23/09/2024 - Fino al 2 ottobre lo spazio MAC – Micromega Arte e Cultura, a Venezia, ospita la mostra itinerante (IN)VISIBILI, dedicata al contributo delle donne nell'architettura del ‘900.
Organizzata dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della città metropolitana di Venezia, in collaborazione con AIDIA, Associazione delle Donne Architetti e Ingegneri, sezione di Venezia, la mostra è allestita dal collettivo femminile francese Mémo.
L’esposizione - intitolata originariamente “Les (In)visibles”, partita da Nantes nel novembre 2023, arrivata poi a Tolosa e oggi a Venezia, intende rendere omaggio alle architette del secolo scorso che sono state dimenticate dalla storia e il cui contributo è stato oscurato da figure maschili, invece di fama internazionale e padri fondatori dell’architettura moderna.
I visitatori potranno ammirare una serie di ritratti di donne - realizzati da Aurelie Vanhove e Solene Pasztor, membri del collettivo Mémo di Parigi - ciascuno sovrapposto da un foglio di lucido con i volti dei loro più celebri colleghi uomini.
Tra le coppie rappresentate, troveremo Lilly Reich e Mies Van der Rohe, Marion Mahony e Frank Lloyd Wright, Aino Marsio e Alvar Aalto, e altre figure di grande rilievo storico.
In questa tappa veneziana, la mostra si arricchirà di un nuovo volto, regalo dell’Ordine APPC e AIDIA di Venezia, che ritrae l'architetta Egle Renata Trincanato, la quale, nonostante il suo prezioso lavoro, è rimasta sempre nell'ombra del noto Professor Giuseppe Samonà.
“La questione dell'invisibilità delle donne è un tema complesso e stratificato” - afferma Alberta Baldin, architetta e Presidente AIDIA di Venezia - “Per secoli, la visione del mondo dominante ha visto gli uomini al comando, relegando le donne a ruoli subordinati. Le figure femminili sono state sovrastate, non solo nel riconoscimento dei loro meriti, ma anche nella possibilità stessa di esprimere pienamente le loro capacità. […] Gae Aulenti ironicamente era solita dire:
‘L’architettura è un mestiere da uomini ma io ho sempre fatto finta di nulla’.
Oggi possiamo dire che le cose sono cambiate, ma che ci sono ancora problematiche da sollevare e su cui confrontarci”.
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