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De Amicis 154: Giovanni Vaccarini reinterpreta il tema dell’edificio residenziale
La nuova palazzina nel centro di Pescara ha generose terrazze che aggettano variabilmente intorno a un nucleo centrale
Autore: cecilia di marzo
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DE AMICIS 154: GIOVANNI VACCARINI REINTERPRETA IL TEMA DELL’EDIFICIO RESIDENZIALE
18/02/2025 - La nuova palazzina via De Amicis 154 realizzata da Giovanni Vaccarini Architetti nel centro della città di Pescara reinterpreta il tema dell’edificio residenziale e contamina la tipologia elaborando un più diretto rapporto con l’ambiente urbano.
 
Concepita come una successione di residenze sovrapposte, la nuova architettura progettata da Giovanni Vaccarini si affaccia sulla città attraverso generose terrazze che aggettano variabilmente intorno a un nucleo centrale. L’attacco a terra dell’edificio recede rispetto ai fronti stradali impegnando una minima porzione del lotto e predisponendo le condizioni per stabilire una continuità con lo spazio pubblico circostante.
 
Il centro della città di Pescara è costruito su un tessuto moderno nel quale la costa adriatica e la sua urbanizzazione lineare individuano un importante riferimento. Giovanni Vaccarini, il cui studio è basato qui da molti anni, ha più volte sperimentato le sue idee di architettura all’interno di questo tessuto e delle culture che lo hanno generato.
Numerose sono le opere e i progetti di questo autore – di primo piano nella scena architettonica italiana – che hanno esplorato il rapporto e la contaminazione tra il privato e il pubblico, confrontandosi con la progettazione di opere assai diverse per tipologia e per scala di intervento: residenze, scuole, stadi, impianti di produzione energetica, ospedali. La città di Pescara è in questo senso per Vaccarini un ambito di sperimentazione all’interno del quale operare attraverso modificazioni di tipologie consolidate. La cosiddetta palazzina, oggetto privilegiato della ricerca di Giovanni Vaccarini, è una di queste.

“La palazzina – ha scritto Vaccarini – è una tipologia architettonica ibrida, anarchica per eccellenza, che ha dato luogo alla costruzione di interi brani del tessuto urbano. Spesso associata a operazioni di speculazione immobiliare, nella sua evoluzione la palazzina ha visto la realizzazione di opere magistrali, come quelli di alcuni tra i migliori architetti italiani del dopoguerra, come Luigi Moretti, Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti oppure Gio Ponti, Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti”.

Il nuovo edificio di via De Amicis 154 è costruito a poca distanza da quello realizzato due anni fa sul lungomare di Pescara, chiamato Riviera 107, nel quale Giovanni Vaccarini aveva già anticipato alcuni temi della sua personale rivisitazione della palazzina nel contesto adriatico.
In quell’occasione la rilettura della tipologia aveva sollevato attenzione da parte dalla stampa e dalla critica non solo per l’originale e raffinata scelta compositiva, ma anche per la capacità di contaminare l’edificio residenziale con la dimensione pubblica dello spazio urbano nel quale sorgeva. Così come accade nell’edificio di via De Amicis l’opera non si chiudeva all’interno di un perimetro privato né si poneva perentoriamente sul fronte stradale, ma individuava una soluzione intermedia, ibrida, tale da rimettere in gioco lo stesso ruolo della costruzione all’interno della città.

Questa nuova opera di Giovanni Vaccarini sorge sull’angolo di un blocco urbano prossimo al litorale e posto a breve distanza dalla centrale Piazza Salotto. Circondata da viali alberati e da alcuni edifici di notevole fattura, la palazzina di via De Amicis esprime una ricerca di rinnovata contemporaneità e sviluppa una forte propensione a stabilire relazioni con il tessuto urbano e con lo spazio pubblico circostanti.
 
L’edificio appare come una successione di piani che, attraverso esuberanti terrazze che circondano interamente gli appartamenti, si protendono verso la città in più direzioni. Come animati da una forza centrifuga, gli ambienti abitati si espandono intorno al nucleo centrale dell’edificio, minimo nell’attacco a terra, dilatandosi e contraendosi per cogliere possibili scorci e relazioni con lo spazio circostante.
Osservato in pianta, al livello della strada l’edificio esibisce un ridotto corpo centrale che occupa solo una porzione del lotto edificabile. All’interno di questo corpo, che svolge prevalentemente funzione di ingresso ai piani superiori, si evidenzia un percorso che continua il marciapiede e che invita a proseguire all’interno, attraversando il volume da parte a parte.
Nei piani superiori il tema si inverte, portando i diversi piani a crescere, variabili nell’estensione e a generare una costruzione dal profilo aperto e mutevole. Per Vaccarini a guidare il progetto è la volontà di reinterpretare la tipologia a blocco introducendo una logica distributiva polarizzata dall’invenzione di un inaspettato affaccio a mare e da un rapporto con la dimensione urbana. La palazzina emerge così come una sorprendente serie di ville sovrapposte.

“L’edificio di via De Amicis non è un palazzo – ha affermato Giovanni Vaccarini – ma non è nemmeno un villino. Si tratta di un ibrido, di una de-formazione che ha scardinato il consolidato rapporto tra tipologia edilizia e morfologia urbana proprio della città storica”.

Nell’opera di Vaccarini l’osservazione e l’emulazione di forme vegetali è spesso presente. È così che la palazzina di via De Amicis a Pescara può essere immaginata come un organismo animato dalla necessità di ricercare luce, viste, opportunità di relazione. I sei piani fuori terra aggettano con le loro variabili estensioni dove l’ambiente urbano lo consente, in cerca di scorci di paesaggio tra mare e montagna. Sul fronte nord-ovest, dove l’aggetto è massimamente pronunciato, compare una serie irregolare di esili pilastri in acciaio, tre singoli e tre binati. Essi, enfatizzando la percezione della dimensione verticale, contribuiscono alla soluzione strutturale dell’opera.

La ricerca di uno spazio urbano contemporaneo è presente anche nella scelta di evidenziare con numerose e sottili linee di luce che si diramano dal corpo centrale dell’edificio. Inserite principalmente nell’intradosso dei piani aggettanti tali linee, che spesso proseguono il loro corso sulle pareti verticali, non solo enfatizzano il tema della propensione dell’abitare a estendersi nella città ma conferiscono una riconoscibilità e una partecipazione dell’edificio allo spazio pubblico circostante.

“Così come accade in molte architetture della costa adriatica che di notte si trasformano in lucciole appariscenti, l’edificio di via De Amicis 154 veste un abito da sera luminescente. Il progetto delle luci – annota Giovanni Vaccarini – si ispira alla ‘presentosa’, un gioiello abruzzese di origine settecentesca, nel quale cui una serie di filamenti d’oro spiccano dalla parte centrale di un ciondolo a forma di stella”.
 
 
 

  Scheda progetto: De Amicis 154
Anna Positano, Gaia Cambiaggi - Studio Campo
Vedi Scheda Progetto
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