17/06/2009 - Il progetto di social housing di via Pertini dell’Immobiliare Veneziana vince il “Mattone d’Oro”. Il premio, bandito dal mensile di economia e finanza immobiliare Re Real Estate, del Gruppo Fiera Milano, è stato attribuito lo scorso 9 giugno nel corso del gran galà in cui sono stati attribuiti i riconoscimenti per le eccellenze del settore immobiliare. Il progetto di via Pertini è stato realizzato dalla cordata Glass Architettura Urbanistica, Zuanier Associati e DNG Spa.
Il progetto nasce dalla volontà del Consiglio di Amministrazione di La Immobiliare Veneziana srl (IVE) di promuovere la realizzazione di un intervento di edilizia residenziale non convenzionale a Mestre – Bissuola per offrire abitazioni in locazione a soggetti non tradizionalmente interessati alle politiche di habitat sociale ma che si trovano in condizioni economiche tali da necessitare l’ausilio di politiche per la casa.
Il progetto ha tra gli obiettivi principali la ricerca di un equilibrio tra densità urbana e sostenibilità. Se, infatti, in contesti quali quelli della dispersione veneta la richiesta abitativa porta ad una proposta generale di abitazioni isolate, si condivide l’indicazione dello strumento urbanistico teso a densificare parti strategiche di città al fine di costituire nuove centralità, bordi urbani dalla morfologia più nitida e, soprattutto, al fine di contenere il consumo di territorio a uso esclusivo e la conseguente cementificazione diffusa.
Nella proposta progettuale sono tenuti in primaria considerazione le aspettative delle persone a cui gli alloggi sono indirizzati, pur contrastandone il desiderio di appropriazione dello spazio ad esclusivo uso della sfera privata. Ci si propone inoltre, l’obiettivo di costituire un sistema urbano denso a bassa infrastruttura e in cui l’aspetto ambientale abbia un ruolo paritario rispetto al costruito.
La complessità dell’insieme, unita alla concentrazione e alla interrelazione tra le varie parti, costituisce un sistema in cui lo spazio pubblico (nelle sue declinazioni paesaggistiche che vanno dal verde al lastricato urbano, al corso d’acqua, alle corti e ai giardini) partecipa in maniera indissolubile alla composizione totale.
Sono previste, inoltre, delle unità minime di intervento tese a condensare l’edificato entro limiti precisi, nel tentativo di limitare il consumo del suolo, e a definire in maniera netta i limiti del costruito. In questo sistema che minimizza l’impatto infrastrutturale e circoscrive l’edificato in confini ben definiti, il progetto di spazio urbano non può essere considerato come uno spazio di risulta ma esige una riflessione sul vuoto di peso non inferiore a quella sull’edificato.
«Questo premio al progetto di via Pertini – commenta il presidente di IVe Ezio Micelli – conferma la validità e la novità di impostazione del nostro bando. Con questo progetto abbiamo voluto dare un segno di discontinuità con il passato: si tratta di una rottura rispetto a schemi insediativi che hanno prodotto periferie senza qualità. Si è trattato di uno dei primi modelli di concorso, se non del primo in Italia, che ha tenuto conto in percentuale così alta della qualità del progetto come “motore di ricerca” nella selezione del vincitore. Ed è stato anche un esempio di bando dinamico, che guarda all’attualità e alle esigenze di una fascia della popolazione (il cosiddetto ceto medio) che sta crescendo e che fatica a confrontarsi con il mercato immobiliare».
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