31/03/2025 - A Metz, in Francia, nasce la Maison Heler di Philippe Starck, il primo hotel nato da “La Vie Minutieuse de Manfred Heler”, il romanzo nato dalla penna dello stesso architetto e che racconta la storia di Manfred Heler.
Manfred ha ereditato la bella casa in stile lorenese dei suoi genitori. Da orfano, si ritrova tutto solo, in questa villa circondata da un grande parco. Per lui va tutto va bene, finché non inizia ad annoiarsi. Per far fronte a questa noia, dedica la sua vita a inventare, a stupirsi e a compiacere la sua innamorata Rose. Uomo straordinariamente rigoroso e creativo, un po' solitario e senza età, Manfred Heler si dedica alla creazione dell'invenzione perfetta, ovunque e in ogni forma. Armeggia con le cose, le prova, sbaglia, ci riprova, esplora l'arte militare come quella domestica, senza limitare la sua immaginazione. Un bric-à-brac ambizioso e perfetto riempie i suoi sogni: un martello di cristallo con un'incudine di gesso, un'ascia con due estremità, una sedia a dondolo capovolta...
Un giorno, Manfred si trova nel suo parco. È primavera. Sta trascorrendo la giornata sulla sua poltrona. Improvvisamente, la casa, gli alberi, tutto - o quasi - si solleva da terra. L'estrusione è perfetta, dalla terra al cielo. La casa di Heler è in cima a un edificio.
Nasce da qui l’idea di Maison Heler…un edificio monolitico e monocromatico di 9 piani sormontato da una casa lorenese del XVIII secolo.
La Maison Heler è un hotel con 104 camere e suite, un bar-ristorante che si apre su un giardino al primo piano e un ristorante e bar che si collegano a una terrazza alberata sul tetto. Un luogo immaginato come un sogno sospeso tra terra e cielo, dove l'inaspettato incontra l'essenziale.
A Rose, l'amore ideale e immaginario di Manfred Heler, è dedicata la brasserie al piano terra, aperta tutto il giorno. Lo spazio caldo e invitante è il luogo perfetto per condividere un drink o un caffè, per godersi un bel pranzo con un amico o per sistemarsi e lavorare. Starck ha immaginato La Cuisine de Rose come un'affascinante stanza bianca avvolta dall'amore e da tocchi di rosa intorno al bar. Gli arredi in tonalità carbone, un gigantesco aeroplano origami appeso al soffitto e le foto di invenzioni sorprendenti e poetiche evocano i ricordi del laboratorio di Manfred.
Dal 2° all'8° piano, la Maison Heler presenta le sue camere e suite. 104 in totale, distribuite sui sette piani "sospesi tra cielo e terra". Avvolte da un'eleganza funzionale, le camere e le suite incarnano una forma di lusso raffinato, caratterizzato da ampi pannelli di marmo e specchi scorrevoli.
“Uno spirito quasi spartano”, spiega Starck, “spogliato di ogni superficialità, dove ogni materiale afferma il proprio colore: il bianco del cotone, il grigio del cemento sul soffitto e sulle pareti”.
Sono spazi confortevoli, arricchiti dalla morbidezza dei tappeti e dal calore delle poltrone in pelle naturale. Le stanze invitano al sogno e all'ispirazione, attraverso piacevoli sorprese e piccoli giochi mentali sparsi per risvegliare gli occhi e la mente. Tra questi, monete e citazioni antiche, un alfabeto segreto da scoprire e decifrare, che rivela un po' di più dell'alfabetizzazione e dell'immaginazione inventiva di Manfred.
Sotto il tetto, infine, c’è La Maison de Manfred, una sala da pranzo dallo spirito familiare elegante e accogliente, grazie ai mobili in legno naturale e pelle e alla calda illuminazione. Le colonne centrali sono impreziosite da pelle goffrata verde, mentre le pareti sono riscaldate da piastrelle di terracotta e pile di tronchi. Ovunque, fotografie piene di ricordi evocano la storia di un luogo che è sempre esistito.
Per questo spazio unico, l'artista multidisciplinare Ara Starck ha creato 19 vetrate, tra cui una monumentale che proietta una diffusione di colori simile a quella di una cattedrale, illuminando sia la sala principale del ristorante che la città di Metz.
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