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11/02/2025 - Si è svolta oggi a Venezia, nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, la presentazione della Biennale di Architettura 2025 curata da Carlo Ratti dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective., che aprirà le porte dal 10 maggio al 23 novembre ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi della città lagunare.
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La mostra internazionale di Carlo Ratti
«L’architettura rappresenta da sempre una risposta alle sfide poste dalle condizioni climatiche. Fin dalle “capanne primitive”, la progettazione umana è stata guidata dalle necessità di ripararci per sopravvivere: le nostre creazioni hanno cercato di colmare il divario tra ambienti ostili e quegli spazi sicuri e vivibili di cui abbiamo tutti bisogno.» Così Carlo Ratti introduce la sua Mostra.
«Per decenni, l’architettura ha risposto alla crisi climatica con la mitigazione: progettare per ridurre il nostro impatto sul clima. Ma questo approccio non è più sufficiente. È il momento che l’architettura passi dalla mitigazione all’adattamento: ripensare il modo in cui progettiamo in vista di un mondo profondamente cambiato. […] L'adattamento richiede un cambiamento radicale della nostra pratica. La Mostra di quest’anno, Intelligens. Natural. Artificial. Collective., invita diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito. Il titolo stesso della Mostra, Intelligens, contiene la parola latina gens (“gente”) e ci invita a sperimentare oltre i limiti di un focus limitato all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie digitali.»
«Nell’età dell’adattamento, l’architettura rappresenta un nodo centrale che deve guidare il processo con ottimismo. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve attingere a tutte le forme di intelligenza: naturale, artificiale, collettiva. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve rivolgersi a più generazioni e a più discipline, dalle scienze esatte alle arti. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve ripensare il concetto di autorialità e diventare più inclusiva, imparando dalle scienze.»
I punti salienti del progetto
A) Intelligens funge da laboratorio dinamico e riunisce esperti nelle varie forme di intelligenza. Per la prima volta, la Mostra presenta oltre 750 partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e scienziati del clima, filosofi e artisti, cuochi e programmatori, scrittori e intagliatori, agricoltori e stilisti, e molti altri. L’adattamento richiede inclusività e collaborazione.
B) Il processo di selezione è stato aperto e dal basso, guidato da un team curatoriale interdisciplinare. Lo Space for Ideas, la call per presentare progett, ha prodotto una risposta globale importante che ha consentito di scoprire voci inedite e inascoltate che altrimenti sarebbero passate inosservate.
C) Il gruppo di partecipanti abbraccia diverse generazioni: da professionisti esperti che a novant’anni sono ancora in grado di innovare a neolaureati che hanno appena intrapreso la propria carriera.
D) Intelligens sfida la tradizione dell’architetto come unico creatore, con gli altri professionisti relegati a ruoli di supporto. Il modello di autorialità proposto è più inclusivo, ispirato alla ricerca scientifica.
E) Intelligens ha stretto connessioni con altre Istituzioni globali, con la COP30 delle Nazioni Unite a Belem, con la C40, con la Baukultur Alliance di Davos, con il Soft Power Club e molti altri.
Le Corderie
«Le Corderie si aprono con un dato crudo: mentre le temperature globali aumentano, la popolazione mondiale diminuisce. È questa la realtà che gli architetti devono affrontare nell’età dell’adattamento. Partendo da qui – spiega Ratti - i visitatori attraverseranno tre mondi tematici: Natural Intelligence, Artificial Intelligence e Collective Intelligence. La mostra culmina quindi nella sezione Out con una domanda: possiamo guardare allo spazio come una soluzione alle crisi che affrontiamo sulla Terra? La nostra risposta è no: l’esplorazione dello spazio non è una via di fuga, ma un mezzo per migliorare la vita qui, nell’unica casa che conosciamo. […] Ogni sezione è concepita come uno spazio modulare e frattale, un organismo che collega progetti su larga e piccola scala creando una rete di dialogo. Il progetto espositivo a cura dello studio di architettura e design Sub diretto da Niklas Bildstein Zaar, e il design grafico di Bänziger Hug Kasper Florio rispecchiano l’interconnessione di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Ulteriori strati digitali amplificano ed espandono le conversazioni, aggiungendo una nuova dimensione alla Mostra.»
Venezia come laboratorio vivente
«Con il Padiglione Centrale in fase di ristrutturazione per tutto il 2025, Venezia non ospiterà solo la Biennale Architettura, ma diventerà un laboratorio vivente. La città stessa – una delle più esposte e vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici – farà da sfondo a un nuovo tipo di Mostra, in cui installazioni, prototipi ed esperimenti saranno sparsi tra i Giardini, l’Arsenale e altri quartieri.»
Paesi
66 partecipazioni nazionali organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (26), all’Arsenale (25) e nel centro storico di Venezia (15). Le nuove partecipazioni sono 4: Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Qatar, Togo.
Padiglione Italia
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Guendalina Salimei con il progetto TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare.
Santa Sede
Il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, avrà luogo quest’anno nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice (Fondamenta S. Gioacchin, Castello 450). La mostra ha come titolo "Opera aperta" ed è a cura di Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti.
Padiglione Venezia
Il Comune di Venezia partecipa con lo storico Padiglione Venezia ai Giardini, con l’allestimento della mostra dal titolo Biblioteche. Costruendo l’intelligenza veneziana. Il Padiglione cittadino avrà una sua emanazione in altri spazi istituzionali e nelle sedi dell’Università Iuav di Venezia.
Progetti speciali realizzati dalla Biennale di Venezia
Il progetto Margherissima, presentato all’interno della Polveriera austriaca di Forte Marghera a Mestre, si concentra sull’area di Marghera e il territorio contaminato situato nei pressi del Ponte della Libertà. È ideato da Nigel Coates, Michael Kevern, Guan Lee, John Maybury e Jan Bunge, partecipanti in concorso nella Mostra Internazionale.
Il Padiglione delle Arti Applicate, presentato per il nono anno consecutivo dalla Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum, Londra, è intitolato On Storage. A cura di Brendan Cormier, in collaborazione con Diller Scofidio + Renfro (DS+R), esplora l'architettura globale degli spazi di deposito al servizio della circolazione degli oggetti e include un nuovo film a sei canali, diretto da DS+R.
Eventi collaterali
Saranno annunciati nelle prossime settimane gli Eventi Collaterali ammessi dal Curatore, promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città di Venezia, propongono diversi contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci della Mostra.
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