11/03/2010 – Nei giorni scorsi Bolzano ha celebrato la posa della prima pietra per il nuovo quartier generale Salewa progettato da Cino Zucchi Architetti e Park Associati. A dare il simbolico via ai lavori è stato il presidente di OberAlp Heiner Oberrauch, affiancato dal CEO del gruppo Massimo Baratto e dal sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. L’ultimazione dei lavori è attesa entro il 2011.
Con un volume di oltre 200mila metri cubi, una torre di 50 metri di altezza e pareti alte fino a 20 metri, sarà la più grande palestra di arrampicata d’Italia.
“Il progetto – ha commentato Baratto – è uno dei più grandi piani edilizi dell’Alto Adige e accoglierà numerosi settori e attività inerenti alla montagna nonché prodotti innovativi altamente funzionali. Il nuovo quartier generale includerà gli uffici del marketing internazionale e dell’amministrazione, un centro di ricerca per lo sviluppo dei prodotti e un sistema di magazzini completamente automatizzato. Ma non solo, perché sono previsti anche un giardino pubblico, un asilo nido e la più grande palestra di roccia d’Italia, con 2.000 metri quadrati di superficie per arrampicare e oltre 90 vie di arrampicata”.
La struttura sorgerà in un lotto della zona industriale di Bolzano collocato tra l’autostrada del Brennero e la vasta pianura agricola al margine sud della città.
La palestra si aprirà completamente grazie ad una grande parete scorrevole che offrirà la sensazione di una arrampicata all’aperto. Una parte di questo spazio sarà inoltre dedicata alle scolaresche e alla formazione. Completeranno la palestra ampi locali riservati a docce e spogliatoi e, all’esterno, un laghetto e un bistrò. L’interno e le pareti della struttura, rivestite di pannelli di puro zinco, prevedono circa 90 vie, uno strapiombo alto 9,5 metri, due zone arrampicata, un’area boulder e ad alcuni blocchi boulder all’aperto.
“Sfaccettato e articolato in piastre e torri – spiegano dallo studio Park Associati – l’headquarter Salewa è stato pensato come combinazione di una pelle di rivestimento in alluminio microforato elettrocolorato a protezione delle parti più esposte dell’edificio ed un grande manto cristallino verticale. L’immagine di riferimento è quello di un cristallo di rocca. Pilastri sottili come lamine e delicati layers protettivi giocano ad intelaiare i fronti completamente trasparenti nel contrasto continuo tra tutto cieco e tutto visibile”.
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