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Un nuovo volto per le facciate cieche di Barcellona
Il comune catalano lancia un concorso di idee per under 35 con l'obiettivo di riqualificare 10 muri anonimi nello spazio urbano. Scadenza bando 5 agosto 2024
Autore: giulia capozza
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Ph. Jordi Salinas Ph. Jordi Salinas
05/07/2024 - Barcellona lancia un concorso internazionale di idee per giovani architetti con l'obiettivo di trasformare 10 muri ciechi attualmente anonimi esposti nello spazio pubblico della città catalana in facciate che integrano qualità urbana, abitabilità, sostenibilità e biodiversità. Realizzato in collaborazione con la Fundació Mies van der Rohe, l'UNESCO e l'Unione Internazionale degli Architetti, il bando è il primo passo per migliorare la qualità dello spazio pubblico in occasione della Capitale Mondiale dell'Architettura 2026. Il termine di presentazione delle idee sarà il prossimo 5 agosto.

Il concroso è alla ricerca di proposte architettoniche che diano un significato a muri esposti in uno stato provvisorio permanente. Si tratta di muri anonimi che dividono le proprietà e non hanno alcun rilievo nell'aspetto esteriore dell'edificio, che generano carenze termiche e costruttive nelle abitazioni, poiché non sono muri progettati per essere facciate esterne.

Il Comune di Barcellona, attraverso l'Istituto Municipale per il Paesaggio Urbano e la Qualità della Vita (IMPU), ha contato circa 6.000 muri divisori con una forte presenza negli spazi pubblici della città. Oggi, sul totale dei muri divisori presenti in città, 348 sono permanenti e hanno una superficie superiore ai 100 metri quadrati. Sono muri divisori di edifici che non scompariranno poiché, secondo l'attuale pianificazione, non saranno coperti da altri edifici e allo stesso tempo si affacciano su spazi pubblici, con l'impatto visivo che questo comporta.

Per il concorso sono stati selezionati dieci muri divisori permanenti, uno per ogni quartiere, in base a un criterio di distribuzione territoriale e al maggiore impatto paesaggistico, sempre nel rispetto delle proprietà degli edifici in questione. Le proposte presentate saranno valutate in base ai seguenti obiettivi:

- Qualità urbana, cioè la capacità di generare nuove facciate per la trasformazione e il miglioramento del paesaggio urbano, e la riattivazione dei piani terra con nuove aperture dei locali e degli accessi ai vicini, risolvendo angoli o spazi suscettibili di cattivo uso.

- Abitabilità, con l'apertura di nuove finestre e balconi che migliorano la qualità della vita dei residenti.

- Sostenibilità, con l'inserimento di isolamenti termici per aumentare il comfort e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, o anche l'installazione di captazione fotovoltaica o altre strategie per la generazione di energia pulita.

- Biodiversità, con l'aumento del verde verticale e la creazione di nuovi habitat per la fauna protetta.

Requisiti di partecipazione e calendario del concorso

Il concorso avrà carattere internazionale, sarà approvato dall'Unione Internazionale degli Architetti (UIA), seguirà i criteri dell'UNESCO e sarà sviluppato in collaborazione con l'IMPU. È rivolto ai giovani architetti, pertanto uno dei requisiti sarà che le proposte siano presentate da architetti laureati in qualsiasi paese del mondo e di età inferiore ai 35 anni.

Il termine di presentazione delle idee è il 5 agosto 2024. La giuria, composta da architetti e professionisti dell'architettura e dell'urbanistica di tutto il mondo, selezionerà una proposta vincente e un secondo e terzo premio per ciascuno dei siti. In totale, il concorso dispone di un montepremi di 52.500 euro.

I vincitori saranno annunciati il 25 settembre. Essi parteciperanno come consulenti a tutte le fasi della progettazione architettonica delle pareti divisorie attraverso un processo di collaborazione con l'IMPU e i team locali di architetti. L'obiettivo è che le pareti divisorie vengano inaugurate nel 2026 come parte del programma di attività della Capitale mondiale dell'architettura.

Il budget per la realizzazione delle 10 proposte selezionate sarà di circa 4,5 milioni di euro e sarà coperto dal Comune, ad eccezione delle nuove aperture, finestre e balconi, che in quanto proprietà privata saranno coperte al 50% dai proprietari di ogni casa.


Ph. Jordi Salinas


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