'Architecture for Dogs'. La mostra all'ADI Design Museum
Un'esposizione di pet-tecture che ribalta il paradigma abitativo, mettendo al centro gli animali domestici. La mostra a cura di Kenya Hara è visitabile a Milano fino al 16 febbraio 2025
05/12/2024 - Una serie di pet-tecture - architetture per animali domestici - ideate da architetti e designer internazionali ribalta il paradigma abitativo: si chiama Architecture for Dogs la nuova mostra all'ADI Design Museum di Milano dedicata al miglior amico dell'uomo. Curata dal designer giapponese Kenya Hara, l'esposizione eleva l’architettura e il design a strumenti di esplorazione delle relazioni tra esseri viventi e ambiente costruito, allontanandosi dal concetto tradizionale di uno spazio puramente funzionale per gli animali domestici e i propri umani. Per la prima volta in Italia fino al 16 febbraio 2025.
Alla sua seconda edizione europea dopo quella londinese del 2020, Architecture for Dogs è prodotta in una versione inedita, con due nuove architetture a firma italiana, di Giulio Iacchetti e Piero Lissoni, realizzate da Riva 1920, in linea con la produzione aziendale ecologica e sostenibile.
Partner della mostra è la maison Giorgio Armani che, insieme a Poldo Dog Couture,ha creato una capsule interamente dedicata agli amici a quattro zampe, fondendo lo stile dello storico marchio a design funzionali.
Il concept
Nell’epoca dell’antropocentrismo, la mostra mette al centro gli animali domestici, rendendoli non più spettatori dello spazio umano, ma protagonisti consapevoli, fruitori di un design che si plasma sulle loro caratteristiche e che invita a una riflessione sul concetto di habitat condiviso.
Rampe, cushion, tappeti, panchine studiate per consentire alle razze più pelose di trovare fresco ristoro dal clima caldo, e ancora, una cuccia verticale che equilibra la scala umana e quella animale permettendo al cane di guardare negli occhi il proprio padrone. Nella mostra all'ADI Design Museum, le insolite cucce che si osservano sono veri e propri rifugi creati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni razza e al contempo rafforzare la relazione con l’essere umano.
Il progetto è una sfida alle convenzioni, uno spazio di sperimentazione in cui la pet-tecture assume una veste artistica e critica, che stimola il pubblico a riconsiderare questo legame ancestrale, rispondendo a una chiara direzione della nostra società: in Italia ci sono circa 15 milioni di cani domestici e a Milano 1 persona su 2 ha un animale domestico.
L'allestimento
L’allestimento della mostra all'ADI Design Museum si configura come un fluido sistema di isole espositive, ognuna delle quali racconta una diversa interpretazione dello spazio e del rapporto simbiotico che si può instaurare tra l’architettura e l’essere vivente.
Una costellazione di opere realizzate da nomi internazionale dell’architettura contemporanea, come Asif Khan, Atelier Bow-Wow, FGMF, Hiroshi Naito, Kenya Hara, Kazuyo Sejima, Kengo Kuma, Konstantin Grcic, Ma Yansong, MVRDV, Reiser + Umemoto, Shigeru Ban, Sou Fujimoto, Torafu Architects, Toyo Ito.
I progetti indagano nuove modalità di interazione, “esplorando come architettura e design possano rappresentare un linguaggio che accomuna tutte le specie viventi” sottolinea il curatore.
Attraverso le architetture si snoda il racconto di possibili storie di coabitazione, avvalorate da approfondimenti fotografici e video. Con il loro aspetto ludico e la precisione progettuale, i progetti evocano un senso di appartenenza e di riconoscimento nei cani stessi, rendendo il design un ponte tra la sensibilità animale e quella umana.
Un progetto inclusivo
La natura inclusiva del progetto si estende alla partecipazione del pubblico: chiunque nel mondo può accedere ai disegni e alle istruzioni delle opere, scaricandoli gratuitamente dal sito ufficiale di Architecture for Dogs, per poi costruire queste architetture adattandole alle esigenze del proprio cane.
L'approccio partecipativo rafforza il carattere inclusivo del progetto, offrendo l’opportunità di fare esperienza diretta della creatività esposta e di rielaborarla secondo il proprio sentire, creando una comunità globale che interpreta, realizza e condivide.
Architecture for Dogs trova in Milano un contesto particolarmente sensibile e affine, che non solo risponde a un legame profondo in modo giocoso e anticonformista, ma pone anche domande complesse sul design come linguaggio inclusivo e capace di rispettare la natura e la diversità dei suoi destinatari.
“ADI Design Museum - spiega il presidente ADI Luciano Galimberti - intende posizionarsi come polo di ricerca e dialogo che abbraccia tutte le dimensioni della vita contemporanea, sia umana che, in questo caso, animale, uno dei pochi musei milanesi e di tutta Italia a consentire l'accesso ai cani negli spazi espositivi, rendendo così possibile una fruizione condivisa tra persone e animali in un ambiente culturale aperto e accogliente”.
Giulio Iacchetti, Italian Greyhound - Ph. Hirosi Yoda
Pet-tecture disegnata da Kengo Kuma
Design MVRDV
Tappeto per pet, design Ma Yansong
Architecture for Dogs a cura di Kenya Hara
Design Konstantin Grcic
Design Atelier Bow-Wow
Architecture for Dogs, la mostra all'ADI Design Museum
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