28/03/2025 - Architetto, designer, grafico e art director, Piero Lissoni è uno dei volti più noti del design contemporaneo internazionale. Artista versatile e a tutto tondo, il progettista ci offre il suo sguardo attento e poetico su Milano e sul design, anticipando nuove collaborazioni e prodotti inediti che saranno a breve presentati in occasione della design week milanese.
Alla guida di un team multinazionale e interdisciplinare tra Milano e New York, fondato quasi 40 anni fa insieme a Nicoletta Canesi, l’architetto si è misurato nel corso della sua proficua carriera con tutte le scale di progetto.
Da ville private, uffici e teatri a showroom, hotel e yachts, fino a oggetti e complementi d'arredo, i prodotti firmati Lissoni mantengono una dimensione umana che va oltre la specifica funzione, grazie a un attento studio delle proporzioni, delle simmetrie e dei dettagli.
Perfezionista ma amante dell'imperfezione, Piero Lissoni diventa art director di importanti brand di design quali Alpi, Boffi, Living Divani, Lualdi, Porro e Sanlorenzo. Per lui il progetto è un processo a 360 gradi e ogni suo lavoro è il frutto di un dialogo costante che, attraverso prove, test, errori e intuizioni, si traduce in concretezza.
Fortemente legato al disegno a mano libera e alle storie dietro gli oggetti, l'artista è ispirato da un senso di rigore e semplicità, con un certo grado di ironia che inserisce nei suoi progetti sotto forma di leggerezza ed ‘errori’ più o meno controllati.
In ciascun progetto il suo codice stilistico immediatamente riconoscibile si contamina con una miscela di culture, ispirazioni dalla natura o dalla vita quotidiana e dialogo con i clienti. Un approccio progettuale che si riflette in icone di design come le numerose cucine disegnate per Boffi, la seduta organica Eda-mame per B&B Italia, i tavoli Materic e Ferro per Porro, il divano componibile Extrasoft di Living Divani o la sedia Piuma di Kartell, la credenza Commodore per Glas Italia o le collezioni di lampade A-Round, Climber e Camouflage per Flos, fino alla libreria in Marmo Colonnata disegnata per Salvatori.
L'intervista con Piero Lissoni
Piero Lissoni diventa quest'anno uno dei volti della copertina della Guida di Archiproducts alla Milano Design Week 2025. Per celebrare i 25 anni dalla nascita del Network internazionale sul design e sull'architettura, l'edizione speciale dà voce a otto progettisti d'eccellenza che hanno contribuito a costruire lo scenario del design internazionale del XXI secolo. Di seguito l'intervista con Piero Lissoni.
Il Salone del Mobile è un catalizzatore di idee e innovazioni. Qual è il tuo contributo quest’anno? Come tutti gli anni lavoriamo su diversi fronti, ci saranno un bel po’ di prodotti nuovi per diverse aziende come Living Divani, Kartell, Boffi, Alpi, Porro, Ginarte. E poi allestimenti in fiera e fuori e un’installazione speciale per Sanlorenzo alla Statale di Milano.
Qual è l'evento imperdibile della Milano Design Week? Tutta Milano!
Il tuo luogo del cuore a Milano: un ristorante, un monumento o uno spazio speciale. Mi piace girare per il mio quartiere, Brera. Brera è per me come un villaggio all’interno della città, non semplicemente un quartiere ma di fatto una comunità. A Brera c’è la cultura, ci sono musei e storie antiche: l’Accademia, il Museo di Brera, la Biblioteca Braidense, il Giardino Botanico. Durante la Santa settimana del Salone del Mobile, poi, un’intera via – Via Solferino - si trasforma completamente per poi tornare ad essere una via silenziosa. E poi c’è il mercato di Via San Marco dove puoi incontrare una straordinaria umanità e dove tutti i lunedì e giovedì acquisto i fiori sia per lo studio che per casa.
Il design è motore di cambiamento. In che modo sta trasformando oggi le nostre abitudini? Il design è una disciplina straordinaria. E' un cocktail che realizza un perfetto equilibrio tra modelli razionali e un'anarchica capacità di mutare i linguaggi. L'anarchia è uno degli ingredienti del cocktail perchè rappresenta uno sguardo laterale, ed è questo che fa la differenza.Un progetto recente che consideri un buon esempio di design come motore di cambiamento. Tutto quello che riguarda l’elettronica e che ha dei software, tutto quello che porta un nuovo uso degli elementi intelligenti, si pensi alla medicina, alle macchine, alle mappe…
L'intelligenza artificiale sta cambiando il ruolo del designer? L’AI è uno strumento. Quello che di grave è successo in passato e che abbiamo considerato dei software come se fossero la cosa finale, non semplicemente uno strumento. Lo stesso con l’intelligenza artificiale, per il momento non la conosciamo benissimo, ma stiamo cercando di capire cosa farà: se la considereremo come strumento, sarà come un oggetto che utilizzo per costruire altre cose, se lo considero un fine allora lì sì che sarà un disastro.
Qual è il tuo "oggetto del cuore" tra quelli che hai disegnato sino ad oggi? Sono particolarmente legato ai progetti sbagliati perché sono quelli che in qualche maniera ai miei occhi hanno dei difetti gravissimi. E mi piace l’idea di pensare che comunque avrei potuto migliorare all’infinito, invece è andata in un’altra maniera.
Cosa non deve assolutamente mancare nel tuo studio? I fiori.
Da quale distrazione vorresti liberarti per svolgere al meglio il tuo ruolo di designer? Mi sono sempre sentito in qualche modo in questo mondo fin da bambino, disegnando, costruendo modelli di aeroplani… non ho necessità di dividere la mia professione dalla vita in generale. Non ho bisogno di liberarmi da “distrazioni” perché tutto quello che mi circonda può essere “distrazione” per il mio lavoro.
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