24/11/2009 – Viene da Bath il team di Mitchell Taylor Workshop, vincitore del concorso di progettazione a inviti per la trasformazione del complesso per uffici, disegnato da Richard Rogers e mai realizzato, sulla Leadenhall Street, nella City di Londra.
Le opere per la costruzione del grattacielo da 224 metri d’altezza e 286 milioni di sterline avrebbero dovuto essere ultimate nel 2011, ma nell’agosto 2008, a cantiere avviato, la società immobiliare British Land dichiarava ufficialmente che i lavori sarebbero stata procrastinati a causa del basso numero di richieste d’acquisto degli uffici. Sul sito di destinazione erano già presenti le fondamenta dell’edificio - ribattezzato dai londinesi col nome di “ cheese grater”, ovvero “ la grattugia”. La British Land bandiva allora un concorso a inviti, rivolto a 13 giovani studi di progettazione, finalizzato alla realizzazione di un’area all’aperto, accessibile da tutta la cittadinanza, destinato a permanere per un massimo di 5 anni e dal costo massimo di 125,000 sterline (circa 112.650 euro).
"Questo progetto si è concentrato su tre temi fondamentali: lo spazio pubblico aperto; la vista sull’area dagli edifici vicini ed il radicale miglioramento del fronte urbano di Leadenhall Street…Crediamo che, oltre a conferire ulteriore valore al sito attraverso una spesa minima, ci sia la gioia di rinnovare il contatto con la natura che una volta occupava la zona. Abbiamo pensato a luogo dove i lavoratori della City possano rifugiarsi nell’ora di pranzo, sentire, assaporare, gustare ed acquistare i prodotti coltivati in loco, camminare attraverso aiuole, aree pic-nic o giardini di fiori selvatici, e osservare lo scorrere delle stagioni...”, spiega il team vincitore.
La proposta prevede infatti la realizzazione di un grande e colorato hortus cittadino con accesso pubblico, caratterizzato dalla presenza di differenti colture a carattere stagionale, una serie di chioschi per la vendita degli ortaggi coltivati in loco e una mensa dove gustare pietanze preparate con le verdure prodotte.
Nello specifico, il sito sarà suddiviso in tre distinte aree di coltivazione, variamente soggette all’irraggiamento solare. Nella zona più soleggiata saranno piantati ortaggi, frutti di bosco, erbe e radici. Cavoli, broccoli e spinaci “popoleranno” la zona centrale e parzialmente ombreggiata dell’area. In piena ombra, nella porzione meridionale dell’appezzamento, troverà collocazione un bosco di funghi esotici, come gli shitake, assieme a colture come il rabarbaro e la menta. Le misure standard delle fioriere previste dal progetto consentiranno, al momento dello smantellamento dell’orto temporaneo, un facile riutilizzo delle stesse in altre aree verdi. La proposta immagina anche l’eventuale inserimento di stalle per l’allevamento di più specie animali.
Partner dell’iniziativa potrebbe essere l’azienda agricola britannica Riverford Organic, che ha già reso nota la sua candidatura a principale stakeholder del progetto, mostrandosi disponibile a impiegare del personale per la coltivazione e la vendita dei prodotti agricoli del nuovo orto nella City.
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