Aldo Vinciguerra _ Ex Consorzio Agrario
19/02/2025 - Il Centro d'arte contemporanea, cinema, teatro e musica XNL Piacenza ospita, fino al 2 marzo, Spazi in attesa un’iniziativa culturale che, nell’ambito della rigenerazione urbana, apre al dibattito sul fenomeno dell’abbandono e dell’obsolescenza applicato al caso della città di Piacenza.
Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC di Piacenza e curato da Filippo Albonetti, Maria Teresa Bricchi, Martina Sogni, Spazi in attesa è un progetto dedicato alla ‘Piacenza Contemporanea’ dove spazi dismessi, incompiuti e residuali diventano risorse da restituire nuovamente in luoghi per l’urbanità. Un’apertura a spazi diversi e più fragili delle note caserme militari di cui la città è densamente capace e che risultano già ampiamente indagate.
La mostra Spazi in attesa è pensata come un luogo di incontro che attraversa il percorso dell’iniziativa in quattro sezioni: per osservare, con un contest fotografico, per riconoscere, con un itinerario in bici, per sperimentare con un contributo di idee e per condividere il lavoro in una restituzione pubblica in forma di dialoghi.
Per osservare, con gli esiti dei lavori di giuria del contest fotografico in cui oltre 70 fotografie raccontano una città a tratti sconosciuta.
Per riconoscere, con un video e una serie di fotografie di Ippolita Valentinetti e Aldo Vinciguerra che attraversano la città in un percorso di 5 km e 5 ambiti e architetture di spazi in abbandono ed altri non sempre accessibili tra cui l’Ex Consorzio Agrario, l’Ex Tracciato della Littorina Piacenza-Bettola, l’Ex Area Sea-Sift, un Ex deposito dei tram fino al Po e il suo argine da uno scale militare.
Per sperimentare, con gli esiti dei lavori di giuria del Contributo di idee in cui 3 interventi riportano alcuni ambiti in abbandono lungo il Canale Diversivo di Ovest o meglio conosciuto come il Canale della Fame capendo le fragilità che potrebbero comportare una prossima trasformazione.
Per condividere, con un momento di conclusioni aperte moderato da Simona Galateo: sugli esiti del Contest fotografico, con la giuria composta da Nicola Russi | Laboratorio Permanente (Architettura), Giovanni Hänninen, Michele Nastasi, Alex Zoboli | Cesura (Fotografia) e Giampaolo Nuvolati (Sociologia); sugli esiti di Itinerari in bici, con Valeria Poli; sugli esiti del Contributo di idee, con la giuria composta da Pierangelo Carbone (Consorzio di Bonifica di Piacenza), Paolo Milani, Irene Evangelisti (Regione Emilia-Romagna).
Spazi in attesa rappresenta un contributo corale con e verso la città che, nel palinsesto delle attività culturali degli ultimi 7 mesi, ha visto coinvolti 150 partecipanti, 10 invitati esperti di cui 7 coinvolti in 2 Giurie e 12 Enti. Un impegno di architetti e ingegneri, sociologi, fotografi, studenti internazionali, rappresentanti delle istituzioni, cittadini appassionati oltre a 9 membri del Gruppo di Lavoro della Commissione Urbanistica promossa dall’Ordine che per sostenere e incoraggiare, propone in mostra uno sfondo sui concetti di territorio, ambiente, paesaggio, mobilità e patrimonio costruito in un volume aperto “Sguardi verso il PUG” in corso di formazione.
Spazi in attesa propone e si interroga per una interpretazione possibile della città che ci siamo abituati a vivere. Una città fatta di spazi dismessi, spazi incompiuti, spazi residuali dislocati in periferia come al centro. Ex cascine, ex depositi artigianali, ex hotel, ex fabbriche minori, interstizi tra le infrastrutture e residui ai bordi della campagna, il fiume Po e i tratti del suo argine, i cantieri incompiuti. Ambiti e architetture dentro alla città e ai suoi margini, sono anche questi i protagonisti della nostra contemporaneità che nel corso del tempo sono stati abbandonati, trascurati, dimenticati o nei confronti dei quali può prevalere un sentimento comune di indifferenza o distacco, tanto da essere promossi a puri e semplici spazi fisici.
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