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Vasi e bottiglia con decoro a pennellate, C. Scarpa, Venini, 1942, collezione privata Treviso; collezione privata Montebelluna. Ph. Enrico Fiorese
07/02/2025 - Alla Biennale di Venezia arriva il secondo capitolo dedicato alla presenza del vetro di Murano alla prestigiosa esposizione veneta: la mostra '1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia' curata da Marino Barovier a LE STANZE DEL VETRO prenderà in esame le esposizioni degli anni dal 1932 al 1942, nei quali le fornaci collaborarono con artisti e designer come Carlo Scarpa, Flavio Poli e Dino Martens. L'evento aprirà al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore dal 13 aprile al 23 novembre 2025.
Gli anni 1932 -1942 corrispondono rispettivamente all'inaugurazione del Padiglione Venezia e all'ultima edizione della Biennale prima dell'interruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale.
A partire dal 1932, il vetro muranese fu presente alla Biennale in uno spazio dedicato costruito appositamente per ospitare le arti decorative grazie alla sinergia tra l’ente Biennale e l’Istituto Veneto per il Lavoro. Veniva così ufficialmente riconosciuto il valore e la qualità delle arti cosiddette minori che, in occasione dell’esposizione, vennero selezionate per essere mostrate al grande pubblico.
Sono questi anni di grande creatività e di sperimentazioni sulla materia e sui colori, sia attraverso la rivisitazione di antiche tecniche, sia attraverso la messa a punto di nuove lavorazioni. Inizialmente vennero proposti soprattutto soffiati leggeri trasparenti insieme a vetri opachi dalle colorazioni intense, mentre dalla metà degli anni trenta andò affermandosi il vetro pesante di grosso spessore, in molti casi impreziosito da bollicine, da nuances delicate o da applicazioni di foglia d’oro.
Grazie anche al costante rinnovarsi della manifestazione, le fornaci muranesi ebbero l’opportunità di presentarsi ogni volta con la migliore produzione, sapendo cogliere gli stimoli che la Biennale offriva loro.
La Biennale non fungeva solo da vetrina privilegiata ma, con le sue attività e il respiro internazionale, divenne una proficua occasione di confronto per le vetrerie e il mondo del vetro artistico.
Tra le fornaci, si distinse la Venini che si avvalse della collaborazione di Carlo Scarpa, mentre la Barovier Seguso Ferro, poi Seguso Vetri d’Arte, vide la presenza di Flavio Poli. Il pittore Dino Martens collaborò prima con la Salviati & C. e la Successori Andrea Rioda e poi con la Aureliano Toso. La Salviati& C. si avvalse del pittore Mario De Luigi che firmò i suoi lavori con lo pseudonimo di Guido Bin.
A Ercole Barovier si devono le numerose serie proposte dalla storica vetreria Barovier, divenuta prima Ferro Toso-Barovier, poi Barovier Toso & C. Tra le fornaci e le ditte che, in quegli anni, dimostrarono le straordinarie possibilità del vetro muranese ci sono l’AVEM, la Cirillo Maschio, la Moretti Ulderico & C., la S.A.I.A.R. Ferro Toso, la Fratelli Toso, la V.A.M.S.A. e la S.A.L.I.R., che propose vetri incisi in prevalenza su disegno di Franz Pelzel.
La mostra 1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia sarà accompagnata da un catalogo, a cura di Marino Barovier e Carla Sonego, frutto di un’accurata ricerca bibliografica e di una approfondita indagine documentaria nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale e in archivi pubblici e privati, che illustra con foto d’epoca, disegni e materiale documentario quanto venne esposto alla Biennale in quel periodo.
1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia
13 aprile – 23 novembre 2025
10 – 19, chiuso il mercoledì
LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
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Scheda evento: |
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Vetrina con vetri muranesi alla XVIII Biennale di Venezia, 1932. Foto d’epoca, AMB (Archivio Marino Barovier) Vasi a spire argento della Fratelli Toso alla XIX Biennale di Venezia, 1934. Foto d’epoca, AMB (Archivio Marino Barovier) Vetri musivi Salviati su disegno di Guido Bin (Mario De Luigi) alla XX Biennale di Venezia, 1936. Foto d’epoca, AMB (Archivio Marino Barovier) Piatto Venini con decoro astratto, su disegno di Carlo Scarpa, alla XXIII Biennale di Venezia, 1942. Foto d’epoca, ASV (Archivio Storico Venini) Vetri Barovier Toso & C. alla XXII Biennale di Venezia, 1940. Foto d’epoca, ABT (Archivio Barovier & Toso) Vetri sommersi Venini, su disegno di Carlo Scarpa, alla XIX Biennale di Venezia, 1934. Foto d’epoca, ASV (Archivio Storico Venini) Vaso in pasta vitrea verde, N. Martinuzzi, Zecchin Martinuzzi, 1934-36, collezione privata, Venezia. Ph. Enrico Fiorese Vetri musivi, G. Bin (M. De Luigi), Salviati & C., 1936, collezioni private, Venezia. Ph. Enrico Fiorese Vasi crepuscolo e coppa autunno gemmato, E. Barovier, Ferro Toso-Barovier, 1935-36, L. H. Holtz e Galleria M. Heiremans, Anversa. Ph. E. Fiorese Coppe a murrine opache, C. Scarpa, Venini, 1940, collezione Bischofberger, Männendorf-Zurigo; collezione privata, Treviso. Ph. E. Fiorese Vasi in pasta vitrea rosso corallo, N. Martinuzzi, Zecchin Martinuzzi, 1933, collezione G. Alessandri, collezione A. Marcora. Ph. Enrico Fiorese
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