09/10/2009 – È stato ufficialmente inaugurato il 2 ottobre scorso, in occasione dell’apertura del 49° Salone Nautico Internazionale, il nuovo Padiglione B della Fiera di Genova realizzato su progetto di Ateliers Jean Nouvel, con la firma di Arup Italia per la parte ingegneristica.
Realizzata in due anni di lavori, la nuova architettura è un edificio fronte mare, strategicamente ubicato all’ingresso del porto. Si sviluppa su due piani ad uso espositivo ed un piano intermedio sul lato mare per servizi e uffici, con una superficie espositiva complessiva di 20mila metri quadrati.
Elemento distintivo del nuovo padiglione è la copertura, un enorme piano blu destinato a divenire segno identificativo della città ligure. L’ampio uso di superfici vetrate e di controsoffitti riflettenti, finalizzato ad una continuità tra cielo e mare, contribuisce a creare un gioco dinamico di luci e colori.
“È prima di tutto un piano – racconta Nouvel – un piano blu, troppo blu. Il blu cielo delle fotografie sotto esposte o degli esordi del cinematografo… questo piano è evidentemente un tetto, si leggerà dalla città, dalla strada sopraelevata che lo costeggia, come un’astrazione, un immenso specchio blu rettangolare nel quale si riflette o il blu del cielo o le nuvole che diventano plumbee sotto la pioggia o nel grigiore. Queste nuvole imprimono sullo specchio un lento movimento atmosferico”.
Il disegno della copertura sarà registrato da Fiera di Genova come logo. I diritti di questo “biglietto da visita blu” saranno ceduti al Comune per le attività di comunicazione istituzionale.
All’interno Nouvel ha immaginato due grandi hall orientate verso il mare: una è una terrazza coperta, completamente aperta sul porto; l’altra è il prolungamento della banchina nell’edificio. Entrambe sono interamente vetrate, ed ampiamente apribili qualora le condizioni climatiche lo consentissero. Le due hall sono coperte da altrettanti specchi che evocano la superficie del mare. “Uno - spiega l’autore del progetto - è costituito da piccole onde come la superficie irregolare dell’acqua del porto, come quelle leggere increspature che “ammaccano” il mare. L’altro è ritmato da lunghe onde parallele alla banchina; la variazione d’ampiezza dell’onda crea una sinusoide che decresce avvicinandosi al porto”.
Ad illuminare l’area sottostante il primo specchio sono dei lampioni che non toccano mai il soffitto, mentre l’illuminazione sotto il secondo specchio è assicurata da proiettori nelle onde, nelle pieghe o dietro vetri a specchio. “Questi due sistemi – spiega l’autore del progetto – creano dei bagliori simili ai famigerati riflessi d’argento con i quali il sole gratifica il mare. dal porto, dalla banchina, dall’esterno le esposizioni creano un doppio spettacolo di riflessi dinamici, multicolori, movimentati”.
Dal punto di vista funzionale, il nuovo padiglione è stato un intervento significativo per un quartiere fieristico interamente edificato a quota 5,50 m sul livello del mare. Grazie a un’imponente operazione di sbancamento, la nuova struttura è stata realizzata a quota 0,90 in continuità con il mare sul quale si affaccia. Il primo piano risulta quindi sopraelevato rispetto al pre-esistente permettendo di risolvere le difficoltà relative ai flussi di merci e veicoli. Si tratta di una soluzione che colpì positivamente l’ente Fiera in fase di concorso. Un sistema di rampe consente di raggiungere sia il livello 0.90 sia il livello superiore del padiglione a quota quattordici anche ai grandi articolati, nonché di entrare direttamente all’interno dei due livelli espositivi.
La grande copertura, che riprende l’inclinazione della rampa, si estende a sbalzo per oltre 30 metri sul fronte sud proteggendo le attività che si svolgono in banchina.
Il nuovo padiglione è stato inoltre pensato per integrarsi con le nuove direttrici di sviluppo del quartiere: a ponente con il nuovo polo alberghiero-congressuale grazie a una stecca che si estenderà con funzioni di collegamento e che diventerà vincolo progettuale per la nuova struttura; a levante, nella prospettiva di liberare il padiglione D dagli attuali utilizzi, con l’espansione tout-court sul sedime del vecchio padiglione riportato alla quota banchina.
La “marinità” rappresenta un altro elemento distintivo del progetto di Nouvel. Diversamente da quanto accade di norma nei padiglioni fieristici, non esiste separazione tra contenitore e ambiente circostante. Il grande tetto a sbalzo funge da copertura per le terrazze e per le barche ormeggiate in banchina, mentre le grandi vetrate e le stesse terrazze garantiscono la continuità tra l’interno e lo spazio circostante.
A gennaio 2005 il progetto veniva selezionato nel concorso finalizzato al rifacimento della struttura esistente. Ad aprile dello stesso anno la consegna del progetto definivo e a novembre le prime licenze edilizie. A giugno 2006 veniva bandita la gara di appalto, conclusa nel mese di novembre con la firma di Coopsette. Nel gennaio 2007 la demolizione della vecchia struttura, a febbraio i lavori di sbancamento per portare il nuovo padiglione a livello della banchina.
Oggi il padiglione si presenta al pubblico con i controsoffitti esterni e interni completati, elementi fondamentali nel gioco di riflessi e di rimandi tra colori e movimenti dell’acqua sottostante e la luce del cielo e le luci artificiali. Ultimata anche la dotazione impiantistica.
L'intervento è modulare, e prevede una seconda fase con il rifacimento dell’attuale padiglione D che consentirà di portare gli spazi espositivi ad una superficie complessiva di 30mila metri quadrati.
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