02/12/2024 - Ogni anno, ad aprile, la settimana del Design accende i riflettori internazionali su Milano, trasformando la città in palcoscenico globale e generando crescita economica e innovazione, fattori che contribuiscono in modo significativo all'identità di Milano, Capitale del design.
Al fine di scattare una fotografia e analizzare l'impatto economico, sociale e culturale generato da un grande evento internazionale quale la Design Week, Il Salone del Mobile di Milano ha presentato (Eco) Sistema Design Milano. Si tratta di un report, presentato giovedì scorso a Milano, mostra i primi risultati del progetto di ricerca condotto con la supervisione scientifica del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano e il supporto della Scuola di Design. È il primo capitolo di un più ampio progetto per conoscere dati, dimensioni e dinamiche di una delle più importanti kermesse del design al mondo.
Obiettivo della ricerca è partire dai dati per informare il futuro di un evento, che genera valore per la competitività del sistema produttivo e culturale nazionale. E un impatto, che va oltre all’indotto di 275 milioni di euro (+13,7% vs 2023).
37 data holder, 86 fonti, 10 Tavoli di Lavoro con 130 stakeholder, 530 osservazioni sul campo. Sono solo alcuni numeri che riassumono le attività di ricerca confluite in (Eco) Sistema Design Milano, primo capitolo di un più ampio progetto nato per conoscere, per la prima volta su base dati, dimensioni e dinamiche di uno dei maggiori eventi internazionali.
(Eco) Sistema Design Milano, i dati del primo report annuale
Protagonisti della prima “fotografia” di quello, che si configura come un ecosistema complesso e dinamico, sono Salone del Mobile.Milano, che anche nel 2024 si è confermato catalizzatore internazionale con un record di 370.824 presenze, di cui il 65,6% dall’estero, e l’off in città, elemento complementare con la sua rete di eventi urbani (1.326 nell’ultima edizione).
Lo stesso ecosistema comprende storicamente Milano, che dal 2009 al 2023 ha visto crescere del 66% il numero di imprese e professionisti del Design Core, settore che ha il design come attività primaria: 2.275 a oggi. Di queste il 12% sono gestite da giovani, il 13,7% da cittadini stranieri, il 27,2% da donne (dato superiore alla media europea del 24%). Numeri che ne confermano la natura di territorio circolatore di conoscenze di design (e non solo), che alimenta e si (auto)alimenta di esperienze di sperimentazione, innovazione, confronto e apprendimento, grazie anche alla stretta correlazione con l’evento.
Diviso in 8 capitoli, oltre 260 pagine e di più 90 grafici, il Report restituisce – in forma prototipale – il framework che guiderà la nascita del primo Osservatorio permanente dedicato a un evento unico al mondo. L’analisi parte dal racconto a 360° dell’evoluzione del “modello” Salone. Ne condivide insight e indicatori di performance dell’edizione 2024. Quindi restituisce dati e interpretazioni sulla design week cittadina, analizzata attraverso 260 survey e 530 osservazioni sul campo.
Seguono i risultati dell’indagine sull’impatto generato dall’evento, che ha preso in considerazioni 7 macro-temi: dai flussi dei visitatori alla spesa digitale, alla circolarità. Mentre a fare da ponte tra evento e impatto, è la nuova esplorazione del Sistema Design Milano, commissionata da Salone a Politecnico, esattamente 25 anni dopo dalla prima ricerca scientifica, da cui ha mutuato il nome.
Presentazione dell'(Eco) Sistema Design Milano, le dichiarazioni di Maria Porro
“L’obiettivo di questo Report è la condivisione di dati e interpretazioni, a servizio dell’intera cittadinanza, per informare con maggiore consapevolezza le strategie che devono guidare il futuro, già da oggi” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano.
“I risultati di questa esplorazione restituiscono una prima fisionomia di un ecosistema vitale, che distingue, nella sua complementarità e sinergia con il territorio, ciò che accade ogni anno ad aprile a Milano da quanto accade in altre fiere e design week nel mondo. La sfida principale – da affrontare con la città, in tutte le sue istanze – è mantenere saldo il potere attrattivo dell’evento, mantenendo alta la qualità dell’offerta e, nello stesso tempo, risolvendo quelle criticità latenti che caratterizzano gli eventi di questa portata.” Continua: "Il nostro ecosistema, per guardare al futuro, deve mantenere un suo equilibrio, con una condivisione di obiettivi tra attori pubblici e privati, e una strategia di “se, si” invece di “no, perché”, come suggerito dal sociologo Charles Landry tra i massimi esperti internazionali in città creative, a cui abbiamo affidato l’apertura dell’incontro di presentazione del Report, uno strumento nato per essere messo a disposizione di tutti i decision maker cittadini con cui vogliamo riflettere e agire insieme per informare al meglio il domani”.
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