22/05/09 - Per anticipare tendenze e inaugurare linguaggi inesplorati. Con una propria, originale visione attorno ad un tema di grande attualità che percorre il mondo del design contemporaneo: la modularità della natura. Una logica aperta a infinite, creative variazioni. Una irregolarità che ha un suo ordine, in sintonia con i nuovi stili dell’abitare. Case “liquide”, plasmabili a seconda di desideri e necessità che mutano nel tempo.
La nuova lampada da terra “Homology Lamp” nasce dalla riflessione del designer Giorgio Gurioli sulle strutture tridimensionali del DNA e delle proteine, che rivelano una loro sequenzialità e un loro ritmo, aperto e duttile. “Homology Lamp“ traccia nello spazio una linea flessuosa, plasmata in un materiale tecnologico come il poliuretano compatto, con un’anima in acciaio.
La conoscenza dei materiali e delle tecnologie unita alla curiosità nello sperimentarne le potenzialità espressive è punto di incontro tra a Kundalini e Giorgio Gurioli. “Homology Lamp“ è una forma che richiama matrici di complesse strutture biologiche all’origine delle diverse forme di vita e risuona dentro di noi come riconoscibile, capace di attivare una sottile, intensa empatia estetica.
Lo studio che ha condotto a “Homology Lamp“ trova un’ulteriore suggestiva declinazione in “Homology Armchair“, poltroncina realizzata in poliuretano strutturato, sempre con anima d’ acciaio: un elemento unico che si attorciglia concentricamente su sé stesso in maniera regolare e simmetrica, ricostruzione della riproducibilità delle forme naturali, consentita dalla ricerca sui materiali e le loro potenzialità.
Rigore e creatività insieme, nel segno di un nuovo concetto di modularità fluida e giocosa, vengono sperimentati anche con la lampada da parete “Pixel“. Il design è di Bakery Group. Qui la fonte d’ispirazione è apparentemente opposta alla natura e attinge al pionieristico linguaggio dei computer anni ’70.
Il pixel come il più piccolo elemento costitutivo dell’immagine viene ripreso come elemento-matrice per comporre liberamente disegni di effetto escheriano. Più lampade accostate l'una all’altra formano lo schermo che ognuno preferisce costruire. L’invito è a “pixelare” intere pareti, con un effetto incisivo e d’impatto.
E sempre in sintonia con le nuove esigenze di libertà compositiva, Kundalini propone “Dew”, design di Emmanuel Babled. Dew diventa un sistema di lampade a sospensione. Le sfere in vetro, da moltiplicare in installazioni personalizzate, realizzano scenografie luminose d’atmosfera.
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