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24/04/2008 - È stato ufficialmente aperto al pubblico nei giorni scorsi il nuovo teatro dell’Opera di Oslo, in Norvegia. Il progetto porta la firma dello studio norvegese Snøhetta, vincitore nel 2002 del concorso internazionale di progettazione indetto dal Ministero per gli Affari culturali ed ecclesiastici.
La costruzione del nuovo teatro, prima realizzazione nell’ambito del programma di trasformazione dell’area, fu deliberata nel 1999 dall’Assemblea Nazionale Norvegese con l’obiettivo di realizzare sul mare un monumento architettonico che potesse assurgere a simbolo dell’intervento di riqualificazione della zona. Entro il 2010 sarà realizzato un passaggio sotterraneo per le auto; il rivestimento in marmo bianco dell’ampia superficie che ne risulterà diventerà una piazza pubblica che fungerà da elemento di connessione dei fiordi e del tessuto urbano.
La nuova struttura è in grado di ospitare, su una superficie complessiva di 38.500 metri quadrati, 1350 spettatori nell’auditorium principale e 400 in una sala più piccola.
Peculiarità del progetto è una enorme rampa, denominata “tappeto” dagli autori del progetto, che percorre l’edificio dalla base, sulle rive del fiordo, fino a trasformarsi nella sua copertura.
Il progetto prende forma dalla combinazione di tre elementi fondamentali: la “parete onda”, la “fabbrica” e il “tappeto”.
Una parete a forma di onda, segnando il confine tra la terra e l’acqua, rappresenta simbolicamente il punto in cui il pubblico incontra l’arte.
Gli spazi di produzione sono stati razionalmente racchiusi in un unico contenitore che i progettisti norvegesi hanno ribattezzato “fabbrica”.
L’idea del committente di realizzare una architettura monumentale che fosse anche espressione di un’opera accessibile ad un pubblico quanto più ampio possibile è stata messa in atto dagli architetti di Snøhetta attraverso il disegno di un “tappeto” in cima all’edificio, la cui superficie orizzontale e leggermente inclinata, scendendo sino alla base dell’edificio, si relaziona al paesaggio circostante. Il concetto di monumentalità viene espresso attraverso la scelta di una estensione orizzontale piuttosto che verticale.
Tutti i materiali scelti intendono enfatizzare l’idea del monumento architettonico: marmo bianco italiano per il “tappeto” pubblico; legno di quercia per la “parete onda”, pavimenti, pareti e soffitti dell’auditorium; alluminio per i pannelli della “fabbrica”, la cui progettazione è stata messa a punto in collaborazione con un gruppo di artisti; il vetro per la facciata della hall sopra il foyer il cui ruolo dominante si evince osservando l’edificio dai lati sud, ovest e nord.
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