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19/09/2024 - È stata inaugurata la scorsa settimana dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano La Velarca, la casa-barca progettata dallo Studio milanese BBPR (Gian Lugi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers) nel 1959 e ormeggiata a Ossuccio, Tremezzina, sul Lago di Como.
Donata al FAI nel 2011 da Aldo e Maria Luisa Norsa, dopo un lungo restauro la Velarca torna al suo originale approdo e apre al pubblico.
Non una semplice house-boat, ma un piccolo capolavoro della storia dell’architettura moderna, firmato dagli stessi architetti della Torre Velasca, simbolo di Milano, volutamente richiamata nel nome “Velarca”.
Non solo una casa di villeggiatura, ma un luogo speciale immaginato da Fiammetta ed Emilio, i genitori di Aldo Norsa, destinato a ricevere, accogliere e far incontrare amici e conoscenti che già frequentavano la loro casa milanese, tra cui figurano grandi personaggi della cultura italiana, a cominciare dagli stessi architetti milanesi Rogers, Peressutti e Belgiojoso, ma anche Riccardo Sambonet, Gio Ponti, Gillo Dorfles, Eugenio Montale, Lucio Fontana, Umberto Eco, Cesare Musatti, e altri.
Un nuovo Bene del FAI fruibile al pubblico, che si aggiunge ai 71 gestiti dalla Fondazione in tutta Italia, tra cui i vicini Villa del Balbianello e Torre del Soccorso, nello stesso comune di Tremezzina.
La storia della Velarca
La Velarca è stata progettata e costruita tra il 1959 e il 1961 dallo studio BBPR, incaricato dai coniugi Emilio e Fiammetta Norsa di realizzare un’abitazione galleggiante, in cui ospitare familiari e amici.
Quando i BBPR accettano questo lavoro hanno da poco portato a termine la realizzazione della Torre Velasca, opera che ha lasciato il segno nell’architettura moderna internazionale.
La stessa Velarca rappresenta una vera e propria opera di architettura e un oggetto di design, che riprende nelle forme e negli spazi le caratteristiche dell’architettura tipica dello studio milanese: l’attenzione all’ambiente, all’interpretazione del luogo, alla qualità della progettazione e all’accuratezza della costruzione, che rendono la Velarca straordinariamente moderna e allo stesso tempo ancorata al passato. Ed è infatti proprio nel passato e nella storia del lago di Como che si poggia la Velarca: gli architetti per progettarla aggiungono un volume abitativo sullo scafo di un’antica gondola lariana di 19 metri, la “Corriera Tremezzina”, che dal 1911 attraversava il lago di Como trasportando merci e persone.
Nel 2011 i coniugi Aldo e Maria Luisa Norsa hanno voluto donare la Velarca insieme al piccolo giardino a cui è ormeggiata a Ossuccio - sulle sponde del lago di Como nella Zoca de l’Oli, di fronte all’Isola Comacina - al FAI.
“La Velarca è uno di quei “dettagli” che rendono impagabile il patrimonio culturale italiano e che ne dilatano la vastità e la varietà ben oltre l’immaginabile. La Velarca è un sublime “capriccio”, un piccolo capolavoro del XX secolo, estroso, bizzarro, irripetibile come lo sono spesso i risultati prodotti dall’incontro tra una committenza colta, intelligente e vivace come i coniugi Norsa e professionisti del livello dei BBPR. Un onore per il FAI essere stati incaricati dagli eredi Norsa di perpetuarne l’esistenza e narrarne la storia e valore.” dichiara Marco Magnifico, Presidente FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.
Il restauro
Il restauro a cura del FAI è iniziato nel 2013 e ha comportato interventi di ricostruzione, restauro, recupero e adeguamento funzionale della Velarca, che hanno richiesto un tempo molto lungo e ingenti risorse.
Dalle indagini è emerso subito, infatti, che lo scafo, ovvero la parte strutturale della Velarca, a causa del forte deterioramento non fosse restaurabile. Da qui la decisione di trainare la barca da Ossuccio a Maslianico, presso il Cantiere Ernesto Riva, per procedere con la ricostruzione dello scafo e della coperta di prua e di poppa, e con il recupero, anch’esso con integrazioni consistenti, del volume abitativo soprastante.
Gli interni sono stati oggetto di una seconda fase di lavori: in parte ricostruiti, in parte restaurati e integrati con la massima fedeltà a quanto conservato o visibile nelle foto storiche. Gli arredi, i dettagli funzionali e perfino gli oggetti sono stati recuperati o aggiunti per restituire alla Velarca il suo aspetto originale di casa, la sua piena funzionalità e l’atmosfera di un tempo.
Grazie al finanziamento dell’Autorità di Bacino e Regione Lombardia si sono conclusi anche i lavori di manutenzione del pontile esistente a Ossuccio, a cui la Velarca è di nuovo attraccata, ed è stato realizzato un nuovo pontile demaniale, presso il quale si fermeranno le barche che trasporteranno i visitatori in arrivo da Villa del Balbianello.
A completare i lavori l’intervento sul giardino: la stretta area verde è stata recuperata con una prima sistemazione, caratterizzata da un semplice prato e delle fioriture, in attesa di realizzare un progetto più strutturato, ispirato a quello originale dello studio BBPR, per la primavera del prossimo anno.
È possibile visitare La Velarca dal giovedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:15). La visita alla Velarca è accompagnata da originali podcast e da un video-racconto, trasmesso da un tv anni ‘60, dedicato alla storia della casa-barca: dalla scoperta della “Corriera Tremezzina” come base per il progetto, all'ideazione della casa-barca dello studio BBPR, sino al racconto dei lunghi restauri che l'hanno portata ad essere oggi nuovamente funzionante e aperta al pubblico.
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