21/05/2010 – La Maggie’s Cancer Caring Centres Trust, nota organizzazione britannica per il sostegno ai malati di cancro, ha svelato nei giorni scorsi i progetti di sette nuovi centri destinati a sorgere entro i prossimi due anni.
Distribuiti sul territorio della Gran Bretagna, i centri di assistenza Maggie si contraddistinguono per la firma di architetti di fama internazionale. Ad immaginarne la nascita fu l’architetto Maggie Keswick Jencks che, ammalatasi di cancro, si rifiutò di lasciare il proprio ambiente per seguire le necessarie cure. Di qui la decisione di progettare spazi di assistenza confortevoli e a misura d’uomo, a supporto dei pazienti e dei loro familiari. Maggie Keswick Jencks ed il marito Charles Jencks, noto architetto del paesaggio, ritenevano che, contrariamente alla tipica atmosfera di una clinica dove l’intento terapeutico rappresenta l’anima fondamentale della struttura, bisognasse trovare soluzioni architettoniche luminose, accoglienti e stimolanti nonostante tutte le esigenze di funzionalità, atte a suscitare ottimismo.
Nel 1996, un anno dopo la morte di Maggie Keswick Jencks, fu aperto il primo centro a Edimburgo, progettato dall’architetto Richard Murphy; a Dundee fu inaugurata nel 2003 una struttura realizzata su progetto di Frank Gehry. Il terzo Maggie’s Centre, costruito nel 2002 a Glasgow, si deve a Page & Park Architects, che hanno firmato anche il quarto centro, inaugurato nel 2005 a Inverness. Il quinto centro ultimato è in Scozia; si tratta del Fife Maggie Centre firmato da Zaha Hadid, edificato a Kirkcaldy presso il Victoria Hospital. L’ultimo centro, inaugurato a Londra lo scorso anno, è stato partorito dalla matita di Richard Rogers che ha così conquistato lo Stirling Prize 2009.
Nei giorni scorsi sono stati svelati i progetti dei futuri sette centri:
- Maggie’s Cotswolds, di Richard MacCormac, MacCormac Jameison and Pritchard Architects;
- Maggie’s Gartnavel, il secondo per Glasgow, a firma di Rem Koolhaas;
- Maggie’s South West Wales, a Swansea, di Kisho Kurokawa di ArBITAT architects;
- Maggie’s Oxford, di Chris Wilkinson dello studio Wilkinson Eyre Architects;
- Maggie’s Nottingham, di Piers Gough di CZWG Architects;
- Maggie’s North East, di Ted Cullinan di Edward Cullinan Architects;
- Maggie’s Lanarkshire, a firma di Neil Gillespie, Reiach and Hall
Per il nuovo centro di Glasgow, Koolhaas ha disegnato una struttura su un unico livello, i cui spazi si sviluppano ad anello attorno ad una corte centrale all’aperto.
Cercando di rispondere alle esigenze dei centri di accoglienza Maggie, l’architetto olandese ha immaginato un edificio in cui gli spazi sono articolati come sequenza di elementi interconnessi a L, in modo da separare le differenti aree riducendo al minimo la necessità di corridoi e percorsi vari.
“Abbiamo accettato l’incarico con grande premura – commenta Koolhaas – non credo dovrebbe essere un edificio che sfida le persone ad una vita migliore; credo piuttosto che dovrebbe esercitare un effetto diretto sulle persone ospitate. Lo spazio del nuovo centro Maggie è collegato alla struttura ospedaliera preesistente, ma lontano a sufficienza per poter avere una propria identità e creare un altro mondo. È in una posizione centrale, ma assicura la necessaria privacy; avrà un’anima olistica, nella speranza possa dare conforto alle persone che vi saranno accolte”.
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