31/03/2025 - Il bianco è il colore della libera interpretazione. Come una tela vergine. Come un foglio pronto ad accogliere nuove possibilità creative. I complementi e gli arredi Orografie si tingono di bianco per raccontare una storia di libertà e versatilità.
La Capsule Collection total white sarà presentata in occasione della Milano Design Week 2025, nella serra all’interno di Nyx Hotels, spazio che pone l’accento sulla connessione tra natura, artigianato e tecnologia, creando un’esperienza immersiva e interattiva.
Il bianco armonizza e libera da vincoli stilistici, offrendo una base su cui costruire nuove narrazioni e permettendo a ciascuno di interpretare e reinventare gli arredi secondo i propri rituali unici e personali.
Stage di questa nuova collection è il progetto Semi, un ecosistema in cui idee, relazioni e creatività germogliano e crescono. I protagonisti di questa capsule collection sono Azz, Centrino, Impianto, Misguardo, Non Sedia, Non Tavolo, Pocopiano, Trespolo.
Azz, design Vincenzo Castellana, è un sotto tazza per bicchiere, tazzina o mug, la cui base si sviluppa in una ‘V’ rovesciata che serve a sorreggere uno smartphone.
Centrino, design Elena Salmistraro, è un vassoio ornamentale che, grazie ai suoi contenitori e ai tre sostegni per lo smartphone, si presta anche all’utilizzo come centrotavola.
Misguardo, design Silvia dell’Orco. Set di elementi ceramici dalle forme organiche. È pensato come prodotto da bagno per accompagnare la beauty routine, si compone dei seguenti elementi: specchio, supporto per smartphone / tablet, porta oggetti / porta candele e portafiori.
Pocopiano, di Paolo Stefano Gentile, è un piatto in ceramica su base circolare. L’andamento della forma restituisce al suo interno un incavo generato da una progressiva pendenza. Questo dualismo, carattere specifico del piatto, consente di riporre diverse tipologie di pietanze e di “creare” un gioco di consistenze.
Non tavolo, design Giorgio Pagani. Tavolo per quattro commensali, frammentato su vari piani, con le funzioni di: supporto per il piatto e le posate, supporto per i bicchieri e lo smartphone, piano centrale per condividere bottiglie e pietanze.
La sua progettazione rivoluziona l’archetipo del tavolo - suddiviso su tre livelli: quella per il piatto ridotto al minimo, quella per il telefono e per le stoviglie secondarie e quella centrale per bottiglie e altri elementi - in favore del cambiamento della società e di come, dopo l’avvento della tecnologia e del cellulare, quest’ultima vive in maniera completamente diversa il tavolo e il rito del pasto.
Non sedia, design Marta Marino. Servo muto che cita la silhouette della forma archetipale della sedia. Non è realmente una sedia ma un paradosso: non ti ci puoi sedere ma solamente appoggiare i tuoi vestiti e i tuoi oggetti personali. Nasce dall’osservazione di un’abitudine comune, ovvero accumulare i vestiti sulla sedia della propria camera da letto. Marta Marino ha così deciso di sfruttare questa consuetudine e trasformarla in un elemento funzionale che fosse al tempo stesso ironico per l’ambiente domestico. Il design della sedia richiama in maniera astratta e stilizzata la forma di una normale sedia, ma con un tocco di creatività: la sua struttura è stata studiata per diventare un luogo per i vestiti scelti per il giorno successivo.
Impianto, design Omar Hannachi. Vaso per piante aromatiche, costituito dall’incrocio di tre tubi. Grazie a un specifico supporto, può fungere da sostegno per lo smartphone e amplificatore dello speaker.
Trespolo, design Giulio Iacchetti. Sgabello con due piani posti a quote differenti. Tante funzioni in una forma semplice: una seduta per due, una workstation, un tavolino.
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