20/02/2009 - Il Fonds Régional d’Art Contemporain du Centre (FRAC) di Orléans (Francia) omaggia in questi giorni il lavoro dell’architetto - artista - designer Ugo La Pietra con una mostra monografica, allestita dallo stesso progettista.
Diversi i materiali presentati dalla mostra, dal video agli schizzi a suggerire l’attività poliedrica di uno dei maestri della scena artistica radicale degli anni Sessanta e Settanta, nato nel 1938 a Bussi sul Tirino (Pe) e milanese d’adozione.
Svariati gli “incontri” dell’architetto - che suole definirsi “ricercatore nelle arti visive” - con le avanguardie artistiche a partire dagli anni Sessanta, dall’arte segnica all’architettura radicale, tanto da farsi fondatore e/o promotore di gruppi di ricerca come i “Global Tools”, “La Lepre Lunare” o il “Gruppo Design Radicale”.
Indiscutibile l’amore di La Pietra per la sperimentazione di materiali, tipologie arredative, tecnologie elettroniche (basti pensare all’impiego del regolatore d’intensità luminosa applicato per la prima volta nella lampada “Globo Tissurato”), tecnologie per l’architettura (come nel caso del padiglione gonfiabile per l’Expo di Osaka o i sistemi di prefabbricazione in silicalcite). Emblematici gli “interventi estetici a scala urbana”, come nel caso di Campo Urbano a Como, frutto dell’analisi sul territorio delle periferie urbane.
Corposa l’attività teorica di La Pietra, a partire dalla teoria del "Sistema disequilibrante" (1967), formulata dal progettista per stabilire con quali parametri fosse possibile “operare senza essere coinvolto dalla logica del “sistema”. Diverse le pellicole realizzate tra 1973 e 1982, molte delle quai sono proiettate sulle pareti della mostra.
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 21 giugno prossimo.
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