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Eva Marisaldi, Omissioni 1998 – 2018, post-it modificati su pannello di legno. Courtesy dell’artista e Galleria Massimo Minini, Brescia
20/11/2024 - La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre ospita fino al 7 gennaio 2025 Cutting Clouds | Tagliando le nuvole, un programma articolato in diversi formati che include azioni legate dal comune denominatore dell’effimero e dell’impermanente: interventi espositivi, workshop ed eventi performativi, a cura di Marta Ferrara e Marta Wróblewska.
Questo dispositivo di mostra si compone di interventi e opere, disseminati negli spazi liminali del Madre ed è stato concepito per coesistere con l’imminente seconda fase dei lavori di manutenzione del museo, così da non interrompere l’offerta contenutistica e la programmazione anche durante il loro corso.
Cutting Clouds | Tagliando le nuvole si snoda attraverso operazioni che mirano ad attivare creatività potenziali giocando con i confini noti e apprezzando, al contempo, il casuale, l'improvvisato e l'indeterminato.
Il titolo si riferisce a Cloud Scissors, opera concepita nei primi anni ‘60 da George Brecht (New York 1926 – Köln 2008), artista tra i maggiori esponenti Fluxus. Alcuni cartoncini raccolti in una busta da lettera fungono da istruzioni per un possibile happening combinato da più eventi. Indicazioni aleatorie, da seguire in qualsiasi situazione, per spostare i limiti d’immaginazione attraverso il gioco e la sperimentazione.
Gli strumenti lasciatici in eredità da Brecht e dai suoi contemporanei - Yoko Ono (Tokyo, 1933), Arrigo Lora Totino (Torino, 1928 – 2016) e Dieter Roth (Hannover, 1930 – Basel, 1998) - diventano lo stimolo per un esercizio immaginativo e vengono ri-applicati in un programma che si svelerà in molteplici forme, riflettendo il movimento delle nuvole che scorrono fluide e assumono forma attraverso il nostro sguardo, mutano e non si ripetono mai.
Cutting Clouds | Tagliando le nuvole sceglie di concentrarsi su opere che presentano una potenzialità, un’idea di incompletezza, adottando diversi media - video, pittura, poesia, grafica, fotografia, scultura, disegno, suono e performance. Alcuni tentativi paradossali e utopici di definizione e cattura dell'imprendibile - ovvero le opere di artiste e artisti di diverse generazioni riconosciuti a livello locale, nazionale e internazionale - Marisa Albanese (Napoli, 1947 – 2021), Francesco Arena (Torre Santa Susanna, 1978), Edoardo Aruta (Roma, 1981), Simone Berti (Adria, 1966), Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni, 1968), Carmela De Falco (Napoli, 1994), Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), Irene Fenara (Bologna, 1990), Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980), Eva Marisaldi (Bologna, 1966), Matteo Nasini (Roma, 1976), Perino&Vele (Emiliano Perino, New York, 1973 e Luca Vele, Rotondi, 1975), Alberto Tadiello (Montecchio Maggiore, 1983), Serena Vestrucci (Milano, 1986).- tratteggiano un deconcentrato percorso espositivo.
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Carmela De Falco, fino a dove il mio corpo riesce ad arrivare 2022, still da video. Courtesy dell’artista Marisa Albanese, Diariogrammi Cambogia 2017 – 2018, disegno, inchiostro e matita su carta . Courtesy gli eredi dell’artista e Studio Trisorio Salvatore Emblema, Scatole trasparenti. Ricerca sul paesaggio 1969 – 74. Museo Emblema. Courtesy Emblema Estate e Galleria Fonti, Napoli Arrigo Lora Totino, D’age en age nuage 2002, libro d’artista. Collezione Casa Morra Archivi d’Arte Contemporanea, Napoli
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