03/02/2025 - Un viaggio nel tempo con Trafic, la nuova collezione di parquet Listone Giordano che reinterpreta le iconiche pavimentazioni ottocentesche in fibra di testa delle strade in legno di Londra, Parigi e New York. Firmata dallla coppia di designer francesi Marc e Paola Sadler, la collezione recupera la tradizione dei pavés de bois, invitando a riflettere sul presente, sulla rapidità̀ del cambiamento e sulla necessità di riscoprire connessioni autentiche con le nostre radici.
Trafic è un omaggio a un passato fatto di cambiamenti, una nuova superficie in legno capace di fondere epoche lontane e modernità, colore e forma raccontando un periodo di genialità̀ e trasformazioni radicali.
L'origine della pavimentazione stradale in blocchetti di legno con la fibra di testa (Pavage en bois) sembra risalire al XIV° secolo in Russia. Tuttavia, è nell'Ottocento che l'uso di questa tecnica viene documentato con certezza a San Pietroburgo. Testimonianze sull'impiego del legno come rivestimento stradale provengono anche da altri paesi nordici, tra cui Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda.
"Il legno con la fibra di testa - spiega Andrea Margaritelli, Brand Manager di Listone Giordano - è ricchissimo di fascino e rimanda a un’epoca spinta dall’innovazione tecnologica e a città piene di energie - San Pietroburgo, Londra, Parigi, New York - dove si è disegnata la modernità. L’interpretazione di Marc Sadler restituisce a questa superficie uno spirito decisamente contemporaneo portatore di un messaggio rivolto al futuro: tecnologia e rispetto dell’ambiente devono vivere insieme e insieme progredire. Sulle stesse strade”.
“Superati efficacemente - afferma la coppia di designer - i problemi che un pavimento di testa presenta in termini di elasticità igrometrica per la dilatazione e il restringimento del blocchetto messo in questa posizione, grazie ad un processo ad hoc messo a punto dalla Margaritelli per garantirne stabilità, Trafic regala un’eccezionale resistenza all’usura del calpestio. Non a casoè stato ampiamente utilizzato tra il XIX° e il XX° secolo per pavimentare strade di grandi città (Parigi e Londra, ad esempio), anche per la capacità di attutire i rumori del traffico di cavalli e carrozze."Ma oltre alle peculiarità tecniche - continuano i due progettisti - sono le qualità estetiche che fanno di Trafic un pavimento unico nel suo genere. I diversi pattern di superficie dei cubetti consentono di concepire ogni pavimentazione ad hoc: texture planari, fresate in orizzontale, in verticale o incrociate, danno spazio ad innumerevoli combinazioni di disegno che ogni progettista potrà fare proprio. Si aggiunge poi l’asset del colore, ben 8 varianti, vera e propria ciliegina sulla torta di un nuovo linguaggio progettuale dai confini tracciabili unicamente dall’estro creativo dell’architetto che vorrà cimentarsi con questo strumento di arredo dalla fortissima potenzialità espressiva”.
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