09/04/2010 – La travagliata vicenda che ha avuto inizio a L’Aquila subito dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per la realizzazione del nuovo complesso con conservatorio e auditorium aperto alla città sembra essere giunta a capolinea. Il progetto dell’architetto giapponese Shigeru Ban per l’ auditorium temporaneo da costruire nei pressi dell’attuale conservatorio Alfredo Casella sarà presto realtà. La gara d’appalto da 552mila euro per l’affidamento dei lavori è stata chiusa da poche ore. A breve si saprà il nome dell’impresa aggiudicataria.
L’inaugurazione del cantiere metterà fine alle polemiche che negli ultimi mesi hanno animato una vicenda controversa che non ha lasciato sempre spazio a facili interpretazioni. Tutto ha avuto inizio poche settimane dopo il terremoto con l’incarico affidato dal governo giapponese all’architetto Shigeru Ban per la realizzazione di un auditorium temporaneo per la musica da offrire in dono all’Aquila come contributo alla ricostruzione post sisma. Noto per il suo impegnonell’offrire una risposta alle emergenze derivanti da disastri naturali attraverso progetti a costi contenuti, Ban ha realizzato decine di progetti in tutto il mondo per zone colpite da eventi catastrofici sperimentando l’utilizzo di materiali economici e riciclabili come il cartone o il bamboo. Spesso avvalendosi anche della collaborazione di una rete di architetti volontari per l’emergenza mossi da uno spirito solidaristico (VAN, Voluntary Architects’ Network), da lui stesso fondata nel 1995.
Per il progetto da realizzare a L’Aquila, Ban ha coinvolto professori e studenti dell’Ateneo aquilano e di università straniere. Ed è proprio il prof. Aldo Benedetti, docente di Architettura alla Facoltà di Ingegneria dell’Aquila, a spiegare i dettagli della vicenda.
"A seguito di un lungo lavoro di proposte e verifiche, Ban presentava già nel mese di giugno 2009 un primo progetto per un complesso su due piani destinato ad ospitare il conservatorio di musica con annesso auditorium. La struttura avrebbe occupato complessivi 3800 metri quadrati, con aule dai 20 ai 40 posti ed un auditorium per 600 persone. Sarebbe stata utilizzata la copertura di una struttura esistente in acciaio, mai completata. Due corpi a sviluppo lineare disposti a L avrebbero costituito i margini più chiusi del lotto sotto la copertura. Il progetto proponeva strutture in legno e grandi pilastri di cartone, una tecnologia già sperimentata da Ban per altri suoi interventi post sisma".
“Alcuni costruttori – spiega il prof. Benedetti – avevano già dato la propria disponibilità a lavorare a prezzo di costo per partecipare ad una esperienza umanitaria senza scopi di lucro. L’apertura del cantiere era prevista a fine luglio con previsione di fine lavori a settembre ed operatività della struttura a novembre. Sarebbe stato l’edificio-icona del risveglio della città dopo il terremoto”.
“Ma – denunciava il prof. Benedetti in un’intervista rilasciata a Channelbeta a dicembre 2009– l’indifferenza del Comune verso questa ipotesi di progetto e la totale anarchia per ogni questione urbanistica hanno bloccato il progetto. Benché non ci sia mai stato un no ufficiale da parte della Protezione Civile, il progetto non è mai partito”.
In un secondo momento si decideva di dividere le due parti del progetto. La Protezione Civile si sarebbe occupata della realizzazione del Conservatorio, mentre l’Auditorium sarebbe stato realizzato con un intervento distinto. Il primo progetto è stato così archiviato e sostituito con una struttura provvisoria realizzata con gara dalla protezione Civile (il Musp di Colle Sapone).
L’architetto giapponese è successivamente tornato a L’Aquila con un nuovo progetto. Questa volta per il solo auditorium temporaneo. Approvato a fine gennaio 2010, il progetto è stato svelato il 16 marzo scorso dallo stesso Shigeru Ban, in occasione di una conferenza tenuta presso l’Università dell’Aquila.
Nel nuovo progetto l’opera presenta in pianta una geometria quadrata con il lato di 25 metri. All’interno un’ellisse disposta diagonalmente ospita la sala principale da 230 posti. La copertura sarà a piramide ribassata.
Anche per questo progetto Ban ha immaginato tubi in cartone precompresso per sorreggere la copertura. Sacchetti di sabbia riempiranno la scaffalatura metallica che disegna la struttura della sala per l’insonorizzazione dello spazio. Tutte le strutture saranno smontabili e rimontabili altrove.
La conferenza è stata inoltre occasione per presentare il workshop internazionale con la partecipazione di studenti delle università di Harvard (USA) e Keio (Giappone), finalizzato ad aprire la fase di cantiere dell’Auditorium. L’obiettivo è dar vita ad un confronto perché gli studenti aquilani possano comprendere la tecnologia sostenibile ed economica utilizzata da Shigeru Ban, e al tempo stesso affiancare l’impresa che si occuperà dei lavori realizzando una parte del progetto.
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