31/01/2008 - Torna a Padova Kengo Kuma, uno dei principali architetti giapponesi contemporanei, che lunedì 4 febbraio alle ore 15.45, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo del Bo, incontra il pubblico per una conferenza dal titolo “Anti-Object” .
A Kuma, ospite d’onore della terza edizione della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” , è dedicata la personale monografica “Due carpe: acqua/terra - villaggio/città - Fenomenologie” , allestita a Palazzo della Ragione fino a domenica 17 febbraio. All’incontro intervengono il rettore dell’Università degli Studi di Padova Vincenzo Milanesi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Antonio Finotti, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Padova Luisa Boldrin, il presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova e della Fondazione Barbara Cappochin Giuseppe Cappochin. A precedere la conferenza, alle ore 15.00 presso la Sala della Basilica dell'Università di Padova, una cerimonia del the in omaggio alla cultura giapponese. Al termine dell’incontro, alle ore 18.00, una visita guidata alla mostra (ingresso libero).
Da sempre attento all’utilizzo dei materiali e all’equilibrio dell’opera con l’ambiente che la circonda, Kuma utilizza composti naturali non solo come rivestimento, ma anche come elementi strutturali: «ci conquistano e ci affascinano in particolar modo – afferma Giuseppe Cappochin, presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti e della Fondazione “Barbara Cappochin”, promotori dell’evento - la sua straordinaria sensibilità progettuale e il suo intenso rapporto con la natura, nel costante tentativo di utilizzare l’architettura come occasione per far emergere specifiche qualità di un luogo. Tutto ciò, unito a uno studio meticoloso dei materiali, gli consente di ottenere soluzioni inusuali, ricercate ma anche ambientalmente sostenibili».
La mostra di Kuma, curata dall’artista in collaborazione con l’architetto Carlotta De Bevilacqua, si presenta al pubblico come un percorso tanto originale quanto emozionante: un viaggio ideale che da una delle opere architettoniche simbolo di Padova medioevale si snoda attraverso l’antica tradizione giapponese. L’allestimento è articolato in due imponenti strutture in organza a forma di carpa, visitabili anche dall’interno, e da una pedana di vetro retroilluminata; insieme fungono da schermi per le proiezioni delle opere più celebri dell’architetto giapponese, raccontando così il suo percorso professionale e artistico.
Rispetto alle esigenze di natura scenografica generate da un allestimento d’arte contemporanea collocato in uno spazio di età medievale, Kuma spiega: «Quando si mettono insieme due dimensioni così diverse, si crea qualche cosa di nuovo. Questo edificio - aggiunge - è stato costruito nel Medioevo, ma è in sé uno spazio che definirei “futuristico”. È stato importante allora raccogliere e individuare l’essenza della sua originalità e abbinarla a quanto può esserci di nuovo nella mia esposizione, in modo da creare una nuova filosofia». L’uso delle carpe, che in Giappone sono il simbolo della nuova vita, rappresenta «il legame stretto fra il nuovo design dell’architettura e la tradizione, oltre che un ponte ideale tra Italia e Giappone».
Kengo Kuma è nato a Kanagawa nel 1954, si è laureato all’università di Tokyo nel 1979. Dal 1985 al 1986 è stato Visiting Scholar presso la Columbia University di New York e all'Asian Cultural Council, nel 1990 ha fondato lo Spatial Design Studioal. Dal 1998 al 1999 è stato professore alla Facoltà di Enviromental Information della Keio University, e ha fondato lo studio Kengo Kuma & Associates. Dal 2001 è professore presso la Keio University.
Tra i suoi progetti si segnalano la nuova sede della Louis Vuitton di Tokyo, lo Hanging Garden a Fukusaki (2004) il Museo d’Arte della prefettura di Nagasaki (2005), la casa-prototipo della Grande Muraglia nelle vicinanze di Pechino. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran Premio dell’Istituto di Architettura giapponese (2000) e il Premio internazinale “Spirit of Nature - Wood Architecture Award” per l’uso del legno nella progettazione (2002). Secondo la giuria di quest’ultimo, Kuma “ha la capacità di combinare con successo elementi tradizionali e nuovi producendo un’architettura schiettamente moderna e, al tempo stesso, rispettosa del contesto in cui si colloca”.
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