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Moove Zen

Roma: quasi al termine i lavori per il MACRO
Il progetto di ampliamento ad opera di Odile Decq
Autore: roberta dragone
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07/03/2008 - Sono in dirittura d’arrivo i lavori di ampliamento del Macro, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Il progetto porta la firma dello studio francese Odile Decq & Benoit Cornette Architectes, vincitore nel 2001 del concorso internazionale indetto dal Campidoglio.

Il progetto consiste nell’ampliamento della galleria esistente, sita presso l’antica fabbrica della birra Peroni. “La complessità del progetto – spiegano i progettisti – è nata dalla rappresentazione di un’integrazione di un museo di arte contemporanea in un contesto di edifici industriali, come sfida di un inserimento di questo tipo di intervento in un ambiente storico romano”.

L’entrata principale del museo è situata all’angolo tra via Nizza e via Cagliari. Una seconda entrata viene conservata da via Reggio Emilia, attraverso la corte della galleria esistente.
Una parte importante del progetto - un sistema di rinnovati percorsi insieme ad un nuovo edificio - si colloca in infrastruttura, su 3 livelli di sottosuolo riservati ai parcheggi (per complessivi 143 posti), ai locali tecnici e ai depositi per le opere.
All’interno trovano spazio un foyer centrale dal quale si accede alla grande sala espositiva, una sala lettura racchiusa in un volume rosso, una sala proiezioni, un bookshop, l’Art Café ed un’ampia terrazza che corrisponde alla copertura del museo.
Scale e passerelle metalliche attraversano il foyer allungandosi verso la grande sala espositiva consentendo percorsi multipli tra gli spazi interni ma anche verso la terrazza.

Il giardino
Il giardino è costituito da Aylenthus altissime, piantate in una pavimentazione ricoperta di ghiaia di basalto. Un percorso a forma di Z, trattato con la stessa pietra permette di accedere all’entrata del museo.
Il giardino è inserito tra le pareti della sala espositiva e le grandi pareti vetrate trasparenti che danno sul foyer. Realizzate in grandi volumi di vetro verticali, queste pareti alternano le parti fisse e grandi porte che si aprono a soffietto rispettivamente sul foyer e sull’art café a livello 0,00. Gli alberi del giardino filtrano la luce su questi spazi. Le cime degli alberi arrivano sulla terrazza al livello della pavimentazione.

Il foyer
Il foyer, nodo centrale del museo, articola i diversi spazi come la sala espositiva, l’art café o ancora il bookshop. Contiene tre volumi singoli: la biglietteria, la sala conferenze e i servizi igienici.
L’insieme del foyer è rivestito di pietra di basalto di 0,75x0,75m, posta con giunti a secco e i muri sono bianchi.
Al soffitto, le intercapedini e le altre canalizzazioni così come le strutture sono apparenti e l’insieme è ricoperto di vernice nera.

La sala didattica
Il secondo volume singolo del foyer è la sala didattica, la cui parte superiore è la sala lettura.
Questo volume si distingue per il suo colore rosso, le sue sfaccettature, la sua localizzazione centrale rispetto al foyer, ancorato e ribaltato allo stesso tempo.
Integralmente rosso all’esterno ricoperto da pannelli di legno laccato rosso, così come all’interno su tutti i suoi lati. L’interno della sala, plissettato e sfaccettato, permette di risolvere i problemi acustici. I sedili della sala, su disegno particolare, sono disposti su gradini. Rivestiti di tessuto nero includono una tavoletta per la lettura con una lampada integrata che assicura un punto luce specifico per ogni sedile.

La sala espositiva
Tra i diversi spazi che contornano il foyer, il più importante è la sala espositiva. Una grande vetrata sfaccettata, sul tetto, al cui vetro viene integrato una trama in inox, fornisce una luce filtrata.
Le strutture lasciate apparenti, la cui altezza varia tra i 10 e i 12 metri permettono anche la sospensione delle opere.
I muri sono raddoppiati da dei rivestimenti in legno pitturati in bianco che facilitano gli ancoraggi successivi.
La pavimentazione, in cemento, la cui messa a squadro riprende quella delle strutture, integra a 1 metro dei muri periferici una griglia di ventilazione in inox contenente regolarmente delle prese di pavimentazione.

La Video Art
Un’altra sala, più piccola, la Video Art, prevista per le proiezioni, è trattata nella continuità del foyer, muri bianchi, pavimentazione in basalto, soffitto dipinto in nero. La video art contiene al suo centro due grandi tavoli che permettono la consultazione, su degli schermi individuali, delle opere video. Sulle pareti alle estremità degli schermi di grandi dimensioni fungono da supporto di proiezione.

L’Art Café
Situato all’angolo di via Nizza e via Cagliari, l’Art Café è decisamente aperto sulla strada; un volume di vetro che sembra galleggiare sull’entrata del museo.
Sospeso alle due travi che formano l’angolo della terrazza, il soffitto tiene i tiranti in vetro della facciata realizzata in semplici vetrate VEC di grande dimensione (150x600cm). Una trama in acciaio inserita nel vetro laminato permette di filtrare la luce all’interno dell’art café. Un sistema di ventilazione, sul bordo delle vetrate, permette di evitare la condensazione sui vetri.
Nella parte alta e bassa della facciata vetrata, un raccordo orizzontale in soletta di vetro aumenta l’impressione di leggerezza del blocco di vetro dell’Art Café. Nella parte alta, il prolungamento delle facciate di vetro funge da parapetto per la terrazza, sia sopra l’art café che sull’intera facciata di via Cagliari.
L’entrata del café avviene attraverso il mezzanino del foyer ma anche attraverso la scale di accesso alla terrazza dalla strada che si trova all’entrata del museo, lungo la facciata conservata di via Cagliari.
L’art cafè è trattato con una pavimentazione in resina. Con un lungo mobile che porta all’accesso del servizio, esso contiene una serie di tavoli in alluminio e plexiglas che includono un punto luce specifico « Ma lampe » oltre alla luce generale.

La terrazza
La terrazza, che corrisponde all’insieme della copertura del museo, ospita due elementi vetrati importanti: la fontana e la vetrata.

La vetrata, per la sua geometria sfaccettata, permette di collegare le parti alta e bassa della terrazza,filtrando la luce verso il foyer e la sala espositiva.
Realizzata in vetro incollato, la vetrata è supportata da delle travi tiranti in vetro. Il raccordo basso della vetrata è realizzato quando il pavimento forma il canaletto per lo smaltimento delle acque di scolo, la parte alta è collegata al suolo da una cerniera metallica. Davanti le porte a battenti della passerella e della scala, una griglia di pavimento permette la continuità della pavimentazione.
Questa vetrata è attraversata da due scale rivestite in pietra di basalto, una delle due è inoltre attrezzata con un ascensore per motolesi.

L’altro elemento vetrato è la fontana. Una scatola di vetro, di circa 400m2 di superficie, che emerge dal pavimento della terrazza e inclinata, ricoperta di una pellicola d’acqua che scorre continuamente.
La struttura della fontana è identica a quella della vetrata; travi in vetro, semplice vetro incollato con pellicola PVB più trama metallica. Tutti i lati della scatola sono vetrati. Nella parte bassa del vetro, intorno alla fontana, un canale di scolo e una griglia permettono il recupero delle acque.

Una prima inaugurazione del rinnovato Museo è prevista per l’8 settembre prossimo, in occasione della notte Bianca.

  Scheda progetto: MACRO
Studio Odile Decq - Roland Halbe
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Studio Odile Decq - Georges Fessy
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