica e concettuale. Le sue uniche concessioni sono i colori e i titoli.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�