Photography By Lance Gerber (Courtesy Coachella)
28/04/2025 - Al Coachella Valley Music & Arts Festival 2025 (Indio, California - dall'11 al 20 aprile, 2025), movimento, luce e trasformazione hanno fatto da protagonisti. Il programma artistico del festival musicale più istagrammato al mondo ha invitato i visitatori non solo a osservare l’arte, ma ad abitarla.
Curato da Raffi Lehrer, fondatore della Public Art Company (PAC), in collaborazione con Paul Clemente di Goldenvoice, il programma artistico di quest’anno ha celebrato l’effimero: opere che brillano, ondeggiano e svaniscono sotto il sole del deserto. Le installazioni hanno esplorato i confini tra presenza e illusione, gravità e leggerezza.
Take Flight, dello studio Isabel + Helen, reinterpreta il movimento generato dal vento attraverso una scultura cinetica alta 18 metri. L’opera incarna uno spirito di invenzione e avventura, rispondendo all’ambiente e ai venti della Coachella Valley. Le sue turbine motorizzate ruotano ritmicamente, dando vita a un ipnotico gioco di luci e movimento. Di giorno si presenta come una presenza serena, una struttura complessa fatta di un moto semplice e magnetico; di notte si trasforma in un pattern psichedelico luminoso, riflettendo l’energia mutevole del deserto.
Con Le Grand Bouquet, Uchronia immagina un paesaggio dove i fiori non appassiscono e la nostalgia rifiorisce. Una costellazione di fiori gonfiabili e luminosi si slancia verso il cielo, brillando dolcemente contro lo sfondo desertico. Al calar del sole, l’opera oscilla tra due stati: un giardino surreale baciato dal sole e un miraggio illuminato che fluttua ai confini della realtà. Sotto i suoi grandi petali, i visitatori trovano spazi di condivisione, ombra e contemplazione, come sospesi in una primavera onirica e fugace.
Taffy, di Stephanie Lin, dissolve l’architettura nell’atmosfera. Sette cilindri torreggianti, velati da una maglia ondulata, si innalzano e ondeggiano col vento, creando pattern moiré cangianti che appaiono e scompaiono. Taffy vive nell’intersezione tra materia e impermanenza: solido ma trasparente, rigido ma morbido, effimero e al tempo stesso monumentale.
I suoi colori, ispirati al modernismo di metà Novecento, mutano con la luce del giorno, affievolendosi o intensificandosi con il movimento del sole. Alla base, panche curve invitano i partecipanti a rallentare, come se si sedessero all’interno di un miraggio.
Il programma artistico di Coachella, nella sua forma attuale dal 2016, è noto per fondere espressione artistica e ambizione architettonica. Gran parte delle opere viene progettata e costruita sul posto, con una forte attenzione tanto all’integrità strutturale quanto all’impatto visivo, grazie al contributo di architetti, designer e produttori su larga scala.
Quest’anno, la sostenibilità ha avuto un ruolo centrale. Lehrer ha sottolineato l’importanza della progettazione modulare e smontabile, nonché della pianificazione del fine vita delle opere, affinché possano continuare a vivere anche dopo il festival. Alcune installazioni passate sono diventate permanenti, come Sarbalé Ke di Diébédo Francis Kéré, la “Casa della Celebrazione”, oggi padiglione pubblico.
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