07/02/2025 - L’attesa è sospensione, desiderio, inquietudine. Un momento indefinito tra ciò che è stato e ciò che sarà, in cui il tempo si dilata e tutto può ancora accadere. Ed è proprio l’attesa il tema dell’installazione che Paolo Sorrentino firmerà per l’edizione 2025 del Salone del Mobile.Milano, in calendario dall’8 al 13 aprile 2025 presso Fiera Milano, Rho.
“La dolce attesa” – questo il titolo dell'installazione che porta il Cinema d'autore al Salone del Mobile 2025 – è stata presentato in anteprima durante la conferenza stampa dell'evento, tenutasi martedì scorso. Il progetto del regista premio Oscar è un’esperienza immersiva che esplora uno stato d’animo universale, trasformandolo in un viaggio ipnotico e straniante.
Allestita all’ingresso dei padiglioni 22-24 della Fiera di Milano, “La dolce attesa” di Sorrentino si presenta come uno spazio atemporale, un ponte invisibile tra presente e futuro, tra il timore e la speranza di ciò che verrà.
“L’attesa è angoscia. La dolce attesa è un viaggio. Che stordisce e ipnotizza”, afferma Sorrentino. In questo stato di 'sospensione' si cela la vera essenza dell’opera: una riflessione poetica sul valore del tempo, sull’incertezza e sulla possibilità di trovare bellezza anche nell’attendere.
![](https://img.edilportale.com/edilnews/ecea8e6009f9aef194396cfb66ea86e5.jpg)
© Salone del Mobile.Milano
“La dolce attesa”, un’installazione per esplorare il senso del tempo
Visionario ipnotico, il linguaggio di Sorrentino si traduce in un ambiente immersivo che invita il visitatore a fermarsi, ad ascoltare il proprio respiro e a riscoprire la pazienza. La dolce attesa non è solo un’opera da osservare, ma un luogo da abitare, in cui il tempo si fa tangibile e l’attesa smette di essere solo inquietudine per diventare esperienza.
“Tra le peggiori sventure della vita, c’è l’attesa”, confida il regista. “Parliamo dell’attesa di un referto, di un responso medico. Quando si attende il nostro destino, non si riesce a far altro che attendere. Quando il nostro futuro dipende da un medico, da un laboratorio, ecco che rimaniamo appesi. E angosciati. Forse, allora, dovremmo ripensare l’attesa. Così, forse, aspettare può diventare meno penoso. Perché diventa altro. La nostra sala d’attesa vuole essere un’altra cosa. Non ti costringe a star fermo, ma ti lascia andare. Un piccolo viaggio, come da bambini, su giostre rassicuranti”.
Conferenza stampa Salone del Mobile 2025. Ph. © Salone del Mobile.Milano
Il tocco della scenografa Margherita Palli
Per trasformare in spazio fisico questa dimensione sospesa, Sorrentino si è affidato a Margherita Palli, scenografa di fama internazionale con una carriera di oltre quarant’anni. Nota per la sua lunga collaborazione con Luca Ronconi e per aver firmato scenografie per teatri come La Scala, il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro di Roma, Palli porta nel progetto la sua sensibilità scenografica, capace di tradurre concetti astratti in luoghi evocativi.
Il Salone del Mobile come palcoscenico del racconto
Con questa installazione, il Salone del Mobile.Milano si conferma ancora una volta come un crocevia tra design, arte e sperimentazione narrativa.
“Aprire le porte del Salone del Mobile a Paolo Sorrentino è un’emozione profonda”, commenta Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano. “Con La dolce attesa, ci invita a vivere un’esperienza che ci riguarda tutti da vicino. Sorrentino è il regista delle sospensioni emotive, è il narratore di vite ordinarie rese straordinarie dal suo sguardo unico, capace di esplorare l’umano con profondità e leggerezza, insieme. Questa installazione non è solo uno spazio, ma un racconto fatto di immagini, suoni e respiri, che ci ricorda che l’attesa è un sentimento universale. Lo è nel contesto che ha scelto Sorrentino – una sala d’attesa d’ospedale; così come in qualsiasi altro contesto dove l’attendere è la misura con cui ci rapportiamo al mondo, nelle nostre case, al lavoro, in un aeroporto, ovunque ci porti il destino”.
Paolo Sorrentino. La dolce attesa
📅 8 – 13 aprile 2025
📍 Salone Internazionale del Mobile, Fiera Milano, Rho – Pad. 22-24
|