14/12/2009 – È
Cuneo il teatro di rappresentazione delle sperimentazioni architettoniche di
Duilio Damilano, l’architetto piemontese fondatore dell’omonimo studio: una stazione di servizio che sembra staccarsi dall’asfalto come un nastro di cemento, ed un avveniristico spazio per uffici che nasce dalla combinazione di spazi intersecati su livelli sfalsati. Si tratta del distributore “
Gazoline” e degli uffici “
Vidre Negre”.
Se nei progetti residenziali di Damilano Studio prevalgono l’eleganza del bianco, le pulite geometrie e i giochi di volumi semplici, nei progetti Gazoline e Vidre Negre la riconoscibilità della firma del progettista piemontese è costruita attorno ad uno sperimentalismo delle forme che intende dare vita ad una spazialità più dinamica.
Eppure si tratta di due modalità di ricerca il cui contrasto è in realtà solo apparente. La composizione dei volumi puri orizzontali di Horizontal Space o la permeabilità delle pure geometrie di Casa C non trovano in realtà che conferma e continuità nella nuova e audace architettura scultorea degli uffici Vidre Negre o nella fluidità delle forme del quasi ultimato distributore
Gazoline.
“La progettazione di una stazione di servizio – spiega l’autore del progetto – costituisce un forte rimando all’idea del viaggio, di itinerari di breve o lunga distanza interrotti soltanto da alcune soste per poi riprendere la strada. Una pausa per il rifornimento, o soltanto per sgranchire un po’ le gambe prima di rimettersi in viaggio.
Con la stessa continuità, la stazione di servizio si distacca dall’asfalto come un nastro di strada con il motore e avvolgendosi su se stesso, crea un volume per ospitare temporaneamente il viaggiatore.
Il nastro riaffonda poi nel terreno per continuare verso altre destinazioni.
Concepita solitamente come mero come supporto alla funzione, la stazione di servizio acquisisce così una forma architettonica. L’architettura, statica per definizione, diventa strettamente legata al concetto del flusso continuo che la avvolge e diventa panorama urbano senza interruzione di continuità”.
La scocca in cls armato, gettato fluidificato in apposite casseforme, è chiusa da pareti in cristallo.
All’interno si distribuiscono l’ufficio del gestore e un self service, separati dal blocco bagni in posizione centrale. Sul prospetto posteriore il blocco in acciaio rosso si stacca dalla scocca ed un lupo ululante, illuminato nella notte, richiama l’attenzione per i bisogni urgenti
La dinamicità degli
uffici Vidre Negre, nati più come scultura contemporanea, intende assurgere a “simbolo di un’azienda in continuo sviluppo, ed in cerca di una identificazione forte”.
Anche l’edificio sembra in continua evoluzione: un prisma sfaccetato interamente rivestito in vetro nero e pannelli fotovoltaici integrati si proietta su vasto specchio d’acqua. Oltre alla funzione scenica di riflessione e sospensione del volume, il bacino costituisce la riserva d’acqua per l’impianto antincendio.
La scomposizione dei volumi si mantiene negli interni, un susseguirsi di spazi intersecati su quattro livelli sfalsati, illuminati da tagli superiori, e vetrate laterali.
In pianta l’edificio si sviluppa in due ali separate tra loro da un blocco centrale di servizi (scale, servizi igienici e bar). Le zone operative sono concepite come open-space, mentre gli uffici diringenziali, più privati, si trovano nell'occhio vetrato che si proietta sulla lama d’acqua.
L’intera struttura verrà realizzata in cls armato con serramenti esterni in alluminio a taglio termico e vetri basso-emissivi.