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Fuorisalone 2025: dove mangiare e bere a Milano durante la Design Week
Dal bistrot contemporaneo alla tavola d’autore, ecco una selezione di 11 ristoranti per una pausa dai tantissimi eventi che animano la città
Autore: angelo dell" olio
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Sogni | storagemilano © Beppe Brancato Sogni | storagemilano © Beppe Brancato
07/03/2025 - La Milano Design Week 2025 è ormai alle porte e non vediamo l'ora di dare il via alla full immersion nel caleidoscopio di eventi che animeranno i quartieri della città. Ma sappiamo anche che, tra un vernissage e l’altro, sarà inevitabile il desiderio di una pausa gourmet. E dunque la domanda è: dove mangiare a Milano durante la design week?

Se il palinsesto delle installazioni e degli eventi è da esplorare con occhi curiosi, altrettanto vale per i luoghi dove fermarsi (e ritemprarsi) per fare esperienza delle tavole gastronomiche di Milano che, anche nella frenesia della settimana del design, continua a raccontare la sua tradizione e la sua capacità di reinventarsi sperimentando.

Dal bistrot contemporaneo alla tavola d’autore, ecco una selezione di ristoranti dove si assaggia il nuovo e si riscopre la tradizione!

Dove mangiare a Milano durante la design week: atmosfere d'antan e cucina d'autore

 

Sogni 
Sogni è il nuovo locale milanese di Claudio Antonioli, imprenditore del mondo della moda, nato dal recupero di un vecchio edificio, un ex asilo nei primi del Novecento, nei pressi di Corso Genova. Il progetto di interior, curato da Storage Associati, cela dietro la facciata storica un mix di echi déco, richiami alle trattorie meneghine e dettagli punk-glam.

Cinque ambienti distinti, dalla lounge con maxi divani al bar in stile proibizionista, fino al suggestivo refettorio con il suo grande tavolo conviviale. La cucina, guidata dallo chef Gianluca Clerici, celebra le stagioni e i sapori degli ingredienti appena colti. A completare l’esperienza, una colonna sonora curata nei minimi dettagli per accompagnare gli ospiti fino a notte fonda.

Via S. Calocero 8, Milano

 

Odachi 
All’interno di Casa Brera, il nuovo luxury hotel a pochi passi da Piazza della Scala, il ristorante Odachi è un incontro tra suggestioni giapponesi e anima milanese. Il progetto firmato Patricia Urquila gioca con contrasti di texture e tonalità: pavimenti in legno scuro, velluti color ocra, sedute audaci total-black, lampade sospese che ricordano lanterne fluttuanti.

Un soffitto lucido moltiplica le prospettive, amplificando la luce filtrata dalle tende plissettate. In cucina, lo chef Haruo Ichikawa reinterpreta la tradizione nipponica con accenti italiani.

Piazzetta M. Bossi 2, Milano

 

Ristorante Abba
Il ristorante Abba sorge in un ex pennellificio situato in zona Certosa, in un perfetto dialogo tra passato e contemporaneità. L’edificio storico in mattoni si fonde con un volume moderno in vetro e acciaio, dando vita a un ambiente dove la cucina e la sala convivono senza soluzione di continuità.

I piatti dello chef Fabio Abbattista, fedeli alla stagionalità e alla ricerca delle migliori materie prime, celebrano la semplicità e la purezza dei sapori. Gli interni, dominati da materiali naturali come pietra, rovere e lino, sono arredati con pezzi iconici, come le sedie CH24 di Carl Hansen & Son. L’illuminazione, progettata da Davide Groppi, cambia volto al ristorante al calar della sera, esaltando spazi e dettagli in ceramica fatti a mano.

Via Varesina 177, Milano

 

Contraste
Nel dinamico quartiere di Porta Ticinese, il ristorante stellato Contraste si rinnova con un progetto di Debonademeo. L’ingresso, una scatola metallica color champagne, introduce a sale scandite da tendaggi, ognuna caratterizzata da una nuance dominante, dove un attento restauro ha riportato alla luce affreschi e decorazioni storiche.

Pavimenti vinilici, drappeggiati in velluto e fasce di seminato dialogano con arredi su misura e luci fluttuanti. La cucina di Matias Perdomo gioca su contrasti visivi e gustativi, proponendo piatti sorprendenti dove tecnica e creatività esaltano la tradizione in chiave inaspettata.

Via Giuseppe Meda 2, Milano 

 

Trattoria del Ciumbia
Nel cuore di Brera, in Via Fiori Chiari 32, la Trattoria del Ciumbia firmata Dimorestudio si fa interprete di un’affascinante fusione tra tradizione milanese e inaspettati colpi di scena contemporanei. Ispirata ai ristoranti storici frequentati dell'avanguardia artistica della Milano anni '60, il ristorante si apre con un ingresso a scatola in legno e vetro, che separa l'interno dal vivace caos cittadino. La prima sala, l'area aperitivo, è dominata da un bancone in peltro impreziosito da porcellane d'artista.

Un ballatoio centrale la collega ad una seconda sala, dove i pavimenti in mosaico nei toni del latte, giallo senape e verde palude omaggiano i tradizionali pavimenti delle trattorie milanesi, il tutto sovrastato da un soffitto a cassettoni in lacca rossa. In cucina, lo chef Paolo Rollini celebra la tradizione lombarda con piatti iconici come risotto, trippa e cassoeula. Al seminterrato, un club esclusivo, con moquette marrone e tende in raso blu, il luogo ideale per un drink, il tutto accompagnato dalle atmosfere sonore degli anni ’70 e ’80.

Via Fiori Chiari 32, Milano

Concept restaurant tra estetica e gusto

 

Linfa da Visionnaire 
Un bistrot immersivo, ispirato al viaggio verso Agarthi. Questo è Linfa da Visionnaire, il ristorante situato nello showroom del luxury brand di Piazza Cavour 3. Lo spazio, in un dialogo tra architettura e design, fonde materiali naturali e texture materiche: pavimenti in travertino, scale in quarzite Emerald Light e dettagli in acciaio.

Il menù affonda le radici in un approccio gastronomico responsabile e inclusivo (vegetale, vegano e senza glutine), in un viaggio che spazia dal sushi bar a piatti mediterranei. 

Piazza Cavour 3, Milano 

 

Vesta 
E ancora, in via Fiori Chiari, a Brera, il nuovo ristorante Vesta. Firmato da Stefano Belingardi Clusoni, deve il suo nome all’antico tempio delle vestali della chiesa di San Carpoforo, dove ora si affaccia. Una scenografica scala d’accesso accompagna verso l’ingresso.

All’interno, la sala principale è scandita da un soffitto bianco con sezione a ventaglio e delle specchiature intervallate da inserti in ottone. Al piano inferiore, una sequenza di archi e specchi amplifica la profondità dello spazio. Qui un bancone in metallo liquido diventa elemento cardine. Forme geometriche come oblò e spigoli a V richiamano il mondo marino, una cornice ideale per la cucina mediterranea dello chef Giorgio Bresciani, che porta in tavola il pesce nella sua essenza più autentica, reinterpretando la tradizione con materie prime d’eccellenza.

Via Fiori Chiari 1A, Milano 

 

Lubna 
Firmato Q-BIC e situato nel vivace quartiere intorno alla Torre Prada, il Listening Restaurant Bar Lubna si sviluppa su 350 m², fondendo architettura storica ad un'estetica moderna. La struttura si divide tra l’imponenza di un vecchio edificio e un volume semicircolare vetrato che si apre verso l’esterno, con il cemento che definisce pavimentazioni, banchi cucina, cocktail bar e DJ booth.

Il menù, ideato dallo chef stellato Enrico Croatti, affonda le radici nella tradizione culinaria italiana e romagnola, celebrando la convivialità, ma arricchito da cotture ancestrali come la brace a legna e l'affumicatura.

Via Vezza d’Oglio 14, Milano

Dove mangiare a Milano durante la design week: una pausa informale tra un evento e l’altro

 

Bar Nico
Un wine bar dove il cibo accompagna il vino. Nel quartiere Acquabella, Milano Est, Bar Nico nasce dalla riconversione di un ex gommista e prima ancora di uno storico pastificio di quartiere. Sagoma Studio ne esalta le stratificazioni con un mix di materiali: la graniglia originale convive con superfici cementizie, legno e acciaio. Il bancone monolitico in cemento e metallo diventa il fulcro dello spazio. Al calare della sera, una luce rossa avvolge l’ambiente, trasformandolo in un punto di riferimento del quartiere.

In carta, vini naturali e una cucina essenziale che accompagna il rito del bere.

Via Cesare Saldini 2, Milano

 

Farini Bakery
In Piazza ArgentinaFarini Bakery -  progetto di Studio WOK - reinterpreta l’estetica della storica panetteria che negli anni ha sviluppato un’identità visiva caratterizzata da un minimalismo caldo. L’interno è un ambiente monocromatico e accogliente, con materiali scelti per le loro texture e una luce naturale che permea lo spazio.

Il bancone in acciaio inox e sughero è l'elemento centrale, mentre un ripiano con sgabelli vista città si trasforma in un angolo perfetto per un boccone frugale nella frenesia della Design Week.

Piazza Argentina, Milano

L'esperienza gastronomica fuori porta

 

13.10 Ristorante 
Un bistrot da 25 posti a pochi chilometri da Milano. Si chiama 13.10 Ristorante ed è il primo progetto di interior firmato da Serena Confalonieri. Il concept unisce l'inconfondibile stile della designer alla cucina di Marcello Passoni, chef che privilegia ingredienti Km0 e influenze globali.

Gli interni combinano tonalità naturali, pattern vivaci e arredi su misura. Il risultato è un ambiente accogliente, un luogo dove sentirsi a casa, che riflette la visione creativa di Confalonieri e l’approccio gastronomico di Passoni.

Via Sabotino, 2 - Oreno (MB)



Sogni | storagemilano © Beppe Brancato


Odachi @ Casa Brera | Patricia Urquiola © Marriott International


Restaurant Abba | Giulio Marchesi © Eugenio Marchesi


Contraste | Debonademeo © Serena Eller Vainicher/ EllerStudio


Trattoria del Ciumbia | DIMORESTUDIO © Paola Pansini


Linfa da Visionnaire © Max Zambelli


Vesta | Stefano Belingardi Clusoni © Omar Sartor


Lubna | Q-BIC © Nathalie Krag


Bar Nico | sagoma studio © Alessandro Saletta @DSL Studio


Farini Bakery | studio wok © Simone Bossi


13.10 Ristorante | Serena Confalonieri © Matteo Imbriani

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Vesta | Stefano Belingardi Clusoni © Omar Sartor
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